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Scioperi ed astensione da scuola da parte degli studenti anche negli Stati Uniti di fronte alla quarta ondata

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Assume sempre più caratteristiche globali lo sciopero più o meno informale che studenti e personale scolastico stanno mettendo in atto di fronte alla ripresa della scuola senza norme di sicurezza in piena quarta ondata.

Secondo quanto riporta It’s going down anche negli Stati Uniti è sempre più diffuso un movimento che chiede l’implementazione delle misure di salute pubblica a scuola, o il ritorno in DAD, e che rifiuta la normalizzazione della malattia: “Solo nel distretto scolastico di Los Angeles,“Circa 65.000 studenti e membri del personale sono risultati positivi al COVID-19, secondo i test obbligatori condotti dal distretto durante la pausa invernale”. Il drastico picco dei casi di COVID è stato anche accoppiato con la crescente carenza di personale medico, che ha ostacolato la capacità di molte persone di sottoporsi a test e ricevere cure mediche.”

Anche in questo caso si evidenzia come l’insistenza sulla riapertura in presenza delle scuole sia dovuta alla pressione, da parte di entrambi i partiti istituzionali,  nella speranza che con i bambini nelle scuole, anche i genitori tornino al lavoro; riapertura delle catene di approvvigionamento e aumento della produzione.

Ma il conflitto tra vita e profitto si fa sempre più esplicito e “decine di migliaia di studenti in tutti gli Stati Uniti si stanno mobilitando e respingendo: organizzando scioperi per uscire, abbandonando le lezioni o semplicemente non presentandosi affatto a scuola. In molte scuole, gli studenti chiedono un ritorno all’istruzione online e l’accesso gratuito ai kit di test rapidi. Anche i lavoratori, sia nelle scuole che nel settore privato, si sono organizzati per agire: lasciare il lavoro, formare picchetti, indire scioperi per malati e organizzare manifestazioni, chiedendo migliori condizioni di lavoro e un ritorno all’istruzione online nelle scuole.”

La risposta istituzionale a questa ondata di insubordinazione è duplice, da un lato si continua a mantenere le scuole aperte, dall’altro viene fatta qualche concessione, riporta ancora It’s going down:

“Quando gli insegnanti di Chicago hanno scioperato la scorsa settimana per protestare contro le protezioni di sicurezza COVID-19 nel terzo distretto scolastico più grande della nazione, i funzionari del Partito Democratico sono entrati in azione.

Il governatore dell’Illinois J.B. Pritzker ha spinto per una rapida fine dell’azione lavorativa e ha contribuito a garantire test rapidi per invogliare gli insegnanti a tornare al lavoro. Il sindaco di Chicago Lori Lightfoot ha detto che gli scioperanti “hanno abbandonato i loro posti” in “uno sciopero illegale” e l’addetto stampa della Casa Bianca Jen Psaki ha sottolineato che gli studenti dovrebbero essere a scuola. Lo stallo si è concluso con un accordo provvisorio lunedì scorso.

“Ho visto il fallimento del mio partito accadere in tempo reale”, ha detto Keri Rodrigues, presidente della National Parents Union e membro del comitato del Partito Democratico del Massachusetts, “ed è devastante perché sfortunatamente sento che i democratici in questo paese non sono in conversazione con genitori, famiglie e comunità, e ci hanno completamente ignorato per ascoltare solo le priorità dei sindacati”.

Com’era prevedibile, anche l’estrema destra e settori della stampa si sono uniti all’attacco: sperando di soffocare qualsiasi risposta organica della classe operaia di base alla pandemia. Dagli amministratori scolastici che minacciano gli studenti con punizioni per mettere le scuole in isolamento, al sindaco di Chicago che definisce le recenti azioni di lavoro degli insegnanti uno “sciopero selvaggio illegale”, coloro che sono al potere sperano di isolare e soffocare queste azioni prima che si diffondano.

Ma in molti modi, sembra che siano già troppo tardi. “We save us”, uno slogan popolare tra coloro che scioperano che riecheggia “We keep us safe”, dalla ribellione di George Floyd, parla della realtà fondamentale che entrambe le parti, la classe dominante e l’intero sistema economico capitalista non hanno a cuore i nostri migliori interessi. Non possiamo aspettare che chi è al potere agisca nel nostro interesse, dobbiamo organizzarci e lottare per salvare noi stessi, le nostre famiglie e le nostre comunità dalla morte e dall’infezione di massa, perché nessuno viene a salvarci.

Il movimento si sta diffondendo a macchia d’olio in molte città degli USA: oltre a Chicago vi sono state iniziative a Seattle, in diverse località della California, in Texas, a Boston, a Portland e nello stato di New York. Qui l’elenco completo di It’s going down.

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