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Condanna contro un No Tav. Solidarietà a Silvano

Con questa sentenza i si conclude una vicenda iniziatasi il 27 luglio del 2011. Allora Silvano venne fermato in auto ad Avigliana per un controllo. A bordo furono trovati “una fionda e nr. 96 biglie di piombo” e “ 57 maschere antigas con relativi filtri”. Il giorno dopo i giornali di regime si scatenarono, La Stampa in testa, che usci col solito titolo ad effetto: Il caso Tav, nuovi scontri Bloccato il corriere della guerriglia Un autonomo portava le “armi” in Val Susa.

Ma quali erano queste “armi”?

Quanto alle 96 biglie di piombo ( semplicemente i piombini che Silvano usava per andare a pesca) ed alla micidiale fionda, la loro pericolosità fa il paio con la “macchina da guerra”, scovata, in quegli stessi mesi, con grande acume, dalle forze dell’ordine: la catapulta rudimentale ed innocua, posta come sfottò all’ingresso del “Villaggio di Asterix”.

A proposito delle maschere antigas, se non fossero state sequestrate e (nonostante il successivo dissequestro) mai più restituite, sarebbero tornate sicuramente utili a difesa della salute di noi tutti, in quell’estate avvelenata dai lacrimogeni che venivano sparsi a piene mani su uomini donne e bambini da un esercito di robocop in assetto antisommossa.

Ma quelle maschere ci sarebbero ancor più indispensabili ora, non solo per proteggerci dai lacrimogeni che continuano a piovere su di noi, ma per offrirci un qualche riparo dal polverone di amianto e uranio che quotidianamente attossica i luoghi che furono boschi e castagneti ed ora sono un inferno di macchine, ferro e cemento, contro cui continua la nostra irriducibile lotta di popolo.

L’unica certezza, in questi tempi sempre più bui: Silvano, come gli altri compagni fatti oggetto di repressione, non è solo: nella lotta NO TAV, come sempre, si parte e si torna insieme.

da www.notav.info

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