InfoAut
Immagine di copertina per il post

La brigantessa Filomena

6 novembre 1841

Era nata il 6 novembre, forse nel 1841ma documenti diversi dicono cose diverse, e lo stesso per il paese di nascita: probabilmente San Sossio Baronia o Casalvecchio di Puglia.

È comunque giovanissima, Filomena Sipicciani, quando comincia a lavorare come sguattera e a ricevere le attenzioni sgradite dei signori presso cui presta servizio, che pur di mettere le loro mani su di lei (che la storia tramanda “bellissima”) non esitano a prometterle il matrimonio.
Il padre di Filomena non si fida, sa bene che i signori agguantano e poi disprezzano, che le loro promesse non valgono nulla. A lui preme trovare un genero rispettabile e gli pare di riconoscerlo in un impiegato della pubblica amministrazione.
Ma il rispettabile marito si rivela manesco, stupido e arrogante. Filomena vende il pezzo di terra che il padre le ha lasciato come eredità e un giorno, quando lui per l’ennesima volta la picchia, gli trafigge la gola con uno spillone d’argento e scappa.

Non la trovano più, nonostante i parenti si dannino per aiutare le ricerche. La vogliono in galera, magari fucilata. Gli uomini possono uccidere per difendersi, una femmina no. Setacciano i boschi dove Filomena si è rifugiata ma dopo un po’ sono costretti a rassegnarsi.
La ragazza si è unita ai briganti. Ne ha sempre sentito parlare e li ammira. Sarà libera, con loro. Non “la donna di”, ma brigantessa vera, in prima linea nelle battaglie.
Filomena mostra ai briganti quello che porta in dote, i suoi 39 ducati, e chiarisce subito le proprie intenzioni. Viene accettata. Anche troppo. Gli uomini impazziscono per lei. Si sfidano a duello per averla e lei passa da Carmine Crocco a Giuseppe Caruso, poi a Giuseppe Schiavone. Di Schiavone si innamora davvero. Lui lascia la sua compagna Rosa Giuliani, un abbandono che gli costerà caro.
Le brigantesse, nella fantasia popolare arricchita dai particolari forniti ad arte dalle autorità, sono streghe assestate di sangue e che vivono nella dissolutezza più ripugnante, compiono atti mostruosi e hanno stretto accordi con Satana. Una nomea che alla fine fa comodo anche a queste donne, ormai marchiate e destinate (difficile dire “per scelta”) a non rientrare mai più nel mondo “civile”. Più vengono considerate pericolose, meno le loro vittime avranno voglia di opporre resistenza.

Filomena detta Pennacchio per il cappello con le piume da cui non si separa mai, non ha problemi a partecipare e persino ideare furti, imboscate, rapimenti, razzie, taglieggiamenti. Si racconta che, andata a intimidire la ricca Lucia Cataldo che si mostrava restia a pagare, agguantasse per le corna un bue che pascolava lì vicino e lo sgozzasse con un solo colpo, preciso. Aveva appreso l’arte di maneggiare il coltello dal padre macellaio, e in quello non era seconda a nessuno. Farai la stessa fine se non paghi, avrebbe detto alla signora.

Delle altre imprese di Filomena sono emblematici (e documentati) soprattutto due : è la stessa Filomena a dichiarare al giudice, quando la prendono: «Mi trovai presente all’attacco presso Parola, vicino Benevento, tra la banda Schiavone e sei carabinieri. Questi ultimi furono fatti prigionieri dai prigionieri, e poi lasciati per mia intercessione». Il secondo episodio è di tutt’altro genere: in località Sferracavallo, sulla strada consolare che da Napoli conduce a Campobasso, Filomena insieme ai compagni uccide dieci soldati.
Arriva il momento in cui Rosa, abbandonata da Schiavone per Filomena, decide di vendicarsi. Mira a vedere la sua rivale in carcere, invece le guardie non la trovano perché, incinta, è a Melfi da una levatrice. È Schiavone stesso a portarli da lei. Perché vuole vederla un’ultima volta prima di essere fucilato? Perché preferisce saperla in galera quando partorirà invece che alla macchia? Per gelosia?

Appena il tempo di vedere il suo uomo, di sentirlo chiedere scusa e dargli un abbraccio, poi Filomena viene arrestata. La condannano a vent’anni di lavori forzati, di cui ne sconterà sette.

È a questo punto che si erano perse le sue tracce, ma adesso sappiamo che cambiò radicalmente vita. Sposò un ricco uomo di Torino, Antonio Valperba, e da quel momento condusse un’esistenza fatta di buone azioni e preghiere, tanto che si spense, il 17 febbraio 1915.

Guarda “La brigantessa irpina Filomena Pennacchio ispira una serie Netflix“:

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Storia di Classedi redazioneTag correlati:

Accadeva Oggi

  1. 1911

    Immagine di copertina per il post

    Paul Lafargue

    Paul Lafargue, rivoluzionario, giornalista e scrittore francese, nacque a Santiago di Cuba, il 16 giugno 1842, figlio di un proprietario di piantagioni di caffè. Sua nonna paterna era una mulatta di Santo Domingo, che da lì fuggì durante la Rivoluzione Francese. Suo nonno paterno era francese, e venne ucciso durante moti di Haiti. Suo nonno […]

  2. 1948

    Immagine di copertina per il post

    Gianfranco Manfredi

    26 novembre 1948 È nato a Senigallia il 26 novembre 1948. Ha lavorato come cantautore, scrittore, attore, sceneggiatore cinematografico e televisivo e fumettista. Negli anni Novanta inizia un’intensa attività di sceneggiatore di fumetti. Da un articolo del 2 marzo 1976: Ma non è una malattia Gian­fran­co Man­fre­di, già del Grup­po Gram­sci e ora redat­to­re di “Re […]

  3. 1983

    Immagine di copertina per il post

    Una rapina da record

    La rapina alla Brink’s-Mat presso l’Heathrow International Trading il 26 novembre 1983 fu’ un record, 26 milioni di sterline di lingotti d’oro, diamanti e denaro rubato da un magazzino. I lingotti erano di proprietà della Johnson Matthey Bankers Ltd, che è crollata l’anno successivo dopo aver effettuato ingenti prestiti a ditte insolventi. Molti della banda […]