All’ospedale in manette… Una lettera di Nicoletta Dosio
Nicoletta scrive dal carcere rispetto alla visita ambulatoriale di ieri ed all’esperienza, per la prima volta, delle manette.
Le Vallette, 24.2.2020
Care campagne e compagni,
questa volta riesco a darvi notizie di me in tempo reale.
Stamattina sono stata “portata” all’ospedale di Rivoli per una visita ambulatoriale e la consegna del referto relativo alla biopsia di un mese fa: va tutto bene, almeno sul fronte della salute.
Il prossimo controllo sarà a settembre. Ho provato per la prima volta le manette… Non quelle con cui (sembra un secolo fa!) mi ero incatenata al trenino nel cantiere in Clarea o quelle di Marisa acquistate al sexy shop: le manette vere da carcere. Ammanettata, imbarcata sul cellulare, in una celletta a sua volta blindata. Ma, mentre sotto scorta di quattro guardie penitenziarie, correvo verso l’ospedale di Rivoli, ho potuto scorgere la nostra Valle, le sue montagne cariche di neve, spendenti sotto il sole che ha già il colore della primavera.
Prima di entrare nell’edificio ospedaliero l’agente donna si è offerta di nascondere le manette abbassandomi le maniche della tuta; ho rifiutato perchè, quelle manette, mi sentivo di portarle con fierezza, tra i pazienti in attesa nel lungo corridoio degli ambulatori, come il segno distintivo della nostra lotta che, nonostante la repressione, è vincente e crea condivisione. Gli agenti sono entrati con me nello studio del medico, si sono fatti consegnare i referti, e a questo punto si è fatta avanti l’infermiera ad abbracciarmi, dichiarandosi parte della famiglia NoTav…
Dunque, tutto è bene…
Al ritorno in carcere le mie compagne di pena mi hanno aspettato al cancello della sezione per sentire notizie e mi hanno salutata con affetto. Come vedete nulla è inutile, anche qua qualcosa si muove…
Avanti NO TAV!
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