Roma, ennesimo sgombero sulla Tiburtina
Sulla cronaca locale non ce n’è traccia. Ma questa mattina è stato sgomberato l’ennesimo stabile occupato dai migranti in via Vannina provenienti da tutto il mondo e in cerca di un tetto sopra la testa. Questa è la politica della sicurezza inaugurata dall’allora ex prefetto di Roma, Gabrielli, e che si rafforza con il decreto Minniti. Quello che non si dice però è che questi sgomberi, con il bene placido del IV Municipio targato 5 stelle, continuano a protrarsi lungo la via Tiburtina coinvolgendo spesso sempre le stesse persone. Si sgomberano da un lato e si pretende che queste persone spariscano nel nulla così per magia o che si rivolgano a chi? Alle istituzioni stesse che li perseguitano?
Le occupazioni spontanee di palazzi abbandonati di migranti nella città di Roma sono sempre più frequenti, figlie di un sistema dell’accoglienza che non esiste e quando c’è insufficiente, o ancora peggio dove chi gestisce le strutture ha come unico obiettivo quello di lucrare sulle persone che arrivano nel nostro paese. L’amministrazione 5 stelle accetta e supporta questi sgomberi perché non ha nulla da proporre, anzi, si inserisce per ragioni elettorali nel dibattito sulla sicurezza e la migrazione solo per contendersi il terreno del consenso. Rastrellamenti, che provocarono la morte di Maguette in pieno centro, sgomberi, controlli a tappeto sono gli unici punti che non si contestano al Pd. Troppo impopolare.
La casa è un bene necessario che in questa città non è garantito a nessuno, tanto meno ai migranti. Dallo sgombero delle baracche di Ponte Mammolo, dell’ex fabbrica Penicillina fino ad oggi, i migranti lottano per un posto dignitoso in cui vivere. L’unica via possibile per tutti.
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