InfoAut
Immagine di copertina per il post

Lettere dal carcere di Chiara e Claudio

 

Carcere delle Vallette 20 gennaio 2014

Se potessi scegliere mi troverei proprio dove sono.

Tra i sentieri della Valle, per le vie di Torino, con i miei compagni o specchiandomi negli occhi di donne e uomini sconosciuti, imparando ad ascoltare, scegliendo di aspettare, correndo più veloce.

Mi troverei dove si scopre il sapore dolce e intenso della lotta, qualcuno ti stringe la mano che trema e si getta il cuore oltre l’ostacolo. Lì dove il caldo, continuo e tenace abbraccio della solidarietà non permette a chi è isolato di sentirsi solo, libera la passione di chi è prigioniero e riempie la stanza di presenze amiche.

Mi sono chiesta qualche volta perchè non accontentarmi del privilegio di cittadinanza, avere quasi di sicuro una casa, qualche figlio, qualche modo di mettere la pagnotta a tavola. Ma quando scopri che la libertà e l’umanità sono un’altra cosa, quando ti accorgi che gli unici motori della politica e dei gruppi di potere sono il privilegio e il saccheggio, è troppo tardi per tornare indietro. Sei entrato in un altro mondo, che è dove sono io adesso.

In questo luogo non c’è spazio per coloro che misurano la propria misura morale su codici e leggi. Buttare in strada chi non paga l’affitto o in un lager chi non ha documenti, produrre scorie nucleari, salvare il capitale e distribuire miseria, militarizzare e devastare territori. Tutto a norma di legge, in democrazia. Anche il dissenso a condizione che non si metta davvero di traverso alla realizzazione dei piani inesorabili del progresso e del profitto.

Ma quando troppi zoccoli inceppano l’ingranaggio, se un uomo, una piazza o una popolazione diventano imprevedibili ed efficaci, è possibile sentire il rumore delle lame che si affilano. Il corpo delle leggi a difesa delle proprietà pubblica e privata, gonfia tutti i suoi muscoli. Se si scende in strada il giorno sbagliato (o giusto?), insieme ai sampietrini si può raccoglier il macigno della Devastazione e Saccheggio. Se si assume una pratica radicale contro il sistema sciale è pronta la scure dell’Associazione Sovversiva (o, con un salto in più di fantasia dell’Associazione a Delinquere). Per tutto il resto si prepara la gabbia del Terrorismo. Qualunque opposizione reale procura danni e rallenta l’avanzata dei progetti, alla fine ogni azione e lotta efficace potrebbero essere imbrigliate in questa categoria di repressione. Lo scopo è facile da individuare: una punizione esemplare per qualcuno, un monito lanciato a tutti gli altri.

Certo, l’idea di tutti gli anni di carcere evocati da tutte quelle parole stringe lo stomaco in una morsa. È molto più doloroso però immaginarsi inermi a guardare il mondo devastato per il vantaggio di pochi. Da tutti noi, che abbiamo imparato la differenza tra giusto e legale e assaporato il gusto di riprenderci le strade e i boschi, con la minaccia della galera non otterranno un granchè. E neanche ci inganneranno con il valore simbolico delle loro accuse, perchè sappiamo da dove nasce il terrore e ne conosciamo i manganelli, i gas, le reti. E gli eserciti,le armi, le sbarre.

Non dobbiamo avere paura. Lasciamola respirare a quelli che vivono blindati in un’esistenza spesa a difesa dei propri privilegi e delle proprie mire di saccheggio.

Io, in questa gabbia ho i polmoni pieni della libertà che ho imparato ad amare lottando, tra i sentieri e per le vie.

E come me molti altri. Voi. Solidali, complici e inarrestabili.

Chiara

 

****

 

Carcere delle Vallette Torino 20 gennaio 2014

 

Ciao a tutti,

dal 9 dicembre sono rinchiuso qua al blocco D delle Vallette insieme a Niccolò e Mattia mentre Chiara sta al blocco F, privati dei nostri affetti come delle lotte che portavamo avanti fuori, delle nostre montagne come dei nostri quartieri.

