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Padova si spara…

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7-7-77. Quel mattino, però, furono solo 5 i proiettili che colpirono alle gambe Toni Garzotto, cronista del “Il Gazzettino”, sparati da un militante del Fronte Comunista Combattente, struttura militare dei Collettivi Politici Veneti. Riportiamo il comunicato rivendicativo:

Portare l’attacco a tutte le articolazioni del comando capitalistico.

Nella mattinata del 7-7-77 una formazione armata del Fronte Comunista Combattente ha colpito, nei pressi della sua abitazione ad Abano, in provincia di Padova, il pennivendolo di regime Antonio Garzotto, giornalista De “Il Gazzettino”, foglio della DC nel Veneto.

 

Compagni

Un ruolo decisivo va assumendo l’informazione padronale, stampata e radio-televisiva, nel piano strategico dell’imperialismo del Capitale Multinazionale di attacco alla Classe Operaia, al Proletariato italiano e internazionale.

Un compito di “formazione e informazione” dell’opinione pubblica, di canalizzazione del consenso alle iniziative capitalistiche contro il movimento rivoluzionario operaio e proletario in fabbrica e nell’intera organizzazione sociale del lavoro salariato.

Compito che la stampa assolve senza alcuna resistenza alla perdita totale di ogni spazio “autonomo e democratico dell’informazione nel nostro Paese.”

Una grave e storica responsabilità di reggicoda del capitalismo che giornali e giornalisti si assumono di fronte alla Classe Operaia e alle sue avanguardie organizzate: vittimismo e appelli “alla libertà d’informazione” cercano di coprire spudoratamente una realtà precisa nello scontro di classe nel nostro Paese.

Il tradimento delle forze revisioniste e riformiste se da una parte disarma la classe e smobilita dalla lotta larghi strati operai e proletari, dall’altra parte libera ed organizza forze soggettive all’interno del Proletariato sul terreno della Lotta Armata per il Comunismo, per la conquista del terreno della Guerra Civile, per la dittatura del Proletariato sull’ intera società civile.

Il Gazzettino si distingue, giorno dopo giorno, per una viscerale campagna demagogica anticomunista: disinformazione, menzogne, falsi inauditi, volgarità antioperaia, incitamento all’odio e all’assassinio contro i proletari che lottano, inviti ripetuti apertamente all’armamento di reazionari e qualunquisti in funzione anticomunista, sono le caratteristiche di questo giornale del partito democristiano.

Antonio Garzotto né è l ‘espressione più genuina oltre che uno dei funzionari più importanti. Democristiano, “prima penna”, si è distinto per i suoi attacchi ad ogni comportamento autonomo di parte operaia che si manifesta nella regione. Lurido individuo capace di costruire sulla menzogna e sul falso campagne anticomuniste che lancia dalle pagine del suo giornale.

L’impunità di questo signore a vomitare una “cattiva informazione” doveva cessare, dopo anche la provocazione contro la nostra organizzazione seguita all’attacco alla Zanussi a Porcia di Pordenone: provocazione tendente ad attribuire una nostra azione ad altre organizzazioni combattenti comuniste o ai fascisti. Avevamo preannunciato la nostra intenzione di colpire i centri della controrivoluzione, le centrali e gli uomini dell’informazione capitalistica.

SIAMO STATI DI PAROLA.

NIENTE RESTERÀ IMPUNITO!

COSTRUIRE IL FRONTE ARMATO PROLETARIO DEL PARTITO COMBATTENTE!

COSTRUIRE IL POTERE ARMATO DEGLI OPERAI IN FABBRICA!

ONORE E GLORIA AL COMPAGNO ANTONIO LO MUSCIO E A TUTTI I COMPAGNI CADUTI IN COMBATTIMENTO CON LE FORZE DELLA CONTRORIVOLUZIONE CAPITALISTICA!

W L’UNITÀ DELLE ORGANIZZAZIONI COMUNISTE COMBATTENTI!

COLPIRE CAPI, CAPETTI, SPIE, SERVI E FUNZIONARI DEL CAPITALE!

 

FRONTE COMUNISTA COMBATTENTE

7-7-77 Abano

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pubblicato il in Storia di Classedi redazioneTag correlati:

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