Roma, è partita la campagna ‘Stralciamo le multe’
A Roma arrivano delle sanzioni amministrative contro 15 persone per aver partecipato al corteo successivo allo Sgombero di Degage nell’agosto del 2015. Le sanzioni contestano il blocco stradale e rappresentano il tentativo politico di colpire gli attivisti che scendono in piazza. La natura amministrativa dei provvedimenti permette alle questure di intervenire direttamente sugli attivisti senza passare per condanne e processi. La campagna vivrà di iniziative di approfondimento e di sostegno economico nei prossimi mesi.
Riportiamo il comunicato dalla pagina Facebook “Il blocco stradale non può essere reato. Stralciamo le multe“:
“Il Blocco Stradale NON può essere un reato. Stralciamo le multe!
In questi giorni 15 persone nella città di Roma sono state raggiunte da una sanzione amministrativa che le condanna a pagare un’ammenda di 2.600 euro a testa. Il motivo è aver partecipato ad una manifestazione nell’ agosto del 2015, svoltasi lungo le strade di San Lorenzo a seguito dello sgombero di “Degage”, studentato occupato in via Musa.
Degage, occupato nel 2013 e abitato da 35 studenti, era uno dei tanti stabili abbandonati da anni e successivamente recuperati per contrastare il caro affitti e promuovere l’allargamento del diritto allo studio, a molti spesso negato per assenza di fondi e strutture. Proprio da qui partì la mobilitazione degli studenti e delle studentesse della Sapienza, che costrinse l’ente regionale per il diritto allo studio, Laziodisu, a riaprire alloggi studenteschi precedentemente abbandonati, come ad esempio l’ala inutilizzata dello studentato di via Cesare De Lollis.
Lo sgombero, effettuato coattamente con l’utilizzo dei reparti celere della Polizia, venne denunciato con un corteo, partito proprio dallo stabile e giunto infine a San Lorenzo, intorno all’università per comunicare l’accaduto. Va ricordato che dietro lo sgombero si celavano diversi interessi, speculativi e di rendita, che vedevano coinvolti BNP Paribas, il costruttore Parnasi e la Provincia di Roma, a cui lo stabile era stato donato tempo addietro per essere adibito ad “uso sociale”. Quella stessa BNP Paribas che sta comprando interi quadranti della città come accade a Casal Bertone, quegli stessi costruttori che oggi stanno per costruire lo stadio della Roma. Gli interessi speculativi, si sa, vengono sempre prima del benessere sociale!
Oggi arrivano 15 multe per aver partecipato a quel corteo, con la motivazione che tale azione di protesta avrebbe bloccato la circolazione stradale. Circostanza alquanto curiosa, considerando il fatto che le forze dell’ordine, presenti in gran numero, non manifestarono apertamente la volontà di scongiurarlo, seguendolo e precedendolo invece con uomini e mezzi.
Il reato di blocco stradale, prima depenalizzato e adesso invece punibile con una pena dai 2 ai 6 anni di carcere grazie al Decreto Sicurezza, continua a configurarsi come una fattispecie volta a punire prevalentemente le lotte sociali, le proteste studentesche, gli scioperi e i picchetti dei lavoratori in lotta. Scendere a manifestare in strada è, spesso, l’unico modo di farsi sentire e di portare dei problemi all’attenzione del dibattito pubblico per chi non ha altre possibilità di far valere le proprie istanze. La libertà di manifestazione del pensiero, costituzionalmente presidiata, ci sembra assai lesa dall’uso strumentale e pienamente politico che viene fatto del reato di blocco stradale.
Nonostante il ricorso al Prefetto tutti i 15 multati sono stati condannati al pagamento di 2600 euro a testa – per un totale da versare di quasi 50 mila euro! – una cifra impensabile per chi si trova quasi sempre a lavorare a termine e sottopagato. Chiediamo a tutte e tutti – attiviste e attivisti, artist@ e musicist@ e tutta la società civile – solidarietà e sostegno, politico ed economico, nei prossimi mesi. Saranno organizzate iniziative musicali e dibattiti in città, affinché i ricorsi fatti vengano accettati e le multe stralciate. Questa vicenda colpisce pochi ma coinvolge tutte e tutti, inserendosi in una tendenza repressiva che ha visto negli ultimi anni un aumento dei fogli di via, dei divieti di dimora e di altri provvedimenti restrittivi della libertà personale a mezzo di provvedimenti amministrativi, come sta accadendo nei confronti di Madalina e dei numerosi avvisi orali e sorveglianze speciali sopraggiunte in questi mesi.
Pensiamo che non sia giusto gestire i problemi sociali attraverso l’uso di provvedimenti di questo tipo, facciamo sì che anche quest’ultimo attacco non diventi un precedente, non permettiamolo!”
#stralciamolemulte
#multaNONtipago
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