I giudici in ossequio alla volontà della procura ci hanno appioppato l’appellativo di “terroristi”, così il DAP (Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria) ci ha classificato AS2. L’Alta Sicurezza è un’infamità dentro quell’infamità che è già il carcere, poiché ti impedisce di avere alcun contatto con i prigionieri “comuni”, oltre ad altre limitazioni che vanno dai colloqui ridotti, alla porta blindata della cella sempre chiusa o all’impossibilità di accedere alle attività alternative (biblioteca e palestra). Molto fastidiosa ci risulta la censura, tutta la nostra corrispondenza in entrata e uscita è letta da un secondino che poi ne spedisce copia al giudice, questo fa sì che le nostre lettere abbiano un ritardo di almeno 20 giorni da quando sono state spedite. Le guardie giustificano tale ritardo lamentandosi della mancanza di personale per far fronte alla mole di posta che riceviamo, invece uomini per sorvegliarci ne hanno parecchi. Sia chiaro, ho voluto tratteggiare qual’è la nostra condizione non perchè ci sentiamo più perseguitati di altri prigionieri, penso sia però utile che chi non è avvezzo alle angherie della galera conosca cosa sia l’Alta Sicurezza. Il carcere comunque in ogni sua forma resterà sempre una merda.

Vedere i fuochi d’artificio di un presidio attorno alle Vallette e ascoltare le grida e gli slogan di tanti compagni con cui abbiamo lottato assieme è una boccata d’aria fresca.

Durante l’udienza del riesame il Pm si è lamentato della reazione seguita ai nostri arresti. Indignato ha elencato al giudice una lunga serie di azioni in nostra solidarietà che in parte non conoscevamo.

Una scena surreale. Costoro devono capire che non possono arrestare qualcuno pensando che il loro gesto non provochi alcuna risposta. Perchè bisognerebbe accettare di essere privati di una persona che fino a ieri ci stava a fianco? I No Tav in questi anni hanno avuto spesso a che fare con la giustizia, ormai quasi nessuno ci crede più. Del resto la lotta e le pratiche sperimentate in Valle nella loro diversità dimostrano che esiste un abisso tra etica e legalità.

Il nostro caso è solo l’ultimo di una lunga serie, mi preme però soffermarmi sull’art. 270 sexies (finalità di terrorismo) che risulta il perno su cui ruota tutta l’inchiesta del 9 dicembre. Noi quattro siamo accusati del sabotaggio del 14 maggio scorso alla Maddalena, un fatto che secondo gli stessi Pm non si qualificherebbe come attentato terroristico se non si considerasse il contesto d’intimidazione e violenza in cui è avvenuto. Il sabotaggio di maggio insieme ad una miriade di atti illegali avvenuti negli ultimi due anni deriverebbe dalla decisione di una parte di movimento (quale non è specificato) di impedire la costruzione del Tav.

Se l’Italia dovesse abbandonare il progetto della Torino-Lione subirebbe un grave danno economico e di immagine in Europa, sostengono. Chiunque si opponga alla costruzione del Tav quindi compie un atto che danneggia in qualche modo il paese e secondo il 270 sexies le condotte che arrecano un grave danno al paese sono da considerare terroristiche.

A rigor di logica, se durante una manifestazione qualcuno occupa una base militare, dove gli Stati Uniti vogliono installare delle antenne che propagano onde pericolose per la salute della popolazione che vive nelle vicinanze, persegue una finalità terroristica, poiché l’Italia subirebbe un grave danno d’immagine nei rapporti internazionali con gli Stati Uniti.

Gli episodi che si inseriscono in questo disegno terroristico degli ultimi due anni sarebbero 111 secondo i Pm si va dai sabotaggi ai mezzi delle ditte che lavorano nel cantiere di Chiomonte alle

scritte nei bagni a Nichelino, dagli scontri di piazza a un pollo morto trovato sotto casa di Esposito, da uno striscione lasciato davanti all’abitazione del sindaco di Susa ai cassonetti bruciati durante una sagra paesana a Sant’Antonino. Si sono dimenticati i furti in appartamento e magari gli incendi boschivi. I magistrati dimenticano che il ritardo nella costruzione del Tav non è dovuto solo alle azioni degli ultimi due anni. Se sono riusciti solo a fare un “pertus” a Chiomonte, è per la forza e la determinazione di una lotta popolare che dura da più di vent’anni.

