La prima azione di Sandino
Dagli inizi del ‘900 il Nicaragua è oggetto di forti pressioni da parte degli Stati Uniti che, tramite occupazioni e interventi, tentano di riportare il paese sotto il giogo coloniale (il Nicaragua si era reso indipendente dalla Spagna nel 1838).
In questo quadro si inserisce il sostegno di Washington alla candidatura a presidente del conservatore Adolfo Diaz nel 1911, nonché il successivo aiuto militare nella sanguinosa repressione che segue alla rivolta esplosa nel paese dopo l’elezione di Diaz.
Pochi anni dopo, tramite la firma di un trattato, gli USA si arrogano il diritto esclusivo nella costruzione di un canale interoceanico che porta all’insediamento di una vera e propria base militare nella baia di Fonseca: a questo punto l’ondata di malcontento nei confronti dell’occupazione statunitense esplode.
È in questo contesto che comincia ad emergere la figura di Augusto Cesar Sandino, minatore e fervente oppositore della presenza delle truppe nordamericane, che inizia ad organizzare le prime forme di resistenza combattendo nelle file liberali guidate dal generale Moncada contro l’esercito USA.
Il 2 novembre 1926 Sandino, assieme ad una ventina di minatori, organizza la prima azione di guerriglia, attaccando i soldati statunitensi nel villaggio di El Jicarom; dopo l’attacco Sandino e i suoi uomini incontrano le truppe di Moncada per procurarsi nuove forze ed armamenti migliori.
Nei mesi successivi, l’eco del moltiplicarsi di azioni di questo tipo comincia ad attraversare il paese e molte persone, anche provenienti da altri paesi americani, decidono di unirsi a Sandino nella lotta.
Il 2 settembre del 1927 si costituisce l’Ejército Defensor de la Soberania Nacional de Nicaragua, che conta ormai diverse migliaia di uomini.
Sandino rimane a guida della battaglia contro le truppe occupanti fino al 1933 e apre la strada alle prime forme di guerriglia contro gli eserciti professionali.
Guarda “POEMA A SANDINO. UNCSM“:
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