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Lettera dei teleriscaldati di Torino verso il G7 Ambiente & Energia.

Ripubblichiamo questa lettera aperta scritta dai Teleriscaldati di Torino e città metropolitana, in quanto viene messa in evidenza la stretta relazione tra narrazione green propugnata dal governo e le soluzioni fallimentari di una transizione energetica e ecologica imposta dall’alto. Le due vie proposte dal ministro dell’Ambiente per attuare la transizione, da un lato, l’implementazione delle energie rinnovabili a beneficio delle speculazioni delle compagnie energetiche nella corsa all’estrattivismo e, dall’altro, il ricorso all’energia nucleare paiono dunque inaccettabili.

Assemblea di quartiere Vallette No alla Guerra e ai suoi costi aprile 2023

Lettera aperta dei Teleriscaldati della città metropolitana di Torino del 19/3/2024

Egregio sig. Ministro Gilberto Pichetto Fratin,

visto che si appresta a dirigere la riunione dei Ministri dell’Ambiente dei 7 maggiori paesi del mondo e della U.E., esprimiamo forti preoccupazione perché, dalla sua intervista alla Stampa del 18 marzo in merito alle Comunità Energetiche Rinnovabili, abbiamo capito che lei è alleato con le grandi imprese energetiche e edilizie, e lascia i cittadini senza tutela e protezione nel processo della transizione energetica.

Lei indica che applicherà la tecnica dello stimolo fiscale, ma quale fisco può pagare un pensionato che vive con la pensione minima oppure con una pensione di 1300 euro al mese? Pochissimo, quindi non potrà mai scaricare dalle sue tasse quanto necessita per le spese di ristrutturazione (agevolazioni fino a euro 15.000,00 di ISEE o a 30.000 euro in caso di 4 o più figli a carico. Ogni singolo beneficiario può fare richiesta per l’agevolazione solo una volta e ottenere il relativo beneficio una sola volta).

Non solo. Lei dovrebbe preoccuparsi maggiormente di verificare i prezzi che le imprese applicano per l’efficientamento degli edifici e per il costo dei professionisti che vedono un aumento delle prestazioni, progettazione e direzione lavori di esecuzione delle opere al di fuori di qualsiasi realtà.

Vada Ministro a vedere i costi della ATC di Torino per gli interventi di efficientamento sul patrimonio di edilizia residenziale pubblica, e si accorgerà che, approfittando della sua indifferenza, stanno applicando prezzi che superano anche quelli della realizzazione dei nuovi edifici.

Ancora, lei dice di voler raggiungere con le Comunità Energetica Rinnovabile i 5 GW di produzione elettrica: MA HA CAPITO DI COSA SI PARLA?

I 5 GW corrispondono a 5.000 MW cioè 5.000.000 di kW in grado di produrre in un anno solo 5.000.000.000 di kWh.

Ma lei sa signor ministro Pichetto Fratin che l’impianto CER delle Vallette di 20kW può aiutare solo 8 famiglie in difficoltà economica?

ALLORA 5.000.000 DI KW A MALAPENA SONO SUFFICENTI PER UN MILIONE DI FAMIGLIE! E lei sa quante famiglie ci sono in Italia? circa 25 milioni.

E questo se non si infilano dentro le CER anche botteghe, uffici, aziende, commercianti, associazioni che, avendo maggiori risorse economiche, ridurrebbero il numero delle famiglie che potrebbero fare questo investimento.

E ancor peggio, se non viene applicato lo scorporo in bolletta, anzichè applicare gli incentivi come da lei auspicato per non dare dispiaceri alle varie e potenti società energetiche, succederà che le bollette degli altri 24 milioni di famiglie povere pagheranno gli incentivi al milione delle famiglie ricche che avranno i soldi da investire nella realizzazione dell’impianto fotovoltaico.

Con la sua visita in sordina di ieri nella città di Torino avrebbe identificato le due strade del futuro dell’energia in Italia e in Piemonte, entrambe ci inorridiscono.

Da un lato, l’implementazione delle rinnovabili, secondo questa sua poco approfondita lettura delle CER, va tutta a vantaggio delle imprese e della speculazione delle compagnie energetiche e, dall’altro, l’utilizzo del nucleare come fonte alternativa ci fa sgomento. Lei ha avuto il coraggio di parlare di “nucleare sostenibile” parlando di fissione e nuovi reattori quando in questa regione ancora non si trova un luogo idoneo per il Deposito Unico Nazionale di Scorie Nucleari, a riprova dell’impossibilità di ospitare una fonte energetica di questo tipo, a causa delle sue conseguenze ambientali e sulla salute dei territori. Dimenticando che ancora oggi dobbiamo smaltire le scorie del passato.

Per tutta questa concatenazione di insufficienze, siamo molto molto preoccupati della direzione che potrebbe prendere la sua guida dei 7 Paesi più sviluppati in vista del vertice previsto per la salvezza del futuro del nostro pianeta ovvero il G7 che si terrà a Venaria questo 28-29-30 aprile.

Noi invece proponiamo che venga applicato da subito lo scorporo in bolletta per le CER evitando così che i poveri paghino ai ricchi gli incentivi di cui rischiano di non poter beneficiare.

Proponiamo che, per la riqualificazione delle abitazioni, la Regione Piemonte attui un processo di attivazione di fondi rotativi regionali che possano fornire alle famiglie e ai cittadini il capitale necessario che permetta loro di istituire direttamente le CER.

Proponiamo che la tariffa stabilita da Arera sul gas venga ricalcolata sulla base dei costi reali abolendo le speculazioni attuali date dall’andamento della Borsa di Amsterdam che hanno messo in ginocchio da anni le famiglie.

Infine, crediamo che i cittadini, chiamati a una responsabilità collettiva con l’obiettivo di organizzarsi dal basso e che, insieme si possa avviare l’uscita dalla dipendenza dalle fonti fossili e dalle speculazioni ad opera delle grandi società energetiche per l’autoproduzione e l’autogestione reali dei propri fabbisogni energetici.

Assemblea nel quartiere Vallette No alla guerra e ai suoi costi di aprile 2023

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