InfoAut
Immagine di copertina per il post

La morte di Pinelli

||||
||||

Giuseppe (Pino) Pinelli nacque il 21 ottobre del 1928.

Terminate le scuole elementari, Pinelli dovette andare a lavorare, prima come garzone, poi come magazziniere. L”inizio della sua militanza politica risale al periodo della Resistenza: fu giovane staffetta partigiana. Il 12 dicembre 1969 a Milano nella sede della banca nazionale dell’agricoltura in piazza Fontana, alle 16,37, scoppiò una bomba che causò la morte di 16 persone e il ferimento di altre 88. Nella stessa ora a Roma scoppiarono altre bombe. Infine, nella banca Commerciale di Milano venne trovata una borsa contenente una bomba che venne fatta esplodere in tutta fretta, eliminando una prova preziosa per le indagini. Immediatamente, a dimostrazione di un disegno già preordinato, le indagini, pur senza alcun indizio, seguirono la pista anarchica. Il commissario Luigi Calabresi, già alle 19,30 (3 ore dopo la strage), fermò alcuni anarchici davanti al circolo di via Scaldasole. Nella notte del 12/12/1969 vennero illegalmente fermate circa 84 persone, tra cui Giuseppe Pinelli. La sera del 15, dopo 3 giorni di continui interrogatori, Giuseppe Pinelli morì volando dal 4° piano della questura. Subito la polizia, per bocca del questore Marcello Guida (nel 1942 uomo di fiducia di Benito Mussolini e direttore del confino politico di Ventotene), comunicò che Pinelli si era buttato di sotto perchè “l’alibi era crollato”. Qualche giorno dopo si scoprì che a mezzanotte meno due secondi (2 minuti prima della caduta di Pinelli) venne chiamata un’autoambulanza. Inoltre, la stanza dell’interrogatorio, larga 3,56×4,40 metri e contenente vari armadi e scrivania e la presenza di 6 persone, rendeva impossibile uno scatto di Pinelli verso la finestra. La stranezza fu che la finestra fosse aperta, trattandosi di dicembre e di notte. Pinelli cadde scivolando lungo i cornicioni. Non si dette quindi nessuno slancio; cadde senza un grido e senza portare le mani a protezione della testa, come se fosse già inanimato. Tutti questi elementi raccolti in una controinchiesta portata avanti dai compagni e dalle compagne portarono poi alla luce la verità, e cioè che Pinelli fu assasinato. “Noi accusiamo la polizia di essere responsabile della morte di Giuseppe Pinelli, arrestato violando per ben due volte gli stessi regolamenti del codice fascista. Accusiamo il questore e i dirigenti della polizia di Milano di aver dichiarato alla stampa che il suicidio di Pinelli era la prova della sua colpevolezza, e di aver volontariamente nascosto il suo alibi dichiarando che “era caduto”. Gli stessi inquisitori hanno dichiarato di non aver redatto alcun verbale edi interrogatorio di Pinelli, pertanto ogni eventuale verbale che venisse in seguito tirato fuori è da considerarsi falso. Accusiamo la polizia italiana di aver deliberatamente impedito che l’inchiesta si svolgesse sotto il controllo di un magistrato con la partecipazione degli avvocati della difesa.”

(da un comunicato del USI)

Guarda “Ipotesi sulla morte di Giuseppe Pinelli“:

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Storia di Classedi redazioneTag correlati:

piazza fontanapinellipolizia

Accadeva Oggi

  1. 1835

    Immagine di copertina per il post

    Brasile, La revolta do Males

    La notte del 24 gennaio 1835, a Salvador de Bahia, scoppiò quella che in Brasile è ricordata come la Revolta do Malês, i moti di protesta degli schiavi africani di religione islamica, denominati appunto malês. Si trattò di una rivolta connotata da un carattere fortemente radicale, ma caratterizzata anche da un desiderio di emancipazione covato […]

  2. 1878

    Immagine di copertina per il post

    Vera Zasulic spara

    IL GENERALE TREPOV AVEVA FATTO FRUSTARE A SANGUE UN UOMO PERCHÉ NON SI ERA TOLTO IL BERRETTO DAVANTI A LUI. VERA ZASULIC, “L’ANGELO DELLA VENDETTA”, GLI SPARÓ A BRUCIAPELO Il generale Trepov, governatore di San Pietroburgo, era noto ai suoi contemporanei per la violenza con cui reprimeva ogni minimo segnale di insubordinazione. Nel 1877 era […]

  3. 1977

    Immagine di copertina per il post

    Evasione Nap

    24 gennaio 1977 I primi mesi del 1977 furono caratterizzati, in tutta Italia, da numerose rivolte all’interno delle carceri e da un consistente numero di evasioni da parte di militanti politici. Tra queste si annovera quella di Franca Salerno e Maria Pia Vianale, militanti dei Nuclei Armati Proletari, avvenuta nella notte tra il 22 e […]