Saint-Simon un socialista utopista
17 ottobre 1760
Claude Henri de Saint Simon nasce a Parigi il 17 Ottobre 1760 , filosofo francese, è considerato un importante precursore del socialismo utopistico francese insieme a Charles Fourier . Da giovane partecipò alla guerra d’indipendenza americana, durante la Rivoluzione Francese rinunciò ai titoli nobiliari.
Fu tuttavia il primo ad avvertire la trasformazione industriale della società, individuando problematiche fondamentali che occuperanno in seguito i Positivisti e soprattutto Marx e i comunisti.
Nel 1802 pubblica il suo primo scritto “Lettere di un abitante di Ginevra ai suoi contemporanei”; dal 1817 entra in contatto, divenendone anche amico, di Auguste Comte; nel 1819 insieme ad Augustine Thierry pubblica la Riorganizzazione della società europea. Nel 1817 viene pubblicato il capolavoro: L’industria, del 1825 è Il nuovo Cristianesimo.
Muore il 19 Maggio 1825. La sua salma verrà interrata, dopo un rito esclusivamente civile, il 22 maggio presso il cimitero di Père-Lachaise.
Il fondamento della dottrina di Saint Simon (destinata a più grandi e diversi sviluppi), è quella per cui la storia è regolata da una legge di progresso, non lineare, in un alternarsi di epoche “organiche” (una società organica per Saint-Simon è quella con un sistema di valori coerenti e ben determinati) ed epoche “critiche” (in cui la società arriva al punto di rinnegare gli stessi principi su cui prima si fondava); così come il monoteismo mise in crisi l’età organica del politeismo, la Riforma, la Rivoluzione Francese, e specialmente lo sviluppo della scienza hanno messo in crisi l’età organica del Medioevo.
Nella sua società ideale egli attribuisce un ruolo centrale e imprescindibile ai tecnici, agli imprenditori e agli scienziati piuttosto che ai funzionari pubblici, politici e religiosi, che possono essere facilmente reperibili e sostituibili. Saint-Simon relaziona in maniera indissolubile i problemi di natura economica con quelli di natura politica e quindi ritiene che una società etica possa realizzarsi solo con un riconoscimento equo del valore del lavoro dell’individuo e con un’opportuna distribuzione della ricchezza. Per questo Marx lo elogia, poiché lo ritiene uno dei primi filosofi ad aver compreso la divisione della società in classi e le conseguenze derivanti dalla proprietà privata, tuttavia, sempre secondo Marx egli ha il limite di non individuare nel proletariato la sua funzione storica e antagonista della borghesia.
Il filosofo francese auspica un ritorno ad un cristianesimo vecchia maniera, non dogmatico e fondato sull’amore libero e spontaneo tra le persone, dando vita ad un corrente di pensiero religiosa, il saint-simonesimo, che ebbe anche fortissimi tratti mistici. Il saint-simonesimo riuscirà negli anni successivi ad avere notevoli influenze in Francia, sia nello sviluppo delle correnti socialiste che in quelle di natura imprenditoriale, promuovendo lo sviluppo scientifico e l’industrializzazione.
Guarda “La Nostra Storia – Terza puntata – IL #SOCIALISMO Utopico“:
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