InfoAut
Immagine di copertina per il post

Attacco fascista all’università di Roma

||||
||||

26 aprile 1966: Lo studente socialista Paolo Rossi viene ucciso durante un attacco fascista all’università di Roma.

L’attacco neo-fascista è guidato da Delle Chiaie, noto esponente e leader del gruppo fascista della Caravella. Il gruppo di fascisti picchiatori che parteciparono quel giorno all’aggresione, durante gli scontri con gli studenti della Sapienza, fanno cadere giù dalle scale Paolo Rossi studente socialista e antifascista.

Come testimoniano le persone presenti e molte foto, sono numerosi gli studenti che vengono picchiati selvaggiamente dai fascisti con il tacita accondiscendenza della Polizia di Stato. Fra gli aggressori che uccidono Paolo si ricordano, oltre a Delle Chiaie anche Serafino Di Luia, Flavio Campo, Saverio Ghiacci, Adriano Mulas-Palomba, Alberto Questa, Loris Facchinetti e Mario Merlino.

La Questura e la stampa di quei giorni parlano di “rissa fra studenti” e che Paolo si sia sentito male in seguito ad un “attacco epilettico”, che lo avrebbe poi fatto cadere dalle scale.

Il rettore Ugo Papi, un ex-fascista, giustifica e difende i fascisti negando l’aggressione, e quando poi sarà obbligato a dimettersi dal Ministro dell’Educazione si giustificherà dicendo: “la mia unica colpa è stata quella di combattere sempre i professori di sinistra”.

In seguito alla morte di Paolo, le organizzazioni studentesche organizzano numerosi cortei e il 28 aprile vengono occupate numerose facoltà per denunciare la colpevolezza dei fascisti nella morte del loro compagno e per far capire che non sono più disposti a tollerare gli attacchi squadristi.

Nei giorni seguenti si susseguono ancora aggressioni fasciste ai danni di altri studenti che vengono feriti in modo grave, e viene infine condotto dai fascisti un altro massiccio assalto all’Università di Roma. A questo attacco gli studenti antifascisti rispondono con fermezza, cacciando i missini e provocando duri scontri con le forze dell’ordine.

L’omicidio di Paolo Rossi è uno spartiacque dell’antifascismo italiano della seconda metà del ‘900. Segna infatti la svolta per il movimento che sta irrompendo nella società borghese e perbenista di quegli anni, dandogli la forza e il coraggio di rispondere in modo militante, di massa e organizzato al neo-fascismo e ai suoi continui agguati.

I responsabili dell’aggressione non saranno mai puniti dalla magistratura, che oltre ad insabbiare le indagini con l’aiuto prezioso della Polizia, non farà alcuno sforzo per punire i colpevoli dell’omicidio.

Questo atteggiamento istituzionale sarà d’aiuto al movimento per capire che la risposta alle aggressioni fasciste non sarebbe più dovuta essere la delega allo Stato, ma appannaggio esclusivo del proletariato.

Guarda “A Paolo Rossi nostro compagno“:

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Storia di Classedi redazioneTag correlati:

antufadelle chiaiefascistipaolo rossiroma

Accadeva Oggi

  1. 1974

    Immagine di copertina per il post

    Ultima lettera di Holger Meins

    Pubblico di seguito l’ultima lettera di Holger Meins (nomi di battaglia Starbuck), scritta dal carcere di Wittlich, dove Meins era detenuto dal 1 giugno 1972 con l’accusa di «terrorismo», la lettera fu scritta il 31 ottobre1974, 9 giorni prima di morire a causa del nutrimento forzato durante uno sciopero della fame contro le condizioni annientanti […]

  2. 1976

    Immagine di copertina per il post

    Mao a Shangai

    Alla fine degli anni ’50 il grande balzo in avanti si chiude con un mezzo insuccesso. L’enorme sforzo di mobilitazione ha sconfitto la miseria, la fame, le malattie, i pregiudizi che avevano reso disperata per secoli la condizione umana di un quarto della popolazione del pianeta. Le vecchie classi sono state distrutte, i vecchi rapporti […]

  3. 2005

    Immagine di copertina per il post

    Sul ponte del Seghino non passa il celerino

    Il 31 ottobre Ltf deve per la prima volta espropriare tre terreni in alcune località sopra Mompantero.. “Alle 6,30 il ritrovo lanciato dalla comunità montana è al cimitero di Mompantero, alla salita per Urbiano; i comitati, invece, che la domenica pomeriggio organizzano una “merenda sinoira” in centro al paese, invitano a presidiare lo svincolo sopra […]