InfoAut
Immagine di copertina per il post

Appunti resistenti NOTAV: alternativa, conflitto e consenso

||||

È nel cuore dell’estate che ci sembra importante provare a riflettere, facendo un piccolo bilancio dei mesi trascorsi, per guardare avanti con uno sguardo capace di non fermarsi solamente all’orizzonte.

A noi interessa spingerci più un là, immaginare oltre, carichi di sogni grandi, usando il cuore, la pancia e il cervello, perché le nostre aspirazioni lo chiedono.
Una lotta come la lotta notav, trentennale ormai, ma ben lontana dal suo capitolo finale, ha bisogno di sempre nuovi stimoli e nuove energie per fronteggiare quella schiera infinita di nemici che incontra sul suo cammino, che ci forniscono ogni giorno, con noia mortale, spunti e appigli per rinvigorire le ragioni della nostra battaglia.
Proviamo qui a riflettere ad alta voce, reduci di un’estate di lotta non ancora finita e pronti ad un nuovo inverno, che a differenza della saga del Trono di Spade, a noi non preoccupa affatto.

Alta Felicità: il successo dell’alternativa

Partiamo dall’ultimo evento cronologico per iniziare a riflettere insieme, perché ci sembra giusto partire dalla cosa più nuova che abbiamo imparato insieme a fare. Non che siano mai mancati gli eventi in Valle, né tantomento c’è l’aspirazione di diventare professionisti nel settore, ma l’esigenza di “allargare il campo” della nostra azione c’è sempre stata. Così come la possibilità di far conoscere la Valle a chi ne ha sempre solo sentito parlare, facendo vivere questo territorio dal “nostro” punto di vista.
Il movimento notav ha dimostrato concretamente come si possa dare vita a due edizioni di musica, socialità ed impegno senza rinunciare a nessuna delle sue peculiarità, senza scendere a compromessi con niente e nessuno.
Abbiamo dato vita, quest’anno, ad un festival di quattro giorni, gratuito e resistente, creando un’alchimia difficilmente descrivibile senza vederla, perché siamo riusciti ad abbattere completamente le barriere tra “usufruitori” e “organizzatori”. Come? Attraverso l’incredibile spirito di condivisione che ha animato ogni concerto e ogni evento, permettendo a tutti di condividere, alla fine, gli ideali della nostra battaglia: quasi 500 persone sono andate in corteo al Seghino per conoscere un pezzo della nostra storia con Wu Ming1, quasi un migliaio sono andate in visita al cantiere per capire, con i propri occhi, cos’è che materialmente combattiamo ogni giorno dell’anno (e che lì è ben rappresentato).
Non solo: stare in fila insieme per mangiare e bere con un sorriso, sentire i racconti dei notav più anziani, alzare i cori durante i concerti, improvvisare bella ciao nei momenti di pioggia, sono tutti i segnali di un successo che ci restituisce quel sorriso che dobbiamo essere in grado di mantenere sempre, anche in quei momenti in cui facciamo fatica. 
Ma oggi, in un mondo così mercificato e individualista, volete mettere ritrovare il piacere di stare insieme, uniti da un ideale comune, divertendosi? Non ci sono cifre da bilancio che possano rappresentarlo.
Infine, ma non in ultimo, il festival risponde a un’esigenza politica che abbiamo sempre avuto ma non eravamo mai riusciti a rendere concreta in maniera così palese: dimostrare come un territorio condannato alla distruzione possa invece essere vissuto e valorizzato in un altro modo, proprio da chi lo difende con così tanta passione.
Abbiamo reso la Valle di Susa ancora più bella, e la soddisfazione diventa ancora maggiore perché abbiamo potuto svolgere le nostre attività, insieme a migliaia di persone, laddove doveva sorgere il cantiere Tav, a Venaus, nostro orgoglio per la sua liberazione nel 2005.
L’Alternativa ha preso il via.

