Berlino squat e occupazioni di case
22 settembre 1981
Dopo lo sgombero di otto case occupate nell’ambito di una vasta operazione di polizia il 22 settembre 1981, il ministro degli interni Lummer tenne una provocatoria conferenza stampa nella casa sgomberato in Bülowstrasse 89. Poco a poco davanti all’edificio si sono radunate circa 200 occupanti di case e autonomi per protestare contro la presenza del senatore. Attraverso un’operazione di polizia, il gruppo è stato prima spinto nell’altra corsia della Bülowstrasse e poi fuori in Potsdamer Strasse. Lì il traffico era bloccato a causa dei manifestanti ma poco tempo dopo è arrivato, tra gli altri, anche un autobus di linea che ha investito il 18enne Klaus-Jürgen Rattay sulla strada della Potsdamer Straße e lo schiaccio uccidendolo sotto la ruota anteriore sinistra .
Solo davanti alla sede della Commerzbank l’autobus è stato fermato dalla folla e ha fatto retromarcia. Dopo accese discussioni attorno al veicolo, la polizia è rimasta lontana dalla scena finché un’ambulanza dei vigili del fuoco non ha recuperato il corpo senza vita. La polizia ha quindi occupato l’incrocio stradale e subito un idrante ha sgomberato l’area. Non sono state registrate tracce.
Verso la sera del 22 settembre accorsero sul posto migliaia di persone (la stampa parlò di 10-15.000 partecipanti). Dopo un lungo e silenzioso corteo, sono scoppiati scontri su larga scala fino alle prime ore del mattino.
Il tratto di strada allestito a luogo della memoria divenne più volte teatro di scontri e sgomberi nei giorni e nelle notti successivi. Gli occupanti sfrattati di Bülowstrasse 89 occuparono il 29 settembre la vicina casa in Pohlstrasse 59, che fu però evacuata dalla polizia il giorno successivo. A Berlino furono incendiato o distrutti 143 veicoli e i danni supereranno il milione di dollari.
Manifestazioni di solidarietà e scontri si sono svolte in numerose città tedesche e anche ad Amsterdam .
Lo svolgimento dell’incidente è stato subito oggetto di accese polemiche, soprattutto sulla stampa. Le versioni spaziano dall’aggressione di Rattay all’autobus e la sua morte autoinflitta (rapporto della polizia) alle dichiarazioni di testimoni secondo cui l’autobus si è schiantato senza esitazioni sulla folla. Sulla stampa sono state pubblicate anche foto che, secondo il capo del servizio di sicurezza dello Stato di Berlino, Manfred Kittlaus , avrebbero dovuto dimostrare che Rattay era identico a un manifestante fotografato che aveva incendiato con benzina le barricate in Winterfeldtstrasse immediatamente prima dell’evacuazione e era un pericoloso criminale violento. Nel certificato mortuario ufficiale di Rattay c’è addirittura la voce “sciatto professionista” nel campo “delle occupazioni”.
L’iniziativa politica è stata presa il 24 settembre dal sindaco Richard von Weizsäcker , che ha invitato tutti i gruppi sociali a un dialogo “sui percorsi verso la pace interiore”. L’SPD ha anche chiesto il coinvolgimento degli occupanti abusivi e degli intermediari, il che si è rivelato difficile. Da lì inizio un processo che porto molti squat ad accettare la legalizzazione degli spazi e il loro inglobamento nel sistema e la fine di ogni progetto sovversivo.
Guarda “Man dies during protests in West Berlin, September 22, 1981”:
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