Il ddl Gelmini passa al Senato: Merry Crisis(tmas) and a Happy new Fear
IL BOATO DI PIAZZA DEL POPOLO NON VERRA’ SPAZZATO VIA INSIEME ALLE FESTE!
Giovedi’ 23 dicembre ore 16.30, il senato vota a favore del DDL Gelmini.
Un dibattito pubblico e una mobilitazione che hanno costituito un’occasione formativa imperdibile per molti.
Il PD e l’IDV hanno quindi avuto la loro misera diretta, con una Finocchiaro terribilmente nostalgica del ’68 e un Pardi pronto a denunciare quella che lui definisce una “violazione di regolamento” nell’iter di approvazione della suddetta legge.
Saranno sicuramente orgogliosi di aver fatto vedere a tutta l’Italia quanto sono stati “battaglieri” fino all’ultimo – o sarebbe meglio precisare SOLO all’ultimo, dato che se pensiamo a questi ultimi due anni ci risulta difficile ricordarli ad esercitare un’accanita opposizione al ddl Gelmini.
Sicuramente la crisi di governo e il risultato delle ultime manifestazioni hanno fatto pensare a molti il detto “piatto ricco mi ci ficco”! Come non considerare tutto ciò un cavallo da non potersi assolutamente far scappare? Ecco allora la corsa a chi sale prima sul carro – o meglio sui tetti!
Purtroppo né il suo “rimbocchiamoci le maniche”, né il tentare di salire all’ultimo in qualità di paladino sul carro della protesta degli studenti, ha permesso a Bersani e al Pd di togliersi quella patina di polvere da cui sono ricoperti ormai da tempo.
E ora, a cosa si appiglierà la sinistra nel nuovo impossibile tentativo di dotarsi di un minimo appeal? Probabilmente dopo le vacanze natalizie cercherà un nuovo “piatto ricco” in cui “ficcarsi”.
Non possiamo nemmeno esimerci dall’osservare il comportamento che in questi giorni molti quotidiani, giornalisti e il Saviano di turno hanno tenuto.
Soprattutto questa mattina, con la notizia che il Presidente della Repubblica Napolitano avesse ieri ricevuto una delegazione di studenti, a partire da La Repubblica, passando per l’Unità e arrivando al Corriere , non abbiamo potuto non notate quanto i media fossero pervasi da una sorta di stato di eccitazione nel poter dare la notizia.
Ma ieri, non dimentichiamocelo, è stata anche l’ennesima giornata di lotta e di manifestazioni e cortei in tutta la penisola.
La sintesi comune proposta da molti di questi quotidiani è di quelle che piace tanto ai giornalisti, quella della “giornata di protesta pacifica” con candelina sulla torta finale.
Oggi leggiamo che ieri il movimento sarebbe sceso in campo con la sua faccia più vera, che sarebbe quella pacifica e non violenta, nel caso torinese addirittura la componente di piazza minoritaria era capeggiata da un gruppo di studenti vestiti da garibaldini che hanno mimato la presa del primo parlamento d’Italia (Palazzo Carignano) per poi improvvisare una seduta parlamentare in cui veniva votata l’Altrariforma da essi proposta (questione di compatibilità verrebbe da dire!).
Una marea di articoli insomma, il tutto condito da interviste a personaggi quali Saviano o Chiamparino che ripropongono ormai in loop l’unica misera pseudo analisi che sono in grado di fare, caratterizzata dalle dicotomie buoni/cattivi, legale/illegale, colorato/nero e così via.
Ma cari pennivendoli, profeti della domenica e politici in fase avanzata di decomposizione, permetteteci di rivolgervi un’osservazione diretta. Volete forse farci credere che anche voi non siate perfettamente consci del fatto che se non ci fosse stato un 14 dicembre romano, mai più Napolitano si sarebbe preso la briga di invitare gli studenti ad un colloquio privato?! Ancora con la tiritera “studenti buoni” versus “black block”?!
Eppure oggi, proprio su La Repubblica, appariva questo stralcio di intervista ad uno dei ragazzi della delegazione che merita di essere condiviso.
Giornalista: “Che avete detto a Napolitano?”
E poi ancora: “Siamo l’unica opposizione sociale in tutto il paese!”
Insomma, il concetto espresso dovrebbe essere ormai chiaro.
Le sue dichiarazioni apparse oggi sui giornali riprendono ovviamente il trito e ritrito tentativo di visione di due movimenti: il primo buono e pacifico, il secondo violento e cattivo. Ma non basta, questa volta il Sindaco ha deciso di dare nuove lezioni sul modo giusto di condurre le battaglie.
Per fortuna questo movimento, a differenza di quanto pensa Chiamparino, è composto da teste pensanti (autonomamente) in grado di capire bene che al contrario di quanto egli dice, proprio l’ascoltare i suoi suggerimenti e seguire le “vie” da lui proposte sarebbero un rischio di morte del movimento. Nel caso se ne fosse dimenticato lui è uno dei membri di spicco del PD, un partito che non può di certo permettersi l’illusione e il lusso di poter dare lezioni su come rapportarsi con l’opinione pubblica e su quali sono gli errori da non commettere per rimanere “in vita”. Il Pd in questo momento non ha nemmeno qualcuno che ne raccolga le misere ceneri.
L’unica verità è che questo movimento fa paura. Fa paura proprio perché è impossibile ingabbiarlo in etichette o dicotomie precostituite. Fa paura perché, piaccia o meno, il boato di Piazza del Popolo è scaturito da centinaia di migliaia di giovani . Ed è proprio perché finalmente i palazzi del potere hanno iniziato ad aver paura che persone come Napolitano hanno deciso in extremis di ricevere una delegazione (cosa che sappiamo non produrrà alcun cambiamento rispetto allo stato attuale delle cose).
E ora? Cosa aspettarsi dopo che il ddl Gelmini è stato definitivamente approvato?
Il ddl è stato approvato, ma continueranno tutti a stare ben seduti comodi. Anche la compatibilità di alcuni si fa sempre più netta.
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