InfoAut
Immagine di copertina per il post

Moro e le Br. Riflessioni dal movimento

||||

    ||||

Il  16 marzo del 1978 le Brigate Rosse avevano dato il via a un nuovo ciclo di attacchi contro lo Stato e di propaganda armata , ovvero la cosiddetta “campagna di primavera”, con quella che resterà la loro azione più clamorosa, il rapimento del presidente della Democrazia cristiana Aldo Moro.  Dal rapimento all’uccisione di Moro passarono 55 giorni, durante i quali all’interno del dibattito politico, dentro e fuori il Palazzo, le analisi, le ipotesi e i commenti furono i più disparati.

Il 25 marzo venne ritrovato il secondo comunicato delle BR, e quattro giorni dopo, il 29 marzo, il terzo. Le parole d’ordine e gli obiettivi risultano più o meno gli stessi dei successivi comunicati: colpire lo Stato Imperialista delle Multinazionali (SIM), organizzare il Movimento di Resistenza Proletario Offensivo e costruire il Partito comunista combattente,  guidare la Guerra di Classe Rivoluzionaria. Trova spazio, al fondo del comunicato n. 2, un saluto ai compagni Fausto e Iaio, uccisi a Milano due giorni dopo il rapimento  Moro.

Dentro il movimento in molti si interrogarono e si espressero in merito a quanto stava avvenendo, sulle conseguenze dell’azione brigatista rispetto alle lotte sociali, operaie e studentesche, sulle differenze fra “partito armato” e “movimento armato”.

Sul numero 27-28 dell’aprile 1978 della rivista Rosso, viene riportata la sbobinatura di alcune parti di un dibattito tenutosi a Radio Sherwood (quando era ancora Radio Sherwood…) la sera stessa del rapimento Moro. La chiarezza degli interventi testimonia la lucidità con cui il movimento seppe da subito individuare le criticità insite nel progetto brigatista, i suoi limiti e pericoli. Ne riportiamo due significativi stralci:

L’aspetto nuovo che emerge con il fatto di oggi e che pratica lo slogan “portare l’attacco al cuore dello Stato”, ma che distanzia maggiormente la politica e la teoria delle BR dal movimento, è il trasferimento a un livello diverso, il rapporto tra l’organizzazione armata e lo Stato. Moro e l’attuale ceto politico, come espressione dell’avvenuta ricomposizione del comando, vengono colpiti dalle BR. […] Le BR si assumono in pieno, pur nei limiti della loro configurazione e rappresentazione, la funzione di Stato operaio che si batte cavallerescamente contro lo Stato capitalistico. […] Allo stato capitalistico contrappongono l’Antistato. Il rapporto tra partito e movimento, tra avanguardie e movimento è contemplato e praticato in termini manualistici; è la teoretica leninistica come “sapere morto” e non la lezione leninista viva (quella che conta in questo caso). Per cui l’intelligenza, la strategia, la previsione, l’immaginazione leninista è tutta dentro il partito ed esterna alla classe.

Questa operazione mette in crisi radicale il legame tra movimento armato e “partito armato”. Questa crisi costringerà il movimento ad affrontare con risolutezza il problema, che troppo spesso ha sottovalutato. Cioè il problema dell’esistenza al suo interno di una organizzazione che si pone completamente al di fuori dei tempi di crescita e di autorganizzazione propri del movimento, e che pur proponendo come terreno di confronto il terreno della lotta armata e della “guerra civile”, lo propone come un’analisi della fase politica, e della tattica e della strategia dell’organizzazione, completamente diversa da quella propria del movimento e chiusa a qualsiasi confronto dialettico con quest’ultima. […] La diversità sostanziale tra movimento e partito è la seguente: il movimento, o meglio i suoi movimenti organizzativi, ad ogni salto, ad ogni forzatura sul terreno politico-militare stanno bene attenti a che questi passaggi abbiano un aggancio reale e preciso con il livello politico-militare complessivo raggiunto. Le BR invece questo problema lo ignorano, o perlomeno lo sottovalutano pesantemente, dando per scontato il permanere degli attuali livelli di movimento. In realtà oggi c’è una crisi reale del movimento. Una crisi che può e deve avere sbocchi in avanti, e superiori.

Guarda “*Radio Sherwood* Notiziario del 16 marzo 1978 – Rapimento Moro“:

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Storia di Classedi redazioneTag correlati:

brbrigate rossemorovolsci

Accadeva Oggi

  1. 1917

    Immagine di copertina per il post

    La rivoluzione di febbraio

    Il 23 febbraio era la “giornata internazionale della donna”. Nei circoli socialdemocratici si pensava di celebrare questa giornata nelle forme abituali: riunioni, discorsi, manifestini. Ancora alla vigilia, nessuno si sarebbe sognato che questa “giornata della donna” potesse inaugurare la rivoluzione. Non una sola organizzazione aveva preconizzato uno sciopero per quel giorno. Di più, un’organizzazione bolscevica tra le […]

  2. 1919

    Immagine di copertina per il post

    Elisabeth Dmitrieff. Si formò sulle barricate

    Elisabeth Dmitrieff, nata il 1° novembre 1850, all’età di 18 anni, entrò in un “mariage blanc” (un matrimonio di convenienza) per trasferirsi in Svizzera e poter frequentare l’università. A Ginevra, incontrò altri rivoluzionari russi che erano interessati alla Prima Internazionale – l’Associazione Internazionale dei Lavoratori, organizzazione che riunì in una forza unificata socialisti, comunisti, anarchici […]

  3. 1958

    Immagine di copertina per il post

    I barbudos cubani rapiscono Juan Manuel Fangio

    23 febbraio 1958 Juan Manuel Fangio, il pluricampione della Formula 1, il 23 febbraio 1958, si trova a Cuba per disputare il Gran Premio dell’Havana, che aveva già vinto l’anno precedente. L’argentino si trova nell’Hotel Lincoln e sta parlando insieme ad alcune persone quando Manuel Uziel gli si avvicina puntandogli una pistola addosso: “Signor Fangio. Sono […]

  4. 1965

    Immagine di copertina per il post

    Sciopero generale!

    23 Febbraio 1965: Sciopero generale delle fabbriche, gli operai bloccano la macchina produttiva italiana. Potrebbe sembrare uno sciopero come tanti che si sono susseguiti nel periodo degli anni ’60 antecedenti al biennio 68-69 e del ciclo di lotte operaie che li ha caratterizzati, se non fosse che in questa giornata gli operai riuscirono a bloccare […]