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Minniti fa dietro front. Corteo a Roma da Piazzale Esquilino [diretta]

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Il Governo fa dietro front. Marco Minniti, Ministro degli Interni, appoggiato dal suo compare, Andrea Orlando, Ministro della Giustizia, dopo lo sgombero di Piazza indipendenza dichiarano: mai più sgomberi senza prima trovare una soluzione. Strano che il Consiglio dell’ordine e della sicurezza (formato da Prefetto, Comune di Roma, Questore e Regione) che si riunisce prima di decidere questioni di ordine pubblico di questo tipo non sappia quello che fa. Non credete?

Anche lo sgombero di Cinecittà ha messo per strada centinaia di persone che ora stanno accampate in Piazza Santi Apostoli, eppure, solo oggi, arrivano queste dichiarazioni, probabilmente ancora all’interno del gioco di scontro pre-elettorale con la Giunta 5stelle. Secondo il Pd le sistemazioni alternative non sono prerogativa del Ministero degli Interni ma del Comune e il sindaco Raggi ribatte sulle responsabilità del Governo riguardo l’accoglienza dei migranti.

C’è un punto che forse le narrazioni “legaliste” di questi giorni non vogliono cogliere: le persone che non possono permettersi di pagare un affitto occupano le case perchè non c’è nessuna possibilità altra. Se esistessero le case popolari per tutti o venissero requisiti i migliaia di appartamenti sfitti della città, tenuti tali per evitare di abbassare il prezzo degli affitti, nessuno penserebbe ad occupare una casa. Quindi logica vuole che non ci sono sistemazioni plausibili né per gli occupanti di Piazza Indipendenza né per tutti gli altri.

Solo la sindaca Raggi pensa di stare nel mondo di Cappuccetto Rosso e parla ancora, imperterrita, del servizio Sos (Servizio operativo sociale) e delle case in provincia di Rieti offerte dallo stesso proprietario dell’immobile ex Inps. Il sindaco Raggi, però, pagherà le conseguenze della sua politica fatta di niente, di favole. Un po’ la Mariantonietta de noantri. Sembra di sentire: “che mangino brioche a noi interessa la legalità”. Con le battaglie degli ultimi anni di quei 5000 individui che abitano nelle occupazioni abitative sono stati stanziati diversi milioni di euro per l’emergenza abitativa di tutta la città e che riguarda occupanti e non, italiani e stranieri. Ma il Comune si rifiuta di utilizzarli perchè per la Giunta capitolina chi occupa è abusivo ed è macchiato del peccato originale dell’illegalità. Un moralismo che ha stufato soprattutto nel momento in cui non ci sono delle politiche alternative serie che vengono messe in campo. Certo è che concedere ettari di terreno ai Parnasi per la costruzione dello stadio della Roma non sembra rientrare nella linea della purezza di Virginia Raggi. Ma perchè criticare esclusivamente la paladina di Roma? Gran parte del movimento pentastellato appoggia la sindaca e come ribadisce Di Maio: chi se ne frega dei rifugiati, prima i romani.

Ci pare che lo scaricabarile quindi sia reciproco. Un gioco tutto sulla nostra pelle che va rispedito indietro con tutta la forza necessaria. La resistenza di Cinecittà e di Piazza Indipendenza è stata fondamentale per ribaltare il piano strategico dello scontro Pd-M5s su legalità/illegalità e immigrazione. Difendere le occupazioni, conquistare il diritto alla casa e tutto quello che provano a sottrarci quotidianamente è fondamentale. Una conquista per qualcuno di noi è una conquista per tutti. Il dietro front di Minniti non è un caso. Le dichiarazioni di questa mattina si inseriscono sempre sulla scia di scaricare le responsabilità su altri, M5s in questo caso, ma comunque tengono in conto, dopo la giornata di ieri, che gli sgomberi non sono a costo zero ma come abbiamo già ribadito sono un terreno impervio e tutto in salita che li mette in difficoltà. Si deve lavorare però, a lungo termine, per creare le condizioni per cui questo valga per tutti e tutte, perchè sia una pratica diffusa perchè non si cada ancora nel tranello della guerra tra simili. Deve essere in salita se si tratta di rifugiati, se si tratta di sfrattati italiani e se si tratta degli sgomberi delle case popolari dell’Ater. L’unità a priori è una chimera ideologica ma se una parte di noi si prende la responsabilità di portare avanti degli avanzamenti, di resistere, di conquistare spazi di libertà e di giustizia sociale è chiaro che i benefici possono essere per tutti.

Il corteo che partirà tra pochi minuti da Piazzale Esquilo sarà un momento importante per dare continuità alla giornata di ieri, per ribadire la nostra contrarietà agli sgomberi e agli sfratti, per ribadire che chi ci vuole obbedienti e silenti, anche di fronte alla violenza degli sgomberi e dei decreti coatti, ha sbagliato strada. Per questo motivo, ricordiamo anche che durante lo sgombero di Piazza indipendenza ci sono stati 4 arresti e il corteo pretenderà la loro immediata liberazione.

 

CRONOCA DELLA GIORNATA

ore 20.30 i manifestanti si accampano a Piazza Venezia: “non possiamo tornare a casa perché una casa non l’abbiamo, resteremo qui finché le autorità non viene trovata una soluzione abitativa”

 

ore 19.30 Situazione di stallo i manifestanti non vogliono andare via da Piazza Venezia finchè non avranno risposte concrete

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ore 19 il corteo arriva a Fori imperiali e trova a Piazza Venezia lo schieramento della polizia

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ore 18 il corteo passa come marea lungo via Cavour e continua ad aumentare di numero. Si contano più di 15mila manifestanti

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ore 17.30 – Il corteo continua ad invadere il centro della città e si fa sentire: Vergogna Raggi, Minniti e Polizia. La lotta non ha confini.

ore 17 parte il corteo da Piazzza dell’Esquilo 10.000 persone sfilano per le strade di Roma rivendicando la resistenza agli sgomberi, contro il business dell’accoglienza e per la dignità di tutti e tutti

ore 16.50 i rifugiati di #piazzaindipendenza chiedono l’immediata liberazione dei loro compagni arrestati durante lo sgombero di ieri 25 agosto

ore 16.45 Controlli all’ingresso della Piazza di concentramento della manifestazione #romacittàaperta

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ore 16.30 concentramento in Piazza dell’Esquilino

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Rifugiati chiedono la liberazione dei loro compagni

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