InfoAut
Immagine di copertina per il post

L’Armata Rossa

||||
||||

Il 23 gennaio 1918 (calendario gregoriano) fu il giorno in cui iniziarono nelle grandi città i reclutamenti di persone nell’Armata per difendere le frontiere dello stato sovietico e salvaguardare la rivoluzione. Questo giorno divenne in seguito festa nazionale, celebrato come “Giorno dell’Armata Rossa”.

La formazione dell’Armata rossa fu affidata a Lev Trockij che ne assunse il comando supremo dal 1918 al 1924. Trockij, già commissario del popolo per la guerra, realizzò e coordinò il corpo militare basandosi sulle teorie di Clausewitz e di Jaures, progettando un esercito popolare di tipo nuovo pur dovendo mantenere, nel caos della guerra civile, alcuni dei sistemi militari tradizionali. Il reclutamento, inizialmente volontario, divenne obbligatorio dal 29 maggio 1918 per gli uomini dai 18 ai 40 anni. L’Armata rossa non ebbe né il saluto militare né un sistema definito di gradi (venne instituito un ruolo di comando di basso livello chiamato «comandante», ma con il ruolo simile a quello di un tenente), gli ufficiali venivano scelti tramite elezioni, ma in seguito la nomina fu operata dall’alto, tenendo conto delle competenze specifiche.

Per sostenere il reclutamento di massa, vennero formati Commissariati Militari Regionali (voenkomat). Durante la guerra civile furono arruolati ufficiali che avevano militato nel vecchio esercito zarista (come il Generale Aleksei Brusilov), al fine di sfruttare le loro esperienze professionali. L’Armata rossa, che dal 1919 ebbe un suo stato maggiore, divenne la milizia nazionale e, dal 1922, l’esercito dell’Urss. Le autorità bolsceviche instituirono una commissione speciale, sotto la supervisione di Lev Glezarov, la quale aveva il compito di reclutare ex-ufficiali e sorvegliare il loro operato. Nell’agosto 1920 si contavano 315.000 ex-ufficiali, molti dei quali occuparono il ruolo di “consiglieri militari”. Molti uomini dell’esercito imperiale, tra cui anche un membro del Consiglio Militare Supremo, Mikhail Bonch-Bruevich, erano già passati dalla parte dei bolscevichi dopo la Rivoluzione d’ottobre.

Trockij introdusse anche l’assegnazione ad ogni unità dell’Armata rossa di un commissario politico (Politruk), che aveva il ruolo di avallare le decisioni dei comandanti militari. Tale presenza perse la sua importanza alla fine della guerra civile. Il successo dell’Armata rossa guidata da Trockij contro gli eserciti bianchi nella guerra civile (1917-1921) mitizzò il corpo militare e permise allo Stato sovietico di sopravvivere.

Ai soldati è anche insegnato l’interesse verso il culturismo e giochi tipo il rugby. Ci fu molto eccitamento nell’Armata Rossa quando la squadra russa sconfisse una squadra composta da delegati stranieri al Terzo Congresso dell’Internazionale a Mosca. I soldati sono anche spronati a frequentare gallerie d’arte e teatri. Nei club militari si tengono esibizioni artistiche e conferenze sull’arte. Qui i soldati possono anche scrivere e mettere in scena loro proprie rappresentazioni; molte di queste sono a proposito della rivoluzione e lasceranno presto senza dubbio il posto ad epiche patriottiche.

Guarda “23 gennaio 1918 la creazione dell`Armata Rossa“:

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Storia di Classedi redazioneTag correlati:

Accadeva Oggi

  1. 1921

    Immagine di copertina per il post

    Rimini Mario Capelli

    Il 21 aprile 1921 nasce a Rimini Mario Capelli. Mario è secondo di tre figli. Da grande fa il lucidatore di mobili. Dopo l’8 settembre 1943, come tutti quelli della sua classe riceve la chiamata obbligatoria alle armi della Repubblica di Salò, pena la fucilazione. Lui entra invece a far parte della Resistenza nel novembre […]

  2. 1921

    Immagine di copertina per il post

    Pavia-Ferruccio Ghinaglia

    Non dobbiamo illuderci che sia solamente il fascismo che terrorizza le piazze d’Italia; è la borghesia col suo governo, le sue spie, i suoi armati, che cerca tutti i mezzi per strangolare la volontà dei lavoratori… Non sono le sole organizzazioni fasciste, perché allora basterebbero le forze giovanili nostre per ridurre al silenzio questa gente, […]

  3. 1977

    Immagine di copertina per il post

    Lo sgombero della Sapienza e l’uccisione dell’agente Passamonti

    E’ passato poco più di un mese dalla morte di Francesco Lorusso, il Movimento è iperattivo, creativo, militante. Sono giorni di intense assemblee e mobilitazioni all’interno delle Università italiane, a Torino, Bologna e Napoli si è già deciso di occupare le facoltà bloccando la didattica. A Roma la polizia ha presidiato la Sapienza per tutta […]