Nasceva Nancy Cunard, la poetessa militante
“Dormire? Mangiare? Non se ne parla: c’è qualcuno che soffre, da qualche parte, e devo fare qualcosa.“
Queste parole Nancy Cunard le avrebbe pronunciate mentre operava come traduttrice a Londra per la Resistenza francese.
I ritmi incessanti a cui lavorava, senza soste e riposi, gravarono molto sulla sua condizione fisica tanto da condurla ad uno stadio di logoramento che ne avrebbe condizionato il resto della vita.
Ma Nancy andò avanti lo stesso.
Partecipare alla lotta contro il nazifascismo era per lei un dovere improrogabile fin dalla fine degli anni ’20, quando aveva deciso di mettere la sua penna al servizio dell’impegno politico.
Nancy Cunard, nata in Inghilterra nel 1896, era nel periodo tra le due guerre mondiali una delle figure più importanti della poesia europea, ispiratrice di innumerevoli grandi artisti e letterati del suo tempo, dei quali fu anche compagna in alcuni casi, cambiò in maniera piuttosto radicale la sua vita dopo essersi trasferita a Parigi all’inizio degli anni ’20. Qui, oltre a venire in contatto con i movimenti artistici più importanti del tempo, conobbe e si innamorò di Aldous Huxley, Ezra Pound e Louis Aragon. Ma sarà la relazione con Henry Crowder, jazzista afroamericano, a farla diventare un’acerrima nemica del razzismo e una conoscitrice profonda della cultura dei neri d’America, tanto che qualcuno la soprannominerà la “regina dell’età del jazz”.
Negli anni seguenti, oltre a proseguire la sua attività pubblicistica ed editoriale, denunciò con vigore il dilagare dei fascismi e predisse con lucidità lo scoppio della Seconda guerra mondiale.
Come detto partecipò attivamente alla Resistenza.
Dopo la guerra, indebolita nel corpo e nello spirito e attanagliata da difficoltà economiche e dai troppi abusi, visse anni difficilissimi. Morì sola all’Hôpital Cochin di Parigi nel 1965.
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