L’8 dicembre 2005, purtroppo non c’ero, decine di migliaia di persone sono scese nella piana di Venaus distruggendo i mezzi del cantiere, evidentemente tutti terroristi.

Le han provate tutte per spaccare il movimento. Hanno istituito tavoli, comprato amministratori, scritto ogni genere di porcheria sui giornali, poi i manganelli e i lacrimogeni. Hanno provato a criminalizzare alcuni dividendo tra buoni e cattivi ed ora rispolverano il terrorismo. Dopo un po’ risultano scontati e patetici.

Curioso è notare come alcuni che oggi ci accusano di “terrorismo” sono gli stessi che negli anni ’70 usarono la stessa arma per annientare uno dei più straordinari e complessi movimenti rivoluzionari d’Europa, che aveva reso concreti i sogni e i desideri di tanti. La lotta No Tav, con le dovute proporzioni, ha rotto quella cappa di pace sociale che permaneva in questo paese da oltre trent’anni, dimostrando che non solo è possibile opporsi a chi pretende di devastare il territorio in cui viviamo, ma che lottare è molto più piacevole della vita che ci impongono di fare ogni giorno. Ricordo un pensionato di Bussoleno che raccontava che tutta la vita si era battuto per non fare gli straordinari e ora gli toccava star sveglio per 24 ore ad aspettare una trivella.

Dopo aver vissuto la Libera Repubblica della Maddalena o dopo aver costruito una barricata al Vernetto non si può tornare alla vita “normale” come se nulla fosse. Queste rotture improvvise parlano ad altre lotte e aprono nove possibilità. Non è certo chiudendo a chiave qualcuno che potranno prevenire il manifestarsi di nuove occasioni e di rivolte.

Il momento è delicato, sanno che se vogliono aprire i cantieri a Susa il movimento dev’essere spezzato e ridimensionato. Per questo è importante continuare ad andare in Clarea e non lasciar dormire tranquille le truppe d’occupazione come è stato fatto. Il giorno o la notte che decideranno di aprire un altro cantiere in Valle lo faranno dispiegando un gran numero di uomini e mezzi, convinti di impressionarci ed annichilirci con la loro forza. Occorrerà essere vigili e tenere sempre gli scarponi ingrassati. Consapevoli che chi si ribella, per natura, avrà sempre un’idea in più di chi ha deciso di vivere sotto un superiore.

Nessun dispositivo è imbattibile, i posti di blocco si possono aggirare, le reti tagliare e i jersey ribaltare.

Ci sarà da divertirsi.

Un abbraccio forte a tutte e tutti i no tav.

Se incontrate Giacu salutatemelo.

A SARA’ DURA… ovviamente per loro.

Claudio

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

carcerenotav

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

COP29: l’assenza di molti stati responsabili della crisi climatica e “il petrolio dono di dio…”

Da Radio Blackout: Quasi cento capi di governo sono atterrati a Baku per la COP29, ma tra loro mancano Xi Jinping, Joe Biden, Narendra Modi, Ursula von Der Leyen. La prima giornata è partita con la presidenza che da subito ha annunciato un accordo sui crediti di carbonio -meccanismi di mercato per ridurre le emissioni, […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Nucleare: vecchi rischi e falsi miti sul tavolo della transizione energetica

Lo scorso 6 novembre si è svolto presso il ministero degli affari Esteri e della cooperazione internazionale l’evento inaugurale del World Fusion Energy Group (WFEG). Il summit, incassata l’assenza per malattia della premier Giorgia Meloni, la quale non ha comunque mancato di far pervenire il suo appoggio al mirabile consesso per voce del sottosegretario Alfredo […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Criminale è chi nega la crisi climatica, non chi la denuncia!

