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La battaglia di Guadalajara

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La battaglia di Guadalajara (8 – 23 marzo 1937) fu una delle più conosciute e famose battaglie della guerra civile spagnola. Si affrontavano le forze della seconda repubblica spagnola e delle brigate internazionali da una parte, e i nazionalisti di Francisco Franco della Divisìon Soria, affiancati al Corpo truppe volontarie italiane (CTV), che sostenne il peso principale dello scontro, dall’altra. La battaglia si concluse con il successo difensivo dei repubblicani, che fermarono l’ala settentrionale della manovra che mirava all’accerchiamento di Madrid.

 

La battaglia iniziò con un’offensiva italiana l’8 marzo che si spinse fino al borgo di Trijueque il giorno 13. Tra il 12 e il 14 le forze italiane si assestarono sulle posizioni raggiunte, respingendo i primi contrattacchi repubblicani, in attesa che la branca meridionale della manovra d’accerchiamento (fronte dello Jarama) si mettesse in moto. Il 15 marzo i repubblicani, forti dell’inattività del fronte sud, riuscirono a far affluire forze fresche assieme a un’intera brigata di carri armati sovietici e pianificarono una controffensiva.

 

Il 18 marzo grazie a una puntata in massa di carri T26-B contro le linee italiane i repubblicani forzarono il ripiegamento dello schieramento nazionalista, recuperando circa la metà del terreno perso dall’inizio dell’offensiva. Sulle nuove posizioni i due schieramenti si affrontarono fino al 23 marzo , quando il CTV venne avvicendato da truppe nazionaliste spagnole, poiché di fronte all’inattività delle forze di Franco sul fiume Jarama, il generale Roatta, comandante delle forze italiane, ritenne inutile proseguire l’offensiva,visto che ormai aveva perduto la superiorità numerica.

 

La scontro fu’ per i fascisti una battuta d’arresto e per i repubblicani una vittoria, il cui valore simbolico e propagandistico superò quello strategico. Fu’ considerata la “prima sconfitta del Fascismo”. Nella battaglia,tragedia nella tragedia, si affrontarono anche per la prima volta italiani fascisti del CTV e antifascisti del Battaglione Garibaldi inserito all’interno della XII Brigata internazionale.

 

Nazionalisti di Francisco Franco e Corpo truppe volontarie italiane

 

Effettivi:

 

35.000 italiani e 15.000 spagnoli

270 cannoni

140 tankette

62 aerei

 

Perdite:

 

650 morti

2.000 feriti

300 dispersi

65 cannoni

500 mitragliatrici

10 tankette catturati

 

Repubblicani e Brigate internazionali

 

Effettivi:

 

20.000 uomini

45 cannoni

70 carri armati leggeri

120 aerei

 

Perdite:

 

2.000 morti

4.000 feriti

400 prigionieri

 

 

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