NO TAV: LUCA ABBA’ TORNA LIBERO DOPO QUASI UN ANNO DI INGIUSTO REGIME DI SEMILIBERTA’
Ha finito di scontare l’ingiusta pena ad una anno in regime di semilibertà Luca Abbà, militante No Tav che a settembre 2019 si era visto imporre questa misura da un giudice di sorveglianza nonostante la difesa avesse chiesto di applicare una misura alternativa al carcere – a cui possono accedere tutti i condannati ad una pena inferiore ai 4 anni – come l’affidamento in prova o gli arresti domiciliari con la possibilità di lavorare, per permettere a Luca di mantenersi.
Una misura insolita e fortemente afflittiva nei confronti chi deve scontare una pena breve, come nel suo caso. Ma una decisione che dimostra ancora una volta l’accanimento giudiziario che subisce costantemente il movimento No Tav Valsusino.
Lo abbiamo intervistato. Ascolta o scarica
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Di seguito anche i pensieri che ha scritto e diffuso dopo aver ritrovato la libertà:
Si conclude oggi la mia esperienza detentiva cominciata il 14 settembre scorso. Terminata il 30 giugno la licenza Covid di 3 mesi, l’ultimo mese è stato piuttosto pesante rientrare: tra lunghe e faticose giornate in campagna, poco sonno, lunghi viaggi serali e caldo afoso negli ultimi giorni. Ringrazio calorosamente chiunque mi abbia sostenuto e aiutato in vari modi. Grazie anche a chi ha mantenuto viva la mobilitazione contro il progetto TAV negli ultimi mesi. Un caro abbraccio a chi ancora è sottoposto a restrizioni,e a chi lo sarà prossimamente, per la sua attiva militanza.
Non è stato facile rimanere saldo e forte in questo ultimo anno, ma credo che questa esperienza carceraria abbia contribuito alla crescita delle mie convinzioni sulla degenerazione di questa società umana. Seguiranno altre riflessioni, ma intanto mi godo questa ritrovata libertà.
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