InfoAut
Immagine di copertina per il post

La Polizia irrompe a radio Onda Rossa

||||
||||

Il 12 novembre 1977 a Roma avvennero scontri intorno a Campo de’ Fiori tra militanti e simpatizzanti dei collettivi autonomi e le forze dell’ordine. Nell’occasione, alcuni agenti in borghese fecero uso di armi da fuoco. Subito dopo gli scontri gli agenti irruppero nelle sedi di radio Onda Rossa e radio Città Futura e i loro redattori vennero accusati di fomentare la guerriglia. Al termine degli scontri si conteranno duecento fermi, venti arresti e decine di feriti.

Gli scontri erano avvenuti in seguito al sequestro da parte della polizia della sede dei Comitati autonomi operai in via dei Volsci e della sede del Comitato di lotta Monteverde in via Donna Olimpia, nell’ambito di un’inchiesta che accusava l’autonomia di costituzione di banda armata e che vide l’iniziale denuncia di 96 militanti.

Pochi giorni dopo le due radio riuscirono a tornare a trasmettere regolarmente.

Radio Onda Rossa, radio dei comitati autonomi operai, era nata appena 6 mesi prima. E’ il 24 maggio quando per la prima volta si sentì nell’etere romano la voce di via dei Volsci. Allora “a Roma c’erano diverse realtà di comunicazione, Radio città futura, Radio Radicale, Il manifesto, Lotta continua, Il quotidiano dei lavoratori, ma tutte, difficilmente, parlavano delle vere lotte che il movimento romano faceva…”.

“Pur coordinandosi con le altre radio, Radio Onda Rossa non si è mai autodefinita “radio libera”, ma “radio militante”, “radio di movimento”, “radio rivoluzionaria”. «Radio onda rossa non è una radio “libera” (libera da chi?), ma una radio militante, una radio rivoluzionaria. Opera una scelta di campo ed è subito una radio di Movimento: non è una radio libera perché accetta immediatamente il condizionamento di una parte, i soggetti rivoluzionari emergenti, non-garantiti, si schiera faziosamente e talvolta anche le sue trasmissioni sono faziose e settarie, è un passaggio della comunicazione antagonista, non la sua mediazione» (Osvaldo)”

Sul manifesto che ne annunciava l’apertura si leggeva: “per chi crede che la libertà di stampa e di informazione non è libertà dei padroni di insultare i proletari che lottano per la loro liberazione, è doveroso fare ogni sforzo perché i proletari abbiano le loro fonti di informazione. Radio Onda Rossa è una di queste fonti. ” (dal numero 10 del 1980 “I Volsci”, numero speciale contro la chiusura giudiziaria di radio Onda Rossa).

Guarda “Le onde del ’77 – Documentario sulle radio libere degli anni ’70“:

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Storia di Classedi redazioneTag correlati:

Accadeva Oggi

  1. 1888

    Immagine di copertina per il post

    La bandiera rossa, la falce e il martello e l’Internazionale

    Dalle sommosse dei contadini della Russia del XVII secolo giunge fino a noi il più antico dei nostri simboli, la bandiera rossa. Questa riappare nei moti operai di Lione del 1834, e durante la rivoluzione del 1848 viene issata sulle barricate di Parigi. La bandiera rossa veniva ed è usata tuttora come segnale di pericolo. […]

  2. 1969

    Immagine di copertina per il post

    Una vittoria del popolo sardo contro l’occupazione militare

    La fine degli anni ’60 corrisponde con un fermento politico e culturale che non trova confini nazionali. Sono soprattutto le proteste studentesche a tenere banco sui giornali. In Sardegna però l’epicentro di questo fermento non saranno Cagliari e Sassari, dove sono presenti le due università sarde, ma paesi dell’entroterra e soprattutto della Barbagia. I paesi […]

  3. 1970

    Immagine di copertina per il post

    Bruno Breguet combattente internazionalista

    Bruno Breguet, nato a Muralto, cittadina della Svizzera italiana, nel 1950 e, non ancora ventenne, pronto ad arruolarsi tra le fila del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, diventando in seguito il primo membro «straniero» della resistenza palestinese a subire il carcere. Come d’altronde scrive lo stesso Breguet ne La scuola dell’odio, commentando le […]