Ricordando Dario Paccino
Il 4 giugno 2005 veniva a mancare Dario Paccino, partigiano, scrittore, indomabile spirito critico e ambientalista radicale: un comunista.
Dario Paccino ha partecipato alla Resistenza a Torino nelle fila delle Brigate Matteotti, collaborando alla redazione dell’«Avanti!» clandestino. Tra le sue opere più note spiccano Arrivano i nostri (1956) dedicato agli indiani d’America e L’imbroglio ecologico (1972), in cui denuncia il contenuto ideologico dell’ecologia spiegando che la violenza sulla natura non è dovuta ad un astratto “uomo” miope e imprevidente, ma a regole sociali ed economiche che impongono di sfruttarne al massimo le risorse in nome dell’accumulazione capitalista.
Dal 1979 al 1985 la pubblicazione di Rossovivo. Una rivista concepita da Dario Paccino nei primi anni settanta che però conosce la sua notorietà con la “nuova serie” (edita tra il 1979 e il 1985) grazie all’apporto del Comitato Politico Enel. La nuova serie di Rossovivo, di cui Dario firma tutti gli editoriali, da un contributo fondamentale alle lotte antinucleari e contro “l’energia padrona” (così si intitolava il primo numero) fino all’esito vittorioso del referendum del 1987.
Negli anni novanta da vita alla collana editoriale BIBLIOTECA PER GLI INVENDIBILI e MALVENDUTI, indirizzata a “tutti gli esseri senza casa, senza terra, senza lavoro, senza alimenti, senza salute, senza educazione, senza libertà, senza giustizia, senza indipendenza, senza democrazia, senza pace, senza patria, senza domani.”, per la quale ha pubblicato tra gli altri il Manuale di autodifesa linguistica il cui spirito si può riassumere nella nota citazione al suo interno: “fino a quando gli uomini non avranno imparato a discernere, sotto qualunque frase, dichiarazione e promessa morale, religiosa, politica e sociale, gli interessi di queste o quelle classi, essi in politica saranno sempre, come sono sempre stati, vittime ingenue degli inganni e delle illusioni”.
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