InfoAut
Immagine di copertina per il post

Primo sequestro delle BR

||||
||||

Idalgo Macchiarini, dirigente della Sit-Siemens viene rapito da quattro uomini in tuta blu con il volto coperto da un passamontagna.

Lo tengono nel furgone che usano per rapirlo giusto il tempo per scattargli una fotografia. Due pistole puntate alla testa e un cartello al collo con scritto:

“Brigate Rosse mordi e fuggi. Niente resterà impunito. Colpiscine uno per educarne cento. Tutto il potere al popolo armato.”

Nel tardo pomeriggio del 3 marzo un commando BR formato da Moretti, Franceschini, Bonavita e Cattaneo sequestra l’ingegner Macchiarini. Lo aggrediscono per strada: lo percuotono con calci e pugni, lo caricano su un furgone, lo ammanettano, e gli appendono al collo un cartello con la stella a cinque punte. Poi, mentre Franceschini e Cattaneo tengono le pistole puntate alle tempie del prigioniero, Moretti gli scatta alcune foto. Subito dopo l’ingegnere viene liberato – l’operazione è durata in tutto mezz’ora. Una delle foto scattate al sequestrato, con un comunicato di rivendicazione firmato BR:

«Macchiarini Idalgo dirigente fascista della Siemens processato dalle BR. I proletari hanno preso le armi. Per i padroni è l’inizio della fine»

viene mandata all’agenzia Ansa di Milano.

L’indomani il quotidiano “l’Unità” riporta la notizia sotto il titolo: «Banditesca provocazione antioperaia».

Una delle due pistole era una semiautomatica Browning della seconda guerra mondiale.

Poco lontano viene trovato il volantino ciclostilato con le motivazioni politiche dell’aggressione.

Ricordando l’episodio, Curcio dirà che non potevano continuare a bruciare vecchie automobili e pneumatici Pirelli, e per questa ragione avevano pensato a un gesto nello stile dei Tupamaros: un breve sequestro dimostrativo-punitivo di un personaggio simbolo particolarmente odiato, da immortalare in una fotografia che avrebbe riprodotto in milioni di copie, su tutti i giornali, il messaggio brigatista. All’uscita della fabbrica, in mezzo a tanti operai due brigatisti avevano avvicinato Macchiarini, intimandogli di non fare storie, avvertendolo di essere armati, e ordinandogli di seguirli su un furgoncino, un 850 FIAT, in cui venne tenuto per qualche ora continuando a circolare per Milano.

Ottenuta la “libertà provvisoria”, Macchiarini denuncia la brutalità dei suoi aggressori, che da parte loro faranno ritrovare l’orologio, un Omega d’oro «del detenuto, da questi perso durante il vano tentativo di divincolarsi», precisando nel volantino di accompagnamento che il prigioniero «non è stato oggetto di violenze fisiche, salvo quelle indispensabili», e che le minacce dichiarate alla stampa dal dirigente industriale «sono insensate e frutto di irrazionale terrore».

L’episodio genera un duro comunicato del sindacato, mentre l’«Avanti!» lo ignora e «l’Unità» titola un articolo a una colonna Grave provocazione alla Sit-Siemens di Milano, parlando di una «banditesca provocazione». Inoltre, il quotidiano del PCI definisce per la prima volta le BR, qualificandole come segue:

Una fantomatica organizzazione che si fa viva in momenti di particolare tensione sindacale con gravi atti provocatori, nel tentativo di far ricadere sui lavoratori e i sindacati le responsabilità di atti e iniziative che nulla hanno a che vedere con il movimento operaio e le sue lotte.

Nonostante molte organizzazioni di sinistra, anche extra-parlamentari, si schierino contro l’azione, Potere Operaio affermerà:

«Un commando operaio è passato, per la prima volta nella storia della classe operaia italiana, ad un sequestro. Noi annotiamo solamente che la recezione di questo atto, a livello di classe operaia, è stata positiva. Il salto di qualità nella gestione della lotta che questa azione dimostra, va perciò annotato. Sembra che nella classe operaia milanese, che oggi è all’avanguardia del movimento complessivo, l’articolazione fra azione di massa ed azione di avanguardia risulti ormai un fatto acquisito.

Guarda “CANCELLI DELLA MEMORIA 2 (il Che ed Andrea Pazienza)“:

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Storia di Classedi redazioneTag correlati:

Accadeva Oggi

  1. 1599

    Immagine di copertina per il post

    Giordano Bruno

    Giordano Bruno (Nola, 1548 – Roma, 17 febbraio 1600) è stato un filosofo, scrittore e frate domenicano italiano, condannato al rogo dall’Inquisizione cattolica per eresia. Giordano Bruno, negli interrogatori cui fu sottoposto durante il tragico processo che segnò gli ultimi anni della sua vita, diede delle informazioni sui suoi primi anni. «Giordano della famiglia di […]

  2. 1976

    Immagine di copertina per il post

    La lotta dei Proletari in divisa

    12 gennaio 1976 12 gennaio 1976, in quasi tutte le caserme del Nord Italia moltissimi soldati scendono in sciopero bianco contro i trasferimenti: è solo il primo episodio di lotta di un anno che vedrà numerose iniziative tra i militari, volantinaggi, interventi pubblici, cortei e scioperi del rancio. Il 1976 è probabilmente l’anno in cui […]

  3. 1986

    Immagine di copertina per il post

    Nasce Jack London

    «Caro compagno, tuo per la Rivoluzione». Rileggendo Jack London Centoquarant’anni fa nasceva Jack London. E questo non è un saggio ma solo l’intreccio di alcune suggestioni. Nel 1905 Corto Maltese, l’antieroe di Hugo Pratt, è presente in Manciuria al tempo della guerra russo-giapponese. Qui incontra proprio il giornalista e scrittore Jack London. Fa la conoscenza anche con il personaggio che lo seguirà, […]