La Volante Rossa uccide Ferruccio Gatti
La sera del 4 novembre Gatti si trova nel suo appartamento, a Milano, in viale Gian Galeazzo 20. Due persone, che dicono di essere di una formazione armata intenzionata a prendere con i Far, hanno preso appuntamento con lui e Gatti li sta aspettando.
Il 4 novembre 1947 a Milano la Volante Rossa uccide Ferruccio Gatti, infliggendo un duro colpo alle organizzazioni neo-fasciste della città e non solo. Gatti era il responsabile milanese dell’Msi e dei Far (Fasci di Azione Rivoluzionaria); era stato un generale repubblichino ed era il capo degli squadristi milanesi nel 1921. Sotto al suo appartamento arrivano sei uomini, in bicicletta. Due salgono nell’appartamento, gli altri quattro rimangono sotto, davanti al portone. La cameriera li introduce nella sala da pranzo, dove si torovano Gatti e la moglie. I due aprono il fuoco sul dirigente neofascista. Poi escono e vanno via insieme ai quattro compagni, mentre la moglie cerca invano di seguirli. Ferruccio Gatti morirà nove giorni dopo, per le ferite riportate.
La stessa sera, 4 persone che si fingono poliziotti si presentano a casa del segretario della sezione Msi di Lambrate, Angelo Marchelli. La moglie si rifuta di farli entrate e i 4 sono convinti a desistere. Il giorno successivo, il 5 novembre, invece, due uomini bussano alla porta del qualunquista Michele Petruccelli, sostenendo di dover consegnare dei gionali, e lo uccidono.
Dal 4 novembre il clima di tensione si intensificherà sempre di più. Già il 25 ottobre, vi erano state diverse azioni della Volante Rossa, in risposta ai primi comizi pubblici dell’Msi che aveva presentato per la prima volta dei propri candidati alle elezioni comunali. I giorni successivi, dopo l’esplosione da parte di alcuni fascisti nella notte del 9 novembre di alcuni colpi di arma da fuoco contro un gruppo di giovani che tornavano da una festa, si svolgeranno numerose manifestazioni con assalti alle sedi dell’Msi e dell’Uq.
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