Giornata internazionale della donna
In occasione della seconda Conferenza internazionale delle donne socialiste, tenutasi a Copenaghen dal 26 al 27 agosto 1910, le convenute decisero di istituire una comune giornata dedicata alla rivendicazione dei diritti delle donne, che si svolse in seguito nei vari paesi in date diverse.
Le celebrazioni furono interrotte dalla prima guerra mondiale in tutti i paesi belligeranti, finché a San Pietroburgo, l’8 marzo 1917 le donne della capitale guidarono una grande manifestazione che rivendicava la fine della guerra, così che l’8 marzo 1917 è rimasto nella storia a indicare l’inizio della Rivoluzione russa di febbraio. Per questo motivo, ed in modo da fissare un giorno comune a tutti i Paesi, il 14 giugno 1921 la Seconda conferenza internazionale delle donne comuniste, fissò all’8 marzo la «Giornata internazionale dell’operaia». Le vicende della seconda guerra mondiale contribuirono alla perdita della memoria storica delle reali origini della manifestazione. Così, nel secondo dopoguerra, cominciarono a circolare fantasiose versioni, secondo le quali l’8 marzo avrebbe ricordato la morte di centinaia di operaie nel rogo di una inesistente fabbrica di camicie Cotton o Cottons avvenuto nel 1908 a New York. Nonostante le ricerche effettuate da diverse storiche tra la fine degli anni settanta e gli ottanta abbiano dimostrato l’erroneità di queste ricostruzioni, le stesse sono ancora diffuse sia tra i mass media che nella propaganda delle organizzazioni sindacali.
Ricordatevi di noi
siamo morte in una fabbrica
sfruttate sul lavoro
sfruttate a casa e fuori
Ricordatevi di noi
siamo morte ma non per sempre
noi vivremo eternamente
sinché durerà la lotta
Siamo state assassinate
per avere scioperato
voi dovete vendicarci
vendicarci col lottare
vendicarci col creare
Creare un mondo nuovo
un mondo di giustizia
un mondo di uguaglianza
un mondo di libertà
Ricordatevi di Adele
l’hanno presto incarcerata
per avere contestato
per avere militato
L’hanno messa in una cella
una cella isolata
per paura che parlasse
con chi vuol sapere le cose
Saper di un mondo nuovo
un mondo di giustizia
un mondo di uguaglianza
un mondo di libertà
Informazioni
Fonte: https://www.ildeposito.org/
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