Finlandia una rivoluzione mancata
Alla Rivoluzione d’Ottobre in Russia segui‘ il tentativo rivoluzionario in Finlandia . La sera del 27 gennaio 1918 la Guardia Rossa occupo‘ gli edifici Statali e le banche. Il giorno dopo venne costituito il governo rivoluzionario.
Dallo scritto di Eric Blanc su Jcobin
„……Per dare il segnale dell’inizio dell’insurrezione, i dirigenti del partito accesero, nella serata del 26 gennaio, una lanterna rossa sulla torre della Casa del popolo di Helsinki. Nel corso dei giorni seguenti, i socialdemocratici e le organizzazioni dei lavoratori che avevano aderito presero il potere in modo piuttosto facile in tutte le principali città della Finlandia. Tuttavia, il nord rurale rimase nelle mani delle classi dominanti.
Gli insorti finlandesi pubblicarono un proclama storico che soetneva che la rivoluzione era necessaria dal momento che la borghesia finlandese, in collegamento con l’imperialismo straniero, aveva condotto un «colpo» controrivoluzionario contro le conquiste dei lavoratori e contro la democrazia:
«il potere rivoluzionario in Finlandia appartiene a partire da questo momento alla classe lavoratrice e alle sue organizzazioni […] La rivoluzione proletaria è nobile e severa […] severa verso i nemici insolenti del popolo, ma pronta ad offrire il proprio aiuto agli oppressi e alle persone messe ai margini».
Benché il nuovo governo rosso tentasse in un primo tempo di definire una linea politica relativamente prudente, la Finlandia precipitò tuttavia rapidamente in una guerra civile sanguinosa. Il ritardo nella presa del potere ebbe un costo elevato per la classe lavoratrice finlandese dato che, a partire dal 1918, la maggior parte delle truppe russe erano tornate in Russia. La borghesia trasse vantaggio dai tre mesi che trascorsero dopo lo sciopero generale di novembre per costituire il proprio esercito in Finlandia e in Germania. Più di 27.000 rossi finlandesi trovarono la morte durante la guerra. Dopo lo schiacciamento da parte della destra della Repubblica socialista finlandese dei lavoratori, nell’aprile 1918, altri 80.000 lavoratori e socialisti vennero gettati nei campi di concentramento.
Victor Serge scrisse: „ I vincitori massacrarono i vinti. Sin dai tempi antichi le guerre di classe sono sempre state le piu spaventose. Non ci sono vittorie piu sanguinose e atroci delle vittorie delle classi reazionarie. Dal momento che il bagno di sangue inflitto alla Comune di Parigi dalla borghesia francese, il lavoro non aveva visto nulla di paragonabile agli orrori della Filandia……“
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