L’alluvione che lo scorso 20 ottobre ha colpito la piana di Lamezia ha mostrato, ancora una volta, tutta la fragilità idrogeologica del nostro territorio.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Non siamo vittime del maltempo ma del malgoverno del territorio

L’Italia è tormentata dal mal tempo o da inadeguata agenda politica? O da entrambe?

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Valencia: sale la rabbia contro il governo regionale, mentre ancora si scava nel fango e si cercano 1300 dispersi

A Valencia si scava ancora nel fango per cercare i sopravvissuti a tre giorni dall’alluvione che ha messo in ginocchi il sud della penisola iberica. Il bilancio dei morti ora raggiunge quota 211, ma ci sono ancora 1300 dispersi. L’agenzia meteo lancia l’allarme rosso a Huelva, in Andalusia, così come alle Baleari: “Evitare gli spostamenti, […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Non abbandoniamo i paesi interni!

Sono anni che sentiamo da più parti (specialmente negli ambienti politici), il richiamo alla necessità di ripopolare i paesi dell’entroterra calabrese.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Valencia: disastro climatico, lotta di classe e governance di estrema destra

158 morti. È questo il bilancio provvisorio delle imponenti inondazioni che hanno colpito la regione di Valencia, in Spagna, il 29 ottobre.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Ennesima alluvione a Lamezia: a quando la messa in sicurezza del territorio?

Passano gli anni – per l’esattezza il 4 ottobre ne sono passati sei – eppure lo scenario al quale abbiamo assistito è praticamente uguale, forse persino peggio, se non fosse per la fortuna di non piangere ancora vittime.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Cu cu, cu cu, le reti vanno giù!

Sull’iniziativa di domenica in Val Susa, presso i terreni del presidio di San Giuliano, riprendiamo queste riflessioni pubblicate su notav.info

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

L’inganno della Torino – Lione

Continuare a parlare di Alta Velocità tra Torino Lione vuol dire continuare a ingannare i cittadini.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Lettera di Anan Yaeesh dal carcere di Terni

Lettera di Anan dal carcere di Terni. E’ stata scritta il 24 settembre. Il 10 novembre si terrà un presidio sotto il carcere di Terni, dalle 14 alle 18

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Manifestazione di Soulèvements de la Terre contro il collegamento ferroviario ad alta velocità LGV Sud-Ouest tra Bordeaux e Tolosa

Più di 1.500 persone hanno risposto all’appello dei collettivi LGV NON MERCI (TAV NO GRAZIE) e Soulèvements de la Terre contro il progetto della linea ad alta velocità nel Sud-Ovest.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

In migliaia in marcia per le vie di Susa

Sabato pomeriggio le vie di Susa sono state attraversate da migliaia di No Tav nuovamente in marcia per esprimere il proprio dissenso contro un’opera ecocida e devastante.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La salute negata dell3 prigionier3 politich3 curd3 in Turchia

Lo scorso fine settimana abbiamo partecipato alla conferenza “Le condizioni di salute nelle carceri turche” organizzata dal Congresso Democratico dei Popoli (HDK), accogliendo con calore e gioia il loro invito ad Istanbul, insieme ad altre realtà sociosanitarie autonome provenienti dall’Europa, per lo più da Germania e Grecia.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Giù le mani dalla nostra terra! Assemblea e passeggiata verso San Giuliano

Questa sera si è svolta a Susa una partecipata assemblea No Tav, chiamata dal Movimento nelle ore centrali della giornata per iniziare a dare una prima risposta collettiva allo sgombero del presidio di San Giuliano avvenuto nella scorsa notte.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Attenti al lupo!

Il governo Meloni, coerentemente con i suoi proclami, introduce un disegno di legge che ha lasciato carta bianca alle fantasie dei Ministri Piantedosi, Nordio e Crosetto che prevede nuovi reati e pene più pesanti per chi, come la levata di scudi conclude, “protesta”. E viene immediatamente da chiedersi, sì, ma chi protesta?

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Stati Uniti: Leonard Peltier, 80 anni di cui 48 di carcere

80° compleanno di Leonard Peltier, attivista per i diritti dei nativi americani e prigioniero politico.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Luigi Spera: cade l’accusa di terrorismo

La Corte di Cassazione ha fatto cadere l’accusa di attