InfoAut
Immagine di copertina per il post

La strage di Palazzo d’Accursio

||||

Siamo nel 1920, Bologna continua ad essere una delle città italiane più di sinistra, e in cui la maggioranza dei socialisti è sempre schiacciante. Anche nelle elezioni comunali di quest’anno i socialisti hanno stravinto, ma sono un po’ preoccupati per la cerimonia di insediamento al comune: i fascisti si fanno sempre più aggressivi, anche i radicali hanno dichiarato in comizi che non avrebbero permesso ad un’amministrazione bolscevica di funzionare. Dall’altra parte i socialisti non possono permettersi di optare per un insediamento silenzioso, senza il comizio di vittoria e senza l’esposizione della bandiera rossa: si tratterebbe di vigliaccheria, e di darla vinta agli squadristi.

Ed è così che il giorno dell’insediamenti viene stabilito per il 21 novembre. La sera precedente in giro per la città compaiono dei manifestini fascisti che annunciano battaglia per il giorno successivo e che consigliano a donne e bambini di tenersi lontani dalle vie del centro. Il giorno dell’insediamento arriva con i peggiori auspici: dopo la pacifica cerimonia all’interno del comune, il sindaco neoeletto, Ennio Gnudi, si affaccia al balcone di Palazzo d’Accursio, con un seguito di bandiere rosse: immediatamente nella loro direzione vengono sparate le prime revolverate. La situazione precipita immediatamente: chiunque abbia un’arma, comprese le Guardie Regie, comincia a sparare, vengono lanciate bombe a mano, la folla in preda al panico corre da tutte le parti. Alcune persone riescono a rifugiarsi nel cortile del comune, e proprio qui verranno freddate dalle raffiche fasciste. All’interno della sala Rossa, dove stava volgendo al termine la cerimonia, immediatamente le Guardie Rosse si dirigono verso i consiglieri di minoranza, che di fatto avevano, fino a pochi giorni prima, incitato e fomentato la reazione fascista e, al grido di “Siete voi che ammazzate il popolo in piazza; vi faremo fare la stessa fine!”, uccidono il consigliere Giulio Giordani, che sarà considerato il primo martire fascista, e ne feriscono alcuni altri. Il bilancio della giornata è tragico: 11 sono i morti e 58 i feriti, a parte pochissimi consiglieri di minoranza tutti socialisti proletari che erano in piazza per l’insediamento della nuova giunta comunale. La nuova giunta comunale venne immediatamente commissariata, ancor prima del suo insediamento. Come si può prevedere, le inchieste e la repressione ci saranno, solo nei confronti di un consigliere comunale socialista, che verrà condannato a più di tredici anni per l’uccisione di Giulio Giordani, mentre la strage di civili inermi che si consumò per mano fascista all’esterno di Palazzo d’Accursio rimarrà impunita.

Guarda “Alle origini della Strage di Palazzo d’Accursio – 21 novembre 1920 [182]“:

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Storia di Classedi redazioneTag correlati:

Accadeva Oggi

  1. 1944

    Immagine di copertina per il post

    La giustizia popolare può essere senza pietà

    Donato Carretta, direttore del carcere romano di Regina Coeli, incappa il 18 settembre 1944 nella vendetta popolare. Questi i fatti. Donato Carretta era nell’aula del Tribunale di Roma, che a quell’epoca era all’interno del “Palazzaccio” oggi sede della Cassazione, ed era in attesa di essere interrogato come testimone nel processo a carico dell’ex Questore di […]

  2. 1969

    Immagine di copertina per il post

    “Potere Operaio”: il partito dell’insurrezione

    18 settembre 1969 II primo numero di «Potere operaio» settimanale esce, alla vigilia dei rinnovi contrattuali, il 18 settembre 1969. Direttore responsabile è Francesco Tolin, collaborano alla redazione fra gli altri: Nanni Balestrini, Lapo Berti, Guido Bianchini, Michelangelo Caponetto, Pino Adriano, Bruno Brezzo, «Biffo», Sergio Bologna, Giairo Daghini, Alisa Dal Rè, Luciano Ferrari Bravo, Alberto […]

  3. 1982

    Immagine di copertina per il post

    Sabra e Shatila

    Tra il 16 ed il 18 settembre 1982, il popolo Palestinese ed il mondo intero, furono colpiti da un orrendo crimine: i sanguinosi massacri dei campi profughi di Sabra e Shatila a Beirut, in Libano.A Sabra e Shatila, abitavano migliaia di rifugiati palestinesi cacciati dalla Palestina nel 1948 durante l’occupazione Sionista delle loro case e […]