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Due militanti del Movimento Comunista Rivoluzionario uccisi dai carabinieri

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E’ il 13 novembre del 1980, un’auto con a bordo quattro giovani scappa dopo una rapina. Il bottino è di 30 milioni di lire, proviene dalla Cassa Rurale di Civitella Alfedena. I rapinatori incappano in un posto di blocco dei carabinieri nei pressi di Frosinone, a San Donato Val Comino. Immediata si scatena una sparatoria che lascia a terra il compagno Claudio Pallone, 26 anni, e ferisce gravemente Arnaldo Genoino, trentaquattrenne.

Oltre a Claudio, Arnaldo che morirà pochi giorni dopo per le cure approssimative dei medici di stato, e un terzo compagno non identificato che riesce a fuggire, della macchina viene fermato Mario Guerra, che la polizia sa vicino alle Brigate Rosse. E’ questa l’unica pista investigativa che si prospetta alle forze dell’ordine che si trovano di fronte un morto con vari precedenti penali non riconducibili ad alle armate di movimento, e un ferito incensurato, che ha anche svolto il servizio militare nei parà.

I quattro appartengono al Movimento Comunista Rivoluzionario, nato l’anno precedente nel contesto delle occupazioni di case nel Lazio da alcuni settori dell’Autonomia Organizzata.

E’ la fine del 1980, i gruppi armati sono nel declino più nero, chi non è in carcere, o è fuggito o cerca disperatamente di far evadere i compagni arrestati. E questa è la condizione del gruppo di San Donato. “Ancora questo lavoro […] Pulito. E’ l’ultimo. Per i compagni in galera.” Così Arnaldo rassicura un amico, che gli dice che così non si può più continuare, che gli consiglia di fuggire.

Il riflusso avanza e si porta via tutto il mondo che si conosceva. Gli affetti stipulati nelle fila del movimento, alle riunioni clandestine, sono irrecuperabili e distanti. A stare nelle celle non sono amici compagni o conoscenti, sono le parti della propria vita che non si vuole perdere o che non si ha il coraggio di lasciare andare da soli per la propria strada.

E allora in molti studiano ultimi slanci, ultimi colpi di coda di un movimento fortissimo e invincibile, che non riesce a capacitarsi della sua fine, e che non sa più arrendersi davanti alla morte.

Questa è la breve storia di quei compagni caduti il 13 novembre 1980.

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