InfoAut
Immagine di copertina per il post

Alexis Grigoropoulos

6 dicembre 2008

Il 6 dicembre 2008 il quindicenne Alexis Grigoropoulos è stato ucciso ad Atene da una pallottola sparata da un agente di polizia nel quartiere Exarchia. Secondo la ricostruzione e i racconti dei testimoni, due agenti dei corpi speciali  dentro una autopattuglia, avrebbero avuto un diverbio con dei ragazzi che festeggiavano fuori da un bar  dopo sarebbero stati attaccati da alcuni di ragazzi  con pietre e bottiglie. 

Da questo momento in poi i fatti sono più chiari, ammessi anche dallo stesso governo greco: gli agenti sono usciti dalla autopattuglia e hanno iniziato uno scontro verbale con i ragazzi e in seguito si sono allontanati. Parcheggiata la camionetta in un vicolo, sono tornati indietro, continuando gli insulti e le provocazioni, alle quali, stavolta, hanno risposto anche i ragazzi del gruppo di Alexis e a seguito delle quali un agente ha estratto la pistola ed ha sparato tre colpi uccidendo Alexis, nonostante non fosse in corso alcuna manifestazione. 

In risposta all’omicidio di Andreas sono scoppiate proteste e rivolte in tutta la Grecia, le più agguerrite  mai avvenute fino a quel momento nel Paese e certamente le più durature, prolungatesi per oltre 3 settimane. Durante questa vera e propria rivolta, sono state occupate scuole, università, sindacati, fabbriche, teatri, dando inizio a una nuova dimensione di ribellione in Grecia, ripetuta nel dicembre del 2009 e poi anche il 5 maggio 2010, quando un corteo di oltre 200.000 manifestanti ha cercato di assediare il parlamento greco con lo scopo di occuparlo o bruciarlo.

“Il 2008 sarà caratterizzato dalla incredibile esplosione di rabbia a seguito dell’omicidio a freddo di Alexis Grigoropoulos. Così la ricorda Panos, un militante del centro sociale Xinerghio di Eliopolis, quartiere periferico di Atene, intervistato da Massarelli: «Quando ad Atene viene assassinato Alexis si concentra, prima in città e poi nel resto della Grecia, tutta la rabbia accumulata negli ultimi anni contro le istituzioni. Fu una vera rivolta degli esclusi, di coloro a cui ormai era impedito l’accesso al centro della città, coloro che erano stati derubati dalla riforma sul welfare, confinati nei loro quartieri, dove per sopravvivere avevano iniziato a riunirsi in gruppi o in gang. Con la rivolta del 2008 alcuni gruppi e gang si politicizzano».

Guarda “Alexis Grigoropoulos 6/12/08 Αλέξης. Γιατι:


Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Storia di Classedi redazioneTag correlati:

alexis

Accadeva Oggi

  1. 1944

    Immagine di copertina per il post

    La giustizia popolare può essere senza pietà

    Donato Carretta, direttore del carcere romano di Regina Coeli, incappa il 18 settembre 1944 nella vendetta popolare. Questi i fatti. Donato Carretta era nell’aula del Tribunale di Roma, che a quell’epoca era all’interno del “Palazzaccio” oggi sede della Cassazione, ed era in attesa di essere interrogato come testimone nel processo a carico dell’ex Questore di […]

  2. 1969

    Immagine di copertina per il post

    “Potere Operaio”: il partito dell’insurrezione

    18 settembre 1969 II primo numero di «Potere operaio» settimanale esce, alla vigilia dei rinnovi contrattuali, il 18 settembre 1969. Direttore responsabile è Francesco Tolin, collaborano alla redazione fra gli altri: Nanni Balestrini, Lapo Berti, Guido Bianchini, Michelangelo Caponetto, Pino Adriano, Bruno Brezzo, «Biffo», Sergio Bologna, Giairo Daghini, Alisa Dal Rè, Luciano Ferrari Bravo, Alberto […]

  3. 1982

    Immagine di copertina per il post

    Sabra e Shatila

    Tra il 16 ed il 18 settembre 1982, il popolo Palestinese ed il mondo intero, furono colpiti da un orrendo crimine: i sanguinosi massacri dei campi profughi di Sabra e Shatila a Beirut, in Libano.A Sabra e Shatila, abitavano migliaia di rifugiati palestinesi cacciati dalla Palestina nel 1948 durante l’occupazione Sionista delle loro case e […]