InfoAut
Immagine di copertina per il post

Guillermo Céspedes: M-19

||||
||||

La storia di Guillermo Céspedes Sabato assomiglia a quella di Camilo Torres, il sacerdote guerrigliero tra i fondatori dell’Ejército de Liberación Nacional (Eln) in Colombia. Ad accomunare questi due personaggi, lo stesso paese, la fede in un cristianesimo identificato nella Teologia della liberazione e soprattutto la sete di giustizia sociale. Tuttavia, la vicenda di Guillermo Céspedes Sabato non è nota come quella di Camilo Torres e per questo merita di essere raccontata.

È il 28 febbraio 1985 quando un commando dell’esercito uccide Guillermo, insieme ad altre persone, a sangue freddo: stavano giocando a calcio nei pressi di una scuola nel municipio di Corinto, nel Cauca, quando l’irruzione dei militari gli toglie la vita. Non solo. Ad omicidio avvenuto, i suoi carnefici si adoperano per rivestire lui e i suoi compagni con abiti appartenenti alla guerriglia, una sorta di macabro anticipo della pratica dei falsos positivos di cui sarà artefice l’attuale presidente colombiano Juan Manuel Santos, all’epoca in cui era ministro degli Interni sotto la presidenza Uribe.

Guillermo Céspedes Sabato era nato il 28 gennaio 1954 ed aveva conosciuto, fin da piccolo, cosa significasse vivere nella violenza. L’assassinio dei campesinos rappresentava la normalità. L’ingresso di Guillermo in seminario servì ad aprire gli occhi al ragazzo, il quale iniziò a identificarsi nel cristianesimo che si riconosceva in quel Cristo operaio, figlio di un falegname e lottatore sociale crocifisso al pari del suo popolo, quello colombiano, sottoposto ai peggiori abusi ed alle torture più atroci. Non a caso, più volte Guillermo prese posizione contro il “cristianesimo di nome, di forma e di immagini di cui si facevano portavoce gli alti comandi politici e militari” del suo paese.

L’adesione alle comunità di base e ai Cristianos por el Socialismo fu il primo passo. Quello successivo avvenne nel 1977 con la militanza nel movimento guerrigliero M-19: “Soy un militante cristiano que milita en el M-19. Soy el cristiano de la esperanza que nos da seguridad de que ese mundo de justicia, de fraternidad, de igualdad que estamos buscando, lo conseguiremos”. Il 10 maggio 1979 Guillermo fu fermato al termine di un’assemblea sindacale. I militari lo condussero di fronte al famigerato Batallón Pichincha, dove fu torturato fisicamente e psicologicamente per quattro anni, compreso il periodo in cui fu trasferito al carcere La Picota di Bogotá. Fu durante la reclusione che scrisse una poesia commovente, Quisieron matarnos la Esperanza, in cui descriveva non solo le sue drammatiche condizioni di detenzione, ma anche quelle di un paese terrorizzato dai militari.

Grazie ad un’amnistia concessa dal presidente Belisario Betancur, nel 1982 tornò in libertà e si dedicò al lavoro di maestro rurale nei quartieri popolari di Cali, dove iniziò a svolgere un ‘opera non solo educativa, ma volta alla coscientizzazione sociale e sindacale, ispirandosi al lavoro politico di Camilo Torres e agli ideali pacifisti di mosignor Romero. Daniel, questo il nome di battaglia di Guillermo, fu ucciso quando nel paese sembrava che fosse possibile intraprendere il processo di pace, non a caso la presidenza Betancur è conosciuta come “La Tregua”. In realtà, come accaduto altre volte, compreso l’attuale periodo storico in cui il processo di pace tra la guerriglia e lo Stato è impantanato soprattutto per via di un’oligarchia che intravede nella guerra un’occasione di ulteriore arricchimento, lo sterminio di migliaia di militanti di Unión Patriótica fece capire che le intenzioni dello Stato erano tutt’altro che pacifiche.

Guillermo Céspedes Sabato appartiene alla schiera di quei resistenti che hanno dato la loro vita per il proprio paese e per l’America latina.

Quisieron matarnos la Esperanza

di Guillermo Céspedes Sabato

Quisieron matarnos la esperanza

robarnos la necesidad de luchar

y junto a los indefensos cuerpos

torturar y eliminar nuestros cimientos de libertad.

Los brazos inmóviles;

ciegos por las vendas:

insomnes.

Los pies aprisionados

la cabeza sumergida

bebimos el agua del pantano

sentimos el bloqueo del ahogado.

(A cambio de sentido éramos presa de alucinaciones y delirios)

Los estómagos fueron saciados

a golpe de manos empuñadas

a golpe de botas militares

a relamidos de res.

(El olor, la boñiga que pisamos, el mugido de rumiantes,

nos decían que habitábamos un establo)

Sonidos metálicos

apretar de gatillos al oído

círculos de hierro, bocas de cañón

en la nuca, el cuello, el abdomen

el temor de los pasos, el terror de las voces

Afuera la lluvia y los truenos

testigos cómplices de la deshumanización.

Los lamentos, los ayes, los gritos,

el dolor de los huesos, los músculos, el alma,

el golpeteo en el pecho, espalda, coyunturas, nalgas y el cerebro.

Corto circuitos causados por la tempestad

choques aplicados en bocas y ojos

vaginas y testículos.

Voces ahogadas de mujeres y hombres

voces de sadismo de agentes especiales de profesión: tortura.

Colgadas y plantones

interrogatorios eternos

las amenazas, la eterna oscuridad.

Así no paran la lucha

crece;

el frente avanza, ya llega

en Nicaragua,

La roja bandera, la de los pobres de América Latina

ondeará en esta sacrificada tierra;

la bandera de justicia

la de los campos floridos

la del pan para todos.

Nuestro continente (ahora oprimido)

será la patria soñada

de Galán y Bolívar

de Camilo y el Che.

La tortura es una piedra

en el largo camino hacia la nueva Humanidad.

Fonte: la bottega del barbieri

Guarda “Jaime Bateman: Alias “El flaco” El hombre que FUNDO la guerrilla del M-19“:

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Storia di Classedi redazioneTag correlati:

Accadeva Oggi

  1. 1887

    Immagine di copertina per il post

    John Reed

    JOHN REED, L’UNICO AMERICANO SEPOLTO AL CREMLINO “I lavoratori fanno bene a capire che il nemico non è la Germania né il Giappone; il vero nemico è quel 2% degli Stati Uniti che detiene il 60% della ricchezza nazionale, quella banda di “patrioti” senza scrupoli che li ha già derubati di tutto quello che possedevano […]

  2. 1943

    Immagine di copertina per il post

    Resistenza a Pietralata

    22 ottobre 1943 La mattina del 22 ottobre 1943, una quarantina di partigiani delle borgate romane di Pietralata e di San Basilio, organizzati dal Movimento Comunista d’Italia-Bandiera Rossa, si erano posti come obiettivo la caserma del Forte Tiburtina, sorvegliata da sentinelle tedesche ma all’interno della quale erano rimasti viveri, armi, munizioni e medicinali, lasciati dai […]

  3. 1972

    Immagine di copertina per il post

    I treni per Reggio Calabria

    Tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta diversi movimenti di rivendicazione sociali esplosero nel sud Italia e immediato fu il tentativo di annegarli nel sangue. A Reggio Calabria, tra il luglio ed il settembre del 1970 si susseguirono numerose proteste contro il trasferimento del capoluogo regionale a Catanzaro. Vennero occupati la […]