InfoAut
Immagine di copertina per il post

I Volsci

1 ottobre 1981

“I Volsci” . La rivi­sta esce dal feb­bra­io 1978 come con­ti­nua­zio­ne del­la pre­ce­den­te «Rivol­ta di clas­se»; la sua caden­za ha carat­te­re men­si­le ma irre­go­la­re e, in tota­le, usci­ran­no undi­ci nume­ri, l’ul­ti­mo nel­l’ot­to­bre 1981. «I Vol­sci» sono l’e­spres­sio­ne del col­let­ti­vo di via dei Vol­sci, un grup­po che si for­ma a caval­lo del ’71 e ’72 per una scis­sio­ne dal Mani­fe­sto, quan­do fal­li­sce la fusio­ne di que­st’ul­ti­mo con Pote­re Ope­ra­io. Ini­zial­men­te il col­let­ti­vo col­la­bo­ra con «Ros­so», ma qua­si subi­to se ne stac­ca a cau­sa di pro­fon­di con­tra­sti e ini­zia una pub­bli­ca­zio­ne pro­pria, «Rivol­ta di clas­se». Il suc­ces­si­vo cam­bia­men­to del nome segue la duris­si­ma cam­pa­gna di cri­mi­na­liz­za­zio­ne e repres­sio­ne attua­ta dal Pci in par­ti­co­la­re duran­te tut­to l’ar­co del ’77 . «I Vol­sci» è una sfi­da alla cam­pa­gna di cri­mi­na­liz­za­zio­ne dei media nel­la qua­le più vol­te ricor­re il nome di via dei Vol­sci (una stra­da del popo­la­re quar­tie­re roma­no di San Loren­zo) soven­te asso­cia­ta alla paro­la “covo”» . Alla fine del ’78 il grup­po par­te­ci­pa atti­va­men­te al dibat­ti­to in seno a tut­ta l’Au­to­no­mia di un ulte­rio­re sal­to di qua­li­tà orga­niz­za­ti­vo e pro­spet­ta la costi­tu­zio­ne di una strut­tu­ra accen­tra­ta che orga­niz­zi tut­te le for­me di spon­ta­nei­smo anta­go­ni­sta, il Movi­men­to del­l’Au­to­no­mia Ope­ra­ia (MAO). «I Vol­sci» risen­te indub­bia­men­te del­la real­tà roma­na più lega­ta al set­to­re ter­zia­rio che alla dimen­sio­ne del­la fab­bri­ca. Un’at­ten­zio­ne par­ti­co­la­re è dedi­ca­ta alle con­di­zio­ni di lavo­ro di set­to­ri qua­li ospe­da­lie­ri, fer­ro­vie­ri, lavo­ra­to­ri del­l’E­nel e del­la Sip col­pi­ti dal­la pia­ga del lavo­ro nero, dal­la cre­scen­te pre­ca­riz­za­zio­ne e dimen­ti­ca­ti dal­le poli­ti­che del sin­da­ca­to indi­ca­to come «un sog­get­to isti­tu­zio­na­le inte­gra­to in un pro­get­to di pro­gram­ma­zio­ne capi­ta­li­sti­ca»  di cui fa par­te anche il Pci «[… ] fau­to­re di una social­de­mo­cra­zia oppres­si­va, [… ] asser­vi­to all’im­pe­ria­li­smo sovie­ti­co, [… ] ormai entra­to nell’ appa­ra­to repres­si­vo del­lo Sta­to»  .
Gli arti­co­li dedi­ca­ti alle pro­ble­ma­ti­che del­la don­na sono esclu­si­va­men­te a fir­ma dei Col­let­ti­vi fem­mi­ni­sti. La recen­te appro­va­zio­ne del­la leg­ge che lega­liz­za l’a­bor­to è solo un pri­mo pas­so ver­so l’e­man­ci­pa­zio­ne del­la don­na: «Il tipo di “eman­ci­pa­zio­ne” che il capi­ta­le offre alle don­ne è, in ter­mi­ni di mer­ca­to del lavo­ro, lavo­ro nero, a domi­ci­lio, pre­ca­rie­tà, sot­toc­cu­pa­zio­ne, o, nel caso di rego­la­ri rap­por­ti di dipen­den­za, lavo­ro par­cel­la­re, ripe­ti­ti­vo, dequa­li­fi­ca­to […]» . Occor­re rimuo­ve­re gli osta­co­li buro­cra­ti­ci che, ren­den­do dif­fi­ci­le e lun­go il pro­ces­so del­l’in­ter­ru­zio­ne di gra­vi­dan­za, costrin­ge­ran­no le don­ne a tor­na­re sul tavo­lo del­le «mam­ma­ne». Un’al­tra pro­po­sta è quel­la di miglio­ra­re il fun­zio­na­men­to dei con­sul­to­ri, visti come «momen­ti di assor­bi­men­to del­lo «scon­ten­to» fem­mi­ni­le, dei cana­li di col­le­ga­men­to tra le don­ne e le isti­tu­zio­ni poli­ti­che» . Tut­te le recen­ti poli­ti­che sta­ta­li han­no cau­sa­to, a pare­re de «I Vol­sci», un allar­ga­men­to del­le fasce di emar­gi­na­zio­ne socia­le in gra­do di tra­sfor­mar­si, attra­ver­so una loro orga­niz­za­zio­ne, iden­ti­fi­ca­bi­le nel­l’Au­to­no­mia ope­ra­ia, in for­ze rivo­lu­zio­na­rie. Di fron­te a tut­to que­sto e ad una con­se­guen­te ripre­sa del­la con­flit­tua­li­tà, la clas­se poli­ti­ca è sta­ta sol­tan­to capa­ce o di ina­spri­re le già dure misu­re repres­si­ve, o di disag­gre­ga­re la nascen­te orga­niz­za­zio­ne attra­ver­so la deli­be­ra­ta intro­du­zio­ne del­le dro­ghe pesan­ti. «Rite­nia­mo che una del­le ragio­ni fon­da­men­ta­li del­l’in­tro­du­zio­ne del­l’e­roi­na sia sta­to il peri­co­lo che il capi­ta­le avver­ti­va nel­la ten­den­za all’in­te­gra­zio­ne tra fasce di pro­le­ta­ria­to espul­so dal pro­ces­so pro­dut­ti­vo; inte­gra­zio­ne che offri­va gros­se poten­zia­li­tà rivo­lu­zio­na­rie» .
Il prin­ci­pa­le stru­men­to repres­si­vo rima­ne comun­que il car­ce­re; a que­sto pro­po­si­to il pun­to di vista del­la reda­zio­ne è di un net­to rifiu­to del­l’i­sti­tu­to car­ce­ra­rio in gene­ra­le, visto come misu­ra repres­si­va che col­pi­sce soprat­tut­to il pro­le­ta­ria­to; in par­ti­co­la­re c’è un rifiu­to per le car­ce­ri «spe­cia­li», luo­ghi di deten­zio­ne dei dete­nu­ti poli­ti­ci, che rispon­do­no «alla neces­si­tà di col­pi­re le avan­guar­die comu­ni­ste com­bat­ten­ti e fun­zio­na­re come pun­to di par­ten­za per la mili­ta­riz­za­zio­ne del ter­ri­to­rio e di divi­sio­ne del pro­le­ta­ria­to in buo­ni e cat­ti­vi, i cri­mi­na­li e i ragio­ne­vo­li, i bri­ga­ti­sti, gli auto­no­mi, i mode­ra­ti, in defi­ni­ti­va chi si ribel­la, e rifiu­ta i pat­ti socia­li per i pro­le­ta­ri, e chi li accet­ta […]» .
La con­dan­na del­lo sfrut­ta­men­to ambien­ta­le è par­te inte­gran­te del­la lot­ta rivo­lu­zio­na­ria, in quan­to la distru­zio­ne del­le risor­se è una com­po­nen­te essen­zia­le del­lo svi­lup­po capi­ta­li­sti­co. «[…] Come non abbia­mo mai cre­du­to alla lot­ta anti­nu­clea­re di tipo eco­lo­gi­co, sepa­ra­ta dal resto del­la lot­ta di clas­se, così non abbia­mo cre­du­to nem­me­no alla pos­si­bi­li­tà di misu­rar­la isti­tu­zio­nal­men­te attra­ver­so il refe­ren­dum … ».
La dimen­sio­ne inter­na­zio­na­le è ana­liz­za­ta sot­to diver­si aspet­ti: l’in­ter­na­zio­na­li­smo pro­le­ta­rio si deve oppor­re all’im­pe­ria­li­smo «tra­di­zio­na­le», quel­lo lega­to agli Usa, e al «socia­lim­pe­ria­li­smo» che carat­te­riz­za la poli­ti­ca este­ra sovie­ti­ca; si riscon­tra­no, inol­tre, dure cri­ti­che a quel­lo che è defi­ni­to «l’im­pe­ro del­le mul­ti­na­zio­na­li».
[…] Sono fre­quen­ti gli appel­li alla mobi­li­ta­zio­ne: «Occor­re rea­liz­za­re la mes­sa in movi­men­to di tut­ti gli stra­ti socia­li in fun­zio­ne anta­go­ni­sta all’at­tua­le regi­me; fare avan­za­re, cioè, il fron­te di clas­se » ….. «è neces­sa­rio riu­sci­re a ricom­por­re i vari set­to­ri comu­ni­sti del pro­le­ta­ria­to nel­la lot­ta con­tro il capi­ta­le e lo Sta­to» . Indub­bia­men­te in ogni arti­co­lo tra­spa­re un’a­na­li­si del­la con­flit­tua­li­tà socia­le, la cui riso­lu­zio­ne è vista sem­pre in pro­spet­ti­va rivo­lu­zio­na­ria.
Ogni arti­co­lo non è fir­ma­to dal redat­to­re, come se ogni pez­zo voles­se carat­te­riz­zar­si come il pro­dot­to di una sin­go­la voce col­let­ti­va, quel­la de «I Vol­sci» appun­to. […] la rivi­sta copre una tira­tu­ra di 5000 copie cir­ca. Accan­to a «I Vol­sci» ope­ra, inol­tre Radio Onda Ros­sa, che anco­ra oggi pro­se­gue le sue tra­smis­sio­ni.”

Guarda “I volsci -Settantasette-Vincenzo Miliucci”:

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Storia di Classedi redazioneTag correlati:

Accadeva Oggi

  1. 1917

    Immagine di copertina per il post

    Caporetto

    Ammutinamento e diserzione di massa dei soldati italiani avvenuta sul fronte di Caporetto il 24 ottobre 1917. A un secolo di distanza sono risultate abbondanti le ricostruzioni militari e apparentemente oggettive della vicenda, riducendola quasi sempre ad una mera disfatta militare. Operando una scelta uguale e specularmente rovesciata rispetto a quella fatta per ricordare gli […]

  2. 1917

    Immagine di copertina per il post

    Russia, é Rivoluzione d’ottobre!

    Il mese di ottobre si apre con l’appello di Lenin Agli operai, ai contadini ed ai soldati! in cui si invitano le classi lavoratrici a rovesciare il Governo provvisorio controrivoluzionario di Kerenskij e a conquistare il potere dei Soviet. L’appello è subito accolto dal II congresso della flotta del Baltico, dal I corpo d’armata della […]

  3. 1923

    Immagine di copertina per il post

    Victor Serge – AMBURGO 1923

    24 ottobre 1923 Pubblichiamo  un breve articolo di Victor Serge sugli insegnamenti dell’insurrezione comunista di Amburgo del 1923. Il testo apparve su La Correspondance Internationale dell’11 febbraio 1925.  Riflessioni sulla battaglia di Verdun e sulle insurrezioni operaie – L’epoca delle sollevazioni spontanee, sconfitte in anticipo, si chiude – Il fatto nuovo attestato dai comunisti di […]