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Action Directe

14 ottobre 1983

L’anno ’77 è segnato dall’emergenza del movimento autonomo europeo e dal suo legame con le offensive della guerriglia in Germania e Italia.

In Francia, dei militanti rivoluzionari provenienti da numerose e diverse esperienze francesi e straniere, dopo il ’68, iniziano un processo pratico di convergenza e stabiliscono un coordinamento politico-­militare interno al movimento autonomo.

In questo coordinamento si ritrovano così vecchi membri di gruppi armati della resistenza anti‑franchista (MIL, Movimento Iberico di Liberazione, e GARI, Gruppi di Azione Rivoluzionaria Internazionalista), membri di gruppi autonomi nati dopo la dissoluzione della Gauche Prolètarienne, come i Noyaux Armès Pour l’Autonomie Prolètarienne (Nuclei Armati per l’Autonomia Proletaria), ma anche numerosi militanti che avevano rotto con le politiche legalitarie e para‑sindacali dell’estrema sinistra gruppettara.

Durante i due anni successivi questo coordinamento attuerà numerose azioni di sabotaggio e di preparazione alla lotta armata. Notti di scontri come quelle contro la costruzione della centrale di Malville, 23 attentati su tutto il territorio rivendicati da CARLOS (Coordinamento Autonomo Radicalmente in Lotta Aperta contro la Società). Una notte di scontri in risposta all’estradizione di Klaus Croissant in Germania e numerose azioni dopo l’assassinio nelle loro celle dei compagni della RAF Andreas, Gudrun e Karl… Ma anche azioni contro i nuovi negrieri e la flessibilità del lavoro, come le operazioni del CACT (Coordinamento Autonomo Contro il Lavoro) a Tolosa contro le ANPE e le Agenzie interinali…

1979

Nel corso dell’inverno ’78‑’79, il coordinamento decide di fare il salto ad organizzazione di guerriglia. Il PRIMO MAGGIO dimostra questa nuova determinazione attaccando armi in pugno la sede del padronato (CNPF, Consiglio Nazionale del Padronato Francese).
«Action Directe non è nata per generazione spontanea. Gli individui e i gruppi che avevano avuto precedenti esperienze di propaganda armata, hanno sentito la necessità, al di là di azioni contingenti o di campagne politiche (come nel ’77), di darsi uno strumento per promuovere una strategia comunista…».

1981

“All’inizio dell’inverno, ACTION DIRECTE, non ritiene di intervenire nella fiera dell’impegno politicante e di essere utilizzata, sospende quindi le sue azioni politico‑militari per tutta la durata della campagna presidenziale.

Il 15 APRILE una sparatoria scoppia in centro a Parigi in seguito a un esproprio di una banca in Place de Terme. Un poliziotto rimane ucciso.

Dopo l’elezione di Mitterrand e la costituzione dei primo governo social‑democratico, una battaglia politica si estende nelle prigioni e dei movimenti di solidarietà con i PP si mobilitano per l’amnistia e contro i tribunali eccezionali. Un giornale “Rebelles” viene stampato per sostenere questa campagna. Due scioperi della fame in sei mesi. Il primo fin dal mese di maggio per l’amnistia e la chiusura dei QHS, il secondo in settembre, per la liberazione di tutti i PP senza eccezioni.
La forte mobilitazione del movimento e le contraddizioni dei nuovo potere permettono la liberazione di tutti i PP comunisti e anarchici e la Corte di Sicurezza dello Stato viene dissolta.

Nel corso dell’estate, un largo e profondo dibattito si è aperto nell’organizzazione. Durerà diversi mesi, ma fin dall’inverno ’81-’82 numerose rotture si sono già consumate. 
Le divergenze apparse già dall”80 tra i militaristi della tendenza Olivier, più tardi conosciuti sotto il nome di “Affiche Rouge” o secondo la versione poliziesca “AD‑LYON” e il “Ramo, nazionale” arrivano alla rottura definitiva.
La rottura avviene anche con due tendenze più “movimentiste”, più importanti numericamente ma che riveleranno entrambe l’incapacità politica di sviluppare la minima alternativa organizzativa, prima di dissolversi “armi e bagagli” senza combattere…

16 MARZO. Un commando penetra nel Ministero della Cooperazione (principale amministrazione incaricata delle relazioni politico‑militari tra lo Stato Francese e Paesi Africani), il Ministro Galley sfugge per poco all’attentato.