Consenso, ma non senza conflitto

Dopo tanti passaggi tecnici e istituzionali a favore del sistema Tav, di recente un buon assist ci è arrivato dalla Francia che ha chiesto una “pausa” dall’iter progettuale per fare bene i conti. Cosa significhi questo concretamente non lo sappiamo (potrebbe voler dire rischi troppo alti per le casse d’oltralpe o un semplice sconto), ma di sicuro, quest’atto dimostra come, anche dal punto di vista istituzionale, quest’opera non sia irreversibile, anzi, i margini di una via d’uscita ci sono, come abbiamo sempre sostenuto, e sono ben concreti.
Certo quest’atto, calato nel degrado del dibattito pubblico italiano, non ha trovato eco, non avevamo però dubbi in tal proposito: da tempo politica, informazione, magistratura ed economia sono un corpo unico, una lobby vera e propria che compone quello che definiamo ormai il “sistema Tav”.
Ma ad un movimento non può bastare rispondere o agire su fattori esterni, serve avere una progettualità ben definita capace di proseguire un cammino tracciato da tempo che porti sempre più forza e consenso.
Crediamo fortemente che il tema dei costi pubblici e del modo in cui si decidono gli investimenti, siano due dei nodi su quali costruire mobilitazione anche al di fuori della Valle di Susa. In un Paese devastato come il nostro, dalla politica istituzionale principalmente, il tema della spesa pubblica è non solo sentito, ma quantomai urgente. Il progetto della Torino-Lione drena fondi pubblici con continuità (a debito of course), sottraendoli a buona parte dei bisogni reali: dal welfare alla sanità, dalla ricostruzione delle aree terremotate alla ricerca, con buona pace degli “innovatori” di turno. Il capitalismo nostrano si rifà il look nei termini e nei settori d’investimento, ma si ciba delle stesse prerogative di sempre.
Davanti a questo contesto, non bisogna più accontentarsi di essere minoranza nel paese: la lotta notav ha un’aspirazione maggioritaria. Per questo ci sembra importante proseguire nella strada sopra tracciata, perché siamo convinti che possa allargare la nostra resistenza, rendendola diffusa, ripetibile ed attraente ad ampi settori sociali. Certo questo senza commettere errori già visti in passato: il consenso e l’adesione a cui aspiriamo non può esistere in assenza di conflitto, sociale e territoriale, ma sopratutto materiale. Nel conflitto c’è la chiarezza di uno scontro in atto, la semplicità insanabile di quel NO che è un motore collettivo che dura da più di vent’anni.
Non rinunceremo mai a far viaggiare la lotta su questi due binari fondamentali, per questo durante quest’estate sono proseguite le azioni di resistenza sul territorio, nei confronti del cantiere e dell’apparato di difesa e controllo, per riprendere, con metodo, spazi e agibilità sottratti da un dispiegamento di forze militari da far invidia a qualsiasi colonia sparsa per il mondo.
Uno sguardo all’ immediato ed uno all’infinito.

In Valle, ma fuori dai nostri confini

In passato, sono stati tanti i tentativi di “uscire dalla valle” o “portare la valle in città” ma nessuno ha purtroppo dato risultati duraturi. Conosciamo bene la complessità delle lotte, le specificità dei territori e proprio per questo non abbiamo mai pensato di invitare a replicare altrove la Val Susa. Ma siamo consapevoli altresì di come la lotta valligiana sia un grimaldello per altre lotte, un esempio vivo e vegeto di come la lotta possa essere il vero antidoto ai rapporti di forza di questa società.
Vedere le bandiere notav ai cortei, in Italia e nel mondo, non può che essere positivo, così come veder sbocciare piccole e grandi mobilitazioni in ogni angolo d’Italia sentendo dire “facciamo come in val Susa”. Ma questo non può bastare né a noi né ad altre lotte. Ci serve uscire dai nostri confini, che rappresentano una grande forza così come una debolezza, ci serve ossigeno, ci serve più aria e possiamo solo respirarla nei conflitti sociali, in ogni angolo di questo malandato pianeta.
Non sappiamo ancora come, ma siamo sicuri che se vogliamo acquisire ulteriore forza, dobbiamo farlo, contribuendo ad altre lotte su altri terreni, acquisendo nuove forze e nuove capacità.
Se da un punto di vista “fisico” il territorio valsusino può vincere, da un punto di vista politico possiamo e dobbiamo essere ovunque, creando forme di contro cooperazione sociale, capaci di arricchire la nostra lotta, fornendo a vicenda supporto, pratiche e grandi sogni.
“Nessuna lotta è decisiva sono tutte importanti”

In (aperta) conclusione

Non essendo nostra caratteristica essere autosufficienti, né nella pratica né nell’elaborazione, lasciamo aperte domande e risposte a quanti avranno ancora la passione di proseguire con noi un cammino lungo e molte volte in salita, garantendo solo una cosa che dalle nostre parti è qualcosa di più di un motto popolare: si parte e si torna insieme, sempre.

Avanti notav!

Agosto 2017

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

ALTAFELICITAnotav

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Gli abitanti di Bagnoli e dei Campi Flegrei denunciano la mancata prevenzione e vengono caricati

Gli abitanti di Bagnoli, dei Campi Flegrei e tanti solidali da Napoli oggi oggi erano in piazza per denunciare che nel territorio, dove ci sono più di 400 sfollati e dominano incertezza e paura per il futuro, si tiene un comizio elettorale presso Città della Scienza. da Laboratorio Politico Iskra Gli abitanti sono stati caricati […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Torino: 39 avvisi di garanzia per abitanti e attivisti a difesa del parco, “questa è un’intimidazione senza mezzi termini”

Erano un centinaio le persone riunite in conferenza stampa lunedì 17 marzo all’interno del cortile Campus Einaudi di Torino. Studenti, lavoratori, associazioni, ambientalisti, abitanti del quartiere e alcune delle 39 persone che hanno ricevuto, pochi giorni prima, altrettanti avvisi di garanzia dalla Questura torinese.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Le istituzioni a Lamezia come stanno affrontando la sequenza simica in corso?

Da qualche giorno è in corso uno sciame sismico che sta interessando la provincia di Catanzaro e che dal 13 febbraio alle 13 del 17 marzo ha registrato – secondo i dati forniti dall’INGV – 134 scosse nell’area compresa fra Marcellinara, Miglierina e Tiriolo.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

TAV, Anno Zero: l’inizio della fine della Torino-Lione

L’Anno Zero non esiste. Nel nostro tempo, che segue il calendario gregoriano, si passa direttamente dall’anno 1 a.C. all’anno 1 d.C. Nel fantastico mondo della Torino Lione invece il tempo ha un significato astratto. Ogni anno è l’Anno Zero, in un eterno gioco dell’oca dove si ritorna sempre al punto di partenza. da notav.info Giovedì […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Contro il porto crocieristico di Fiumicino

Royal Caribbean, colosso statunitense delle crociere, vuole costruire a Fiumicino il primo grande porto a gestione privata in Italia.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il Comune di Bussoleno allunga le mani sulla stazione internazionale ed è subito bufera

“Metti la cera, togli la cera”. Chi di noi non si ricorda della famosa frase pronunciata dal maestro Miyagi nel film “Karate Kid” all’inizio degli anni 80.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

La violenza colpisce la scienza: gli esperti sono minacciati per aver rivelato gli impatti sulla biodiversità

Messaggi intimidatori, attacchi fisici, avvertimenti. Secondo l’International Council on Science, gli scienziati ambientali latinoamericani sono sempre più minacciati. di Ana Cristina Alvarado, da ECOR Network “Stiamo assistendo a casi di persone che pubblicano informazioni scomode e, alla fine, si attaccano gli scienziati al fine di mettere a tacere il loro lavoro”, afferma Laura Furones, autrice […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Messina: corteo No Ponte sullo Stretto in occasione del Carnevale, la polizia carica a freddo i manifestanti

Un’ampia manifestazione a Messina contro la realizzazione del Ponte sullo Stretto ha animato questo sabato 1 marzo la città siciliana. Un corteo colorato ha legato la giornata di lotta con la festività del Carnevale, da sempre festa popolare e giorno in cui – fanno sapere i No Ponte – “si rovescia, si fa beffe del potere, […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Opporsi al ponte sullo Stretto costa: 340mila euro!

La storia del Ponte sullo Stretto si arricchisce di una nuova, incredibile pagina. di Peppe Marra, da Volere la Luna Presentato come un’opera strategica, il Ponte è in realtà un grande inganno (https://volerelaluna.it/controcanto/2024/02/15/messina-linganno-del-ponte/), tali e tante sono le criticità legate alla sua realizzazione. In sintesi: il territorio dello Stretto è una zona ad alto rischio sismico e costruire una struttura di queste dimensioni su un’area così instabile […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Viaggio nei cantieri del Tav tra mito e realtà. Il sistema “grandi opere” per espropriare, devastare e speculare

Sono passati 30 anni da quando, a inizi anni ’90, nasceva il movimento No Tav in Val di Susa (TO). Parallelamente alla sua storia, emergeva quello che sarebbe diventato il modus operandi di gestione manageriale dei beni comuni, della spesa pubblica, del territorio e della politica in Italia: le “grandi opere”. Un quantitativo ingente di […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Cade l’accusa per associazione a delinquere: una vittoria per le lotte sociali del Paese!

Riprendiamo il comunicato di associazione a resistere: Oggi il Tribunale di Torino ha pronunciato la sentenza in primo grado per il processo “Sovrano”: tutti e tutte assolti per il capo di associazione a delinquere! Le pene per i reati singoli sono stati ridimensionati. Un passaggio epocale per le lotte di tutto il Paese. Questo non […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Iniziati i lavori per la rotonda a San Didero

Questa mattina sono iniziati i lavori per la costruzione della rotonda di accesso al futuro autoporto di San Didero. Telt, per l’ennesima volta, non si è fatta scappare l’occasione per portare in Valsusa ulteriori disagi, soprattutto alla circolazione sulla statale. Con l’aiuto dei solerti operai e delle onnipresenti forze dell’ordine, la circolazione procede tutt’ora a […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Presidio di San Giuliano: conferenza stampa del Movimento No Tav dell’8 gennaio

Ieri mattina, Nicoletta Dosio è stata nuovamente convocata da Telt per concludere la presa di possesso del terreno del presidio di San Giuliano ereditato dopo la scomparsa di Silvano.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

8 DICEMBRE 2024: MANIFESTAZIONE POPOLARE NO TAV – ORE 14 PIAZZA D’ARMI, SUSA

A quasi vent’anni dall’8 dicembre 2005, il Movimento No Tav attraverserà di nuovo le strade ed i sentieri della Valsusa che con determinazione e coraggio difende da tanto tempo. Con un occhio al passato, per custodire ciò che la lotta insegna, ed un occhio al presente, per rafforzare le ragioni e la pratica che da […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Manifestazione di Soulèvements de la Terre contro il collegamento ferroviario ad alta velocità LGV Sud-Ouest tra Bordeaux e Tolosa

Più di 1.500 persone hanno risposto all’appello dei collettivi LGV NON MERCI (TAV NO GRAZIE) e Soulèvements de la Terre contro il progetto della linea ad alta velocità nel Sud-Ovest.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

In migliaia in marcia per le vie di Susa

Sabato pomeriggio le vie di Susa sono state attraversate da migliaia di No Tav nuovamente in marcia per esprimere il proprio dissenso contro un’opera ecocida e devastante.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Giù le mani dalla nostra terra! Assemblea e passeggiata verso San Giuliano

Questa sera si è svolta a Susa una partecipata assemblea No Tav, chiamata dal Movimento nelle ore centrali della giornata per iniziare a dare una prima risposta collettiva allo sgombero del presidio di San Giuliano avvenuto nella scorsa notte.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Comunicato stampa: dalla Venezia Verde alla Laguna di Venezia dal 2 all’8 settembre

Il 2 settembre, su iniziativa del collettivo Bassines Non Merci e nell’ambito della stagione 7 di Soulèvements de La Terre, una delegazione partirà per una grande traversata dalla Venezia verde del Marais Poitevin a Vicenza, dove dal 5 all’8 settembre si svolgerà il Venice Climate Camp.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Mettere in comune i saperi: Estrattivismo e cura della terra alle Giornate di Antropologia Conviviale, 22-25 agosto 2024

Diffondiamo volentieri l’indizione al tavolo su Estrattivismo e cura della Terra che si terrà in occasione delle giornate di Antropologia Conviviale al quale il progetto Confluenza è invitato a prendere parte.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Importante mobilitazione contro la base MUOS della US Navy

Ripubblichiamo di seguito il comunicato apparso su Notav.info in merito alla mobilitazione No Muos degli scorsi giorni.