L’insurrezione di Parigi
Il 18 agosto 1944 viene comunemente considerata la giornata che dà inizio all’insurrezione generale di Parigi. Mentre truppe di alleati, sotto la direzione del comandante in campo Dwight Eisenhower, erano sbarcate il 6 giugno sulle coste della Normandia e, nonostante le ingenti perdite, il 25 luglio avevano iniziato l’offensiva verso Est, nella capitale francese, la resistenza popolare organizzava da sé la liberazione della città. A seguito dei sommovimenti iniziati dagli agenti della metropolitana, dai gendarmi, dai poliziotti e dagli impiegati delle poste, il 18 agosto scoppia uno sciopero generale. Gli operai attraversano la città, incitando tutti i parigini all’insurrezione contro le forze naziste e collaborazioniste. I giornali collaborazionisti smettono di essere pubblicati e per i muri della città vengono affissi i manifesti del colonnello Rol-Tanguy che proclamano la mobilitazione generale. La Resistenza interna si batte contro i 20.000 tedeschi presenti nella capitale. Si innalzano barricate e fin dal giorno successivo scoppiano violenti combattimenti. Il 19 agosto vengono occupate la Prefettura della Polizia e i municipi degli arrondissement, i Ministeri, i giornali. I militari tedeschi tentano un assalto alla Prefettura, che in serata, infatti, firma una tregua, ma i combattimenti per le strade continuano ugualmente e sempre con maggior intensità. Domenica 20 agosto è riconquistato l’Hotel de Ville da Léo Hamon, vicepresidente del CPL (Comité parisien de Libération).
La tregua è rotta ufficialmente lunedì 21 e gli scontri avranno il loro culmine il 22 agosto. Parigi è un’enorme barricata e il colonnello Rol- Tanguy proclamerà solennemente: «Tous aux barricades!». Il giorno successivo Hitler dà ordini di distruggere Parigi. Viene incendiato il Grand Palais e il generale Von Choltitz minaccia di attaccare gli edifici pubblici con armi pesanti. Ma la popolazione parigina non arretra di un passo e a partire dal giorno successivo i tedeschi sono costretti mano a mano a ritirarsi dalla città. Si parla di 1.500 membri della Resistenza francese e di civili morti durante i combattimenti per la liberazione della capitale francese.
Solo il 25 agosto la 2a Divisione blindata del Generale francese Leclerc e le truppe alleate entrano in città. Per la prima volta dopo il 1940, il vessillo tricolore è di nuovo issato in alto sulla Tour Eiffel. Nel pomeriggio, il Generale von Choltitz firma la resa degli occupanti mentre il Generale de Gaulle arriva a Parigi e stabilisce al Ministero di Guerra la sede del Governo provvisorio della Repubblica francese. Alle 19.00, dal balcone dell’Hôtel de ville, pronuncia il suo celebre discorso: «Parigi oltraggiata! Parigi martirizzata! Ma Parigi liberata!».
Il discorso viene accompagnato il giorno seguente, il 26 agosto 1944, dalla parata della vittoria lungo gli Champs-Élisées, seguita da una nuova parata della 28° Divisione di fanteria USA il 29 agosto, quando la città era già stata completamente liberata.
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