Fin dall’inizio e dalla sua prima campagna, AD attacca i locali dove sono elaborate, decise e applicate le decisioni più importanti delle politiche dello Stato. Attacca il Ministero dei Lavoro e quello della Cooperazione, perché sono i più coinvolti nei piani che l’organizzazione ha individuato come decisivi della fase (politica di ristrutturazione nelle fabbriche e nei quartieri, politica di intervento militare in Tunisia – repressione della rivolta di Gafsa – a Tchad e in Zaire) e più globalmente, essa segue il filo rosso strategico che conta di portare a termine: l’unità della lotta anti‑capitalista e anti‑imperialista.

27‑28 MARZO. 32 militanti autonomi vicini ai militanti dell’organizzazione sono arrestati nel quadro dell’inchiesta sulle attività di Action Directe.
Nei giorni seguenti numerosi atti di sabotaggio sono organizzati per protesta, come l’attentato contro l’edificio dove risiedono i gendarmi dell’unità di intervento GIGN (Fort de Maison Alfort), contro un commissariato di Polizia (Tolosa)…

E’ evidente che Action Directe è uscita organizzativamente molto indebolita dalle “rotture”, ma in un contesto possibilmente più forte nella sua determinazione politica ad affrontare la nuova fase e i termini dello scontro che si impongono.
Action Directe riprende l’iniziativa in NOVEMBRE E DICEMBRE dell”81. L’organizzazione partecipa all’occupazione di diversi laboratori clandestini alla Sentier e di numerosi immobili a Barbès. Più di cento famiglie straniere, in maggioranza turche, trovano così un alloggio. Parallelamente numerosi incidenti e manifestazioni punteggiano questa campagna contro i laboratori clandestini dei negrieri e per l’occupazione delle case.

«Nei quartieri, nelle officine, nelle regioni, deve svilupparsi una guerriglia periferica che permetta l’accerchiamento dei nemico».[10]

22 DICEMBRE. Laouri “Farid” Benchelal, quadro dell’organizzazione e uno dei principali responsabili dell’azione nel quartiere di Barbès è torturato e assassinato al commissariato centrale di Helsinki, qualche ora dopo il suo arresto.

24 E 25 DICEMBRE. 7 attentati contro magazzini di lusso (tra cui la Rolls Royce) della capitale e della provincia.

1982

13 FEBBRAIO. Un commando dell’organizzazione uccide Gabriel Chahine, rifugiato libanese, collaboratore della polizia che ha permesso l’arresto di Jean Marc Rouillan e Nathalie Menigon nel settembre dell”80.

19 FEBBRAIO. Attentato contro i locali delle organizzazioni fasciste turche.

30 MARZO. Mitragliamento dell’antenna del Ministero della Difesa israeliana a Parigi. Il commando è composto da militanti di AD e da rivoluzionari turchi.

L’organizzazione lancerà nell”82, l’offensiva “portare lo scontro nelle metropoli con i rivoluzionari dei Terzo Mondo”…
E così, i militanti armati turchi, libanesi, palestinesi e della nostra organizzazione hanno costruito insieme il passaggio dalla sola unità di fatto alla risoluzione politica di questa unità in prassi vivente. Così le forze rivoluzionarie forgiano, nella lotta, la linea strategica dell’unità della guerra rivoluzionaria contro l’imperialismo, linea corrispondente alla nuova epoca, alla nuova fase dei monopolio capitalista, e alla sua imposizione…»

APRILE. Pubblicazione del testo “Per un programma comunista”.

Repressione poliziesca. Due compagni Joelle Aubron e Mohande Hamami sono arrestati mentre escono da un deposito dell’organizzazione. Retate nelle case occupate di Barbès. La sede dell’organizzazione è distrutta da un attentato qualche ora dopo una perquisizione della polizia…

GIUGNO. «II mese di giugno ha visto i giochi dei politicanti nazionali sorpassati da un avvenimento determinante: “IL SUMMIT DEL G7 DI VERSAILLES”».

«II summit di Versailles […] è stato un passo decisivo nell’integrazione strategica dei paesi imperíalisti, a partire dalla linea determinata e imposta dall’amministrazione Reagan. Summit particolarmente importante per la strategia imperialista di ridispiegamento e di intervento, le cui decisioni si sono manifestate nei mesi seguenti: aggressioni dirette contro i popoli delle periferie, il Libano soprattutto ma anche alle Malvine, in Namibia, a Grenada e contemporaneamente, interventi diretti e destabilizzazione dei governi popolari del Nicaragua, in Angola e in Mozambico…

AD comincia allora una forte mobilitazione anti‑summit ed è alla testa di numerose operazioni. Tra cui uno spettacolare attentato contro la sede europea del FMI e della Banca Mondiale.

AGOSTO. Le truppe israeliane entrano in Libano e assediano Beirut. Massacro di SABRA E CHATILA. Intervento americano e francese… L’organizzazione inizia una campagna attiva. Numerosi attentati contro delle società israeliane e americane come l’occupazione armata della sede della Chase Manhattan Bank.

Il 19 agosto, il governo annuncia lo scioglimento del l’organizzazione. D’ora in poi tutti quelli che hanno un rapporto con AD possono essere perseguiti per ricostituzione di organizzazione disciolta. Ma l’applicazione di questa legge scellerata conserva ancora troppo sapore politico e il governo di sinistra preferirà utilizzare un’altra legge scellerata più criminalizzante in quanto è entrata in vigore contro il “grande banditismo”, quella sull’associazione dei malfattori.

Nell’autunno dell”86, le leggi speciali anti‑terrorismo perseguiranno una linea il cui scopo è depoliticizzare sempre di più la lotta armata riducendola a “una iniziativa individuale o collettiva mirante a turbare l’ordine pubblico con l’intimidazione e il terrore”.

1983

INVERNO E PRIMAVERA. Action Directe si ristruttura nella clandestinità e contemporaneamente organizza numerose riunioni internazionali con le differenti guerriglie europee e movimenti di resistenza.

«Oggi si tratta di concepire l’Europa occidentale come un territorio omogeneo dove la costruzione di un polo rivoluzionario unitario è possibile. Questo significa considerare il proletariato come un’unica classe, ripartita su dei territori diversi, ma che ha delle caratteristiche fondamentalmente simili…
Lavorare alla ricomposizione rivoluzionaria del proletariato in Europa non è sufficiente. Ma questo diviene possibile. Perché tutto quello che noi costruiamo oggi, all’interno di questa strategia, come sviluppo, anche minimo, della coscienza rivoluzionaria in rapporto alla crisi e alla tendenza alla guerra, con tutte le conseguenze possibili nell’insieme delle contraddizioni di classe, tutto quello che noi costruiamo, dunque, anche a un livello minimo, si svilupperà e si moltiplicherà domani, rendendo possibile la costruzione dell’organizzazione di massa dei proletariato europeo».

Già dei commandos comuni funzionano nella capitale. Il 31 MAGGIO, in Avenue Trudeine una violenta sparatoria oppone un commando alla Polizia. Due poliziotti sono uccisi e un altro seriamente ferito.

In reazione a queste morti, una manifestazione di poliziotti è organizzata sotto le finestre dei Ministro della Giustizia, Robert Badinter, alcuni di questi poliziotti sono in uniforme e il servizio d’ordine del Ministero fa causa comune con i manifestanti…

IL 30 LUGLIO. Tentativo di esproprio alla gioielleria Aldebert, piazza della Madeleine.

IL 14 OTTOBRE 1983 : Un’altra sparatoria scoppia nella XVII circoscrizione di Parigi, un compagno italiano Ciro Rizzato è ucciso e due poliziotti feriti. Ciro era un militante comunista molto conosciuto e popolare nella periferia di Milano (Quarto Oggiaro). Egli aveva partecipato a numerose mobilitazioni e alle lotte operaie dell’epoca come militante di Autonomia Operaia , poi della “banda” Prima Linea. Dopo l’auto‑dissoluzione di quest’ultima , si era aggregato ai COLP (Comunisti Organizzati per la Liberazione Proletaria). 
Dei compagni francesi e italiani sono stati perseguiti insieme per questi fatti.

Intanto, nel corso di questo periodo, AD tenta di generalizzare la sua pratica guerrigliera a numerose esperienze di movimento e della resistenza e di organizzare nello stesso tempo delle operazioni pratiche concrete con degli effettivi comuni.
«Nel corso dell’anno ’83, dei militanti rivoluzionari di differenti paesi hanno iniziato e sviluppato un vero confronto internazionale, portando in questo, le implicazioni della loro risoluzione politica e pratica. Una risoluzione che va oltre gli accordi contingenti, il sostegno logistico, le discussioni formali… per inserire nell’azione rivoluzionaria diretta la linea centrale del Fronte Anti‑imperialista, come la prospettiva e l’orientamento della Rivoluzione proletaria in Europa Occidentale».
«Questo internazionalismo è concreto, materiale. Esso racchiude tutti i campi della vita dei proletari e di chi si unisce al loro campo, nel superamento permanente dei limiti delle individualità, nel confronto in ogni momento con questo sistema di morte, e nel rifiuto dello stallo attendista per una alternativa che prenda atto del campo degli affamatori, di quelli che sfruttano tutta l’umanità, dal Cile a Portorico, da Beirut a Barbès. Nell’unità, di tutte le lotte, nello sciopero dei lavoratori di diverse nazionalità, nella rivolta del ghetto, ai comunisti armati delle metropoli, dalla contraddizione dell’individuo metropolitano alla necessaria organizzazione internazionale della Classe.
Oggi, di fronte alla divisione internazionale del lavoro, di fronte alle transnazionali che fanno e disfano gli Stati, alle forze di intervento rapido, allo smembramento delle città alla criminalizzazione e alla marginalizzazione dei proletari per la ristrutturazione del sistema capitalista in vista della guerra, costruiamo l’internazionale proletaria. 

1984

FEBBRAIO. Una dozzina di compagni sono arrestati in Italia e in Francia.

Il 13 MARZO A BRUXELLES, la polizia belga e francese tendono una trappola a un gruppo di militanti di AD. Questi riescono a catturare un poliziotto della Criminalpol e a fuggire con lui. Sarà rilasciato dopo essere stato interrogato. Qualche giorno più tardi, Hellyette Bess e Règis Schieicher militanti dell’organizzazione sono arrestati ad Avignone così come un gruppo di compagni a Parigi.

PRIMAVERA. Numerose operazioni in Belgio attuate insieme con altre organizzazioni comuniste combattenti, esproprio dì banche, attacco dell’armeria di una caserma a Vielsam, recupero di più di una tonnellata di esplosivo nelle cave di Ecaussines…

11 LUGLIO. Inizio dell’offensiva “UNITA DELLE FORZE RIVOLUZIONARIE IN EUROPA DELL’OVEST”. Attentato contro l’Istituto Atlantico.

«Dalla capacità di organizzare gli elementi avanzati del proletariato metropolitano dipende la realizzazione o l’insuccesso dei progetti dell’imperialismo, supersfruttamento, guerre, annientamento…»

13 LUGLIO. Attentato contro i servizi informatici dell’ufficio di ricerca e di programmazione dei Ministero della Difesa e i locali del SIAR (Sorveglianza Industriale degli Armamenti).

14 LUGLIO. Attentato contro gli annessi del Ministero dell’Industria.

«Attaccando uno dei pilastri della Nato e attaccando frontalmente l’imperialismo francese, l’organizzazione Action Directe dimostra una volta di più la capacità della classe operaia di colpire l’imperialismo al momento opportuno e la sua volontà di disarticolare la fase di trasferimento sul terreno militare del progetto politico di ristrutturazione globale della produzione per la guerra imperialista.

2 AGOSTO. Attentato contro la sede dell’Agenzia Spaziale Europea, ESA.

23 AGOSTO. Una vettura esplosiva è parcheggiata sotto le finestre dell’emiciclo dell’Assemblea dell’UEO (Unione dell’Europa Occidentale).

«Isolare, le forze contro‑insurrezionali che infestano le nostre città.
Denunciare i fautori della guerra e i mercanti di armi. Denunciare i centri di decisioni militari.
Bisogna intralciare in tutti i modi e a tutti i livelli la macchina da guerra NATO. Bisogna tentare di rompere la catena imperialista in Europa direttamente minacciata dalla guerra.
Tutti i modi sono buoni e complementari se il loro obiettivo sarà chiaro. Non ci sono esclusive.
Bisogna colpire in profondità le radici militariste di questa società: dal controllo delle nostre città dove sono già programmate operazioni contro‑insurrezionali, alle università e ai diversi organismi che si ammantano di virtuose ricerche per nascondere che più del 35% di queste sono militari, ai mercanti di armi che vivono del sangue degli altri e a quelli che li proteggono, infine alle istanze istituzionali che strutturano la macchina».

SETTEMBRE. Il collettivo dei prigionieri politici di Action Directe proclama uno sciopero della fame per lottare contro l’isolamento e per il raggruppamento. Si aggiungeranno alla lotta altri prigionieri politici e detenuti sociali. Lo sciopero dura 38 giorni.

OTTOBRE. Due attentati contro importanti società di armamenti: Dassault e Hispano Suza. 
“Sviluppare la lotta di classe per impedire la guerra imperialista. Battersi con i rivoluzionari dei paesi dipendenti, ecco le tappe principali del polo proletario. Per questo bisogna aprire gli occhi alle diverse componenti pacifiste a questa evidenza: la guerra imperialista non è soltanto una minaccia di una sua accelerazione, essa è già da più di trent’anni una realtà quotidiana per i paesi dipendenti. Ed è per questo che il polo proletario ha la responsabilità prioritaria di costruire un legame concreto con i rivoluzionari dei paesi dipendenti. Noi dobbiamo dimostrare concretamente che non ci sono guerre convenzionali accettabili per gli altri e un pericolo nucleare per noi. La guerra nucleare ha le sue radici nella guerra “imperialista ordinaria”…
Se noi saremo capaci di dare al gigantesco e fragile movimento che nasce, il contenuto di classe, allora noi vedremo rinascere nei nostri paesi che hanno conosciuto tante rivoluzioni schiacciate, un movimento rivoluzionario che avrà coscienza delle implicazioni radicali della sua lotta».

DICEMBRE. I prigionieri della RAF e della resistenza iniziano un nuovo sciopero della farne.

18 DICEMBRE. Una vettura esplosiva è scoperta nella Scuola degli ufficiali della Nato a Oberamaergau (sud della Germania). L’esplosivo proviene dallo stock espropriato a Ecaussine. La RAF rivendica l’attentato.

31 DICEMBRE. Parigi XV circoscrizione, Joelle Aubron con un altro membro dell’organizzazione non identificato sfugge a un tentativo di arresto.
Nello stesso giorno, attentato a Bonn contro la Missione tecnica dell’Armamento dell’Ambasciata Francese. Rivendicato dalla resistenza anti‑imperialista per il Fronte.

1985

15 GENNAIO. Una dichiarazione comune AD‑RAF è ampiamente diffusa.

«E’ oggi necessario e possibile aprire nei centri imperialisti una nuova fase di sviluppo della strategia autenticamente rivoluzionaria, e una delle condizioni per questo salto qualitativo è di creare l’organizzazione internazionale di lotta proletaria nelle metropoli il suo nocciolo politicomilitare: la guerriglia ovest‑europea […]
Gli attacchi contro le strutture multinazionali della NATO, contro le sue basi e i suoi strateghi, contro i suoi piani e la sua propaganda costituiscono la prima grande mobilitazione in vista della costituzione della strategia politica proletaria in Europa dell’Ovest nelle condizioni politiche modificate.
Una mobilitazione che si rafforza lottando contro il sistema di sfruttamento e di guerra, come ha dimostrato con i suoi attacchi in Portogallo, in Grecia, in Belgio, in Spagna, in Germania dell’Ovest e in Francia…»

25 GENNAIO. Il generale Audran, Direttore degli Affari Internazionali al Ministero della Difesa è ucciso dai membri del commando “Elisabeth Von Dyck” (militante della RAF, assassinata a freddo dalla polizia durante il suo arresto).
Il generale Audran raggruppava due attività essenziali nella politica militarista francese. Da una parte, era responsabile e il controllore dell’insieme delle vendite delle armi alla testa della Commissione Interministeriale per lo Studio delle Esportazioni di Materiale di Guerra CIEEMG. Dall’altra era il rappresentante della Francia nella sola struttura della Nato alla quale partecipa ufficialmente, il Gruppo Indipendente di Programmi Europei IEPG.
«Gli attacchi contro le strutture della NATO, contro le sue basi e i suoi strateghi, contro i suoi piani e la sua propaganda portano una trasformazione della coscienza e della pratica dei proletariato, superando le sue particolarità nazionali, e favorendo una organizzazione internazionale. Il futuro del fronte rivoluzionario sta nella forza di trasformare la sua molteplicità e le sue contraddizioni in una sola strategia di attacco e di costruzione, l’organizzazione della classe per la sua emancipazione»

24 APRILE. Un militante rivoluzionario turco è intercettato alla frontiera franco‑belga, con 2 kg di dinamite, esplosivo rubato a Ecaussines. Questo compagno aveva vissuto nelle case occupate di Barbès ed era sospettato di essere vicino ad AD.

27 APRILE. Attentato contro la sede europea del FMI rivendicato dall’Unità combattente Lauri ‘Tarid” Benchellal. Sabotaggi contro due delle più grandi imprese di armamenti TRT e SAT.

«Tra l”83 e l”85 è sullo spazio continentale che si intersecano all’interno della tendenza alla guerra, le grandi linee della contro‑offensiva borghese e le contraddizioni generali epocali, la contraddizione Est‑Ovest, con un campo occidentale che sempre meno riesce a frenare le sue rivalità interimperialiste, e, fondamentalmente, la contraddizione Capitale-Lavoro, che si raf­forzano nel contrasto tra il grado di internazionalizzazione reale dei capitale e i limiti dell’appropriazione privata, nell’assenza di istituzioni regolatrici.

26 GIUGNO. Parigi, attentato contro il Generale Blandin, Controllore generale dell’Esercito. Rivendicato dal commando Antonio Lo Muscio (militante del Nuclei Armati Proletari assassinato dai carabinieri di Roma dopo essere stato catturato ferito nel luglio 1977).

LUGLIO‑AGOSTO. Belgio, scoperte numerose infrastrutture dell’organizzazione AD, appartamenti, garages, armi, giornali e diversi documenti. Molte persone sono detenute nell’ambito di una inchiesta contro il FRAP, (Fronte Rivoluzionario Armato Proletario) gruppo della resistenza che aveva rivendicato 3 azioni anti‑imperialiste il mese precedente.

8 AGOSTO. L’attacco contro la Base Aerea Usa di Francoforte (tre militari americani sono uccisi) è rivendicata dal commando comune AD‑RAF “George Jackson ” (militante delle Black Panther, assassinato in prigione da dei sicari).

«La guerriglia Ovest europea sviluppa nell’attacco la strategia che assume le lotte parziali e contingenti contro la realtà vissuta nel sistema imperialista come processo di lotta per la liberazione e che unifica gli antagonismi di massa nella determinazione politica e nella pratica della lotta rivoluzionaria costruendo così il FRONTE DELLA GUERRA DI LIBERAZIONE.

Il movimento rivoluzionario in Europa dell’Ovest deve oggi portare la sua lotta a un grado che faccia avanzare la discussione e l’organizzazione dell’offensiva contro l’apparato imperialista in tutte le sue ramificazioni politiche, economiche e militari e a tutti i livelli».
«Ogni giorno, la lotta armata libera la forza dell’immaginazione dall’umiliazione, dalle gabbie mentali, dalle prospettive politiche miopi. La sua affermazione stimola il dibattito per una strategia capace di rompere con il cerchio vizioso di una comunicazione apparente, per una prassi che trasformi nello stesso tempo sia i rapporti di forza che i combattenti.

Le armi danno la forza e la prospettiva reale all’esigenza di una strategia all’altezza delle pianificazioni delle frazioni più avanzate della borghesia e diventano il mezzo per realizzare il potere rosso…»

«I RAPPORTI TRA I COMBATTENTI COSTITUISCONO LA PRIMA ZONA LIBERATA DALLA RESISTENZA RIVOLUZIONARIA NELLE METROPOLI. Questo è il processo nel quale gli uomini sviluppano le nuove capacità creatrici, le nuove forme di organizzazione, i nuovi terreni e le nuove armi per la lotta di liberazione ed è in questo modo che si vince la sofisticata macchina repressiva.

In questo processo, ogni militante può e deve appropriarsi della capacità di determinare la politica, di pensare e di agire autonomamente. Questa è la condizione essenziale per garantire la continuità e l’estensione della lotta rivoluzionaria […] ed è anche l’arma contro la capitolazione e il tradimento»

Questa azione segna la fine della prima offensiva di guerriglia tra le organizzazioni AD e RAF, della resistenza e dei prigionieri politici.

1986

15 APRILE. Attentato contro Brana, vice‑presidente dei CNPF, Presidente della commissione economica PDG del ramo armamenti della multinazionale Thomson.

«Uomo del SPI nel triumvirato padronale […] egli rappresenta e dirige il blocco SPI/”Partito per l’impresa” motore della strategia generale “anti‑crisi” che significa cartellizzazione, concentrazione tecnologica e industriale, economia di mercato reaganiana, flessibilità, deregolazione sociale, individualizzazione delle politiche salariali, repressione anti‑operaia dentro e fuori le fabbriche».
Il commando Christos Kassimis (militante rivoluzionario greco morto nel corso di una azione internazionalista) apre così la seconda offensiva di ampiezza europea.

16 MAGGIO. Il “Commando Kepa Crespo‑Gallende” (militante del PCEr GRAPO morto nel corso dello sciopero della fame dei PP spagnoli dell”82) penetra all’interno della sede dell’Interpol e mitraglia gli uffici e piazza molte dozzine di kg di esplosivo.
«Sarebbe idealista sottovalutare le trasformazioni qualitative che avvengono nelle strategie e nelle strutture contro‑rivoluzionarie sui differenti piani nei quali queste si oggettivano, nazionale, continentale e a livello dei sistema planetario […]
L’esperienza di questi anni ha dimostrato che la lotta rivoluzionaria che si esprime in una situazione specifica si scontra progressivamente con una contro‑rivoluzione che contiene tutti gli elementi quantitativi accumulati dall’intero sistema imperialista..

Il contenuto del modello generale di contro‑rivoluzione imperialista arriva, man mano, ad assumere una qualità nuova per la dimensione, ormai stabile e mondiale della lotta antiimperialista e per la qualità delle contraddizioni sociali che le generano.

Questo cambiamento si è imposto di fatto per la ristrettezza dei margini di assorbimento e di flessibilità del sistema planetario imperialista, tenuto conto della stretta interconnessione che lo caratterizza e del livello sempre più grande di omogeneità oggettiva e soggettiva dei processi di liberazione.
E’ quello che intendono quando dicono di essere “obbligati a coabitare con il terrorismo”.

Guarda “Action directe : vie et mort du mouvement | Archive INA“:

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