Messico, a 6 mesi dalla scomparsa dei 43 di Ayotzinapa ancora in piazza con determinazione
Nella giornata di ieri, giovedì 26 marzo, nella data esatta del sesto anniversario della scomparsa dei 43, una manifestazione di circa 2000 persone ha sfilato per le strade di Città del Messico per chiedere la presentazione in vita degli studenti; come in tutte le precedenti giornate di “azione globale”, il Comitato dei parenti di Ayotzinapa ha guidato la mobilitazione e, arrivati alla spianata del Monumento alla Rivoluzione, alcuni genitori hanno preso parola.
Gli interventi hanno subito trattato la questione relativa al boicottaggio delle elezioni nello stato di Guerrero, dove sono scomparsi gli studenti rapiti dalla polizia di Iguala insieme ad un commandos di narcotrafficanti. Le famiglie hanno infatti sostenuto di volere difendere e rafforzare i “governi popolari” locali a partire deagli “usi e costumi dei popoli, come pure i consigli popolari, anche se sappiamo che si tratta di un processo difficile”.
I parenti dei 43 hanno poi richiesto che le persone inquisite per avere partecipato alla scomparsa degli studenti – tra cui l’ex sindaco di Iguala – vengano accusati di “sparizione forzata”, e hanno poi aggiunto di volere la riapertura di nuove indagini che conducano alla presentazione in vita degli studenti, dal momento che “esistono prove evidenti del coinvolgimento dei militari nella scomparsa dei nostri figli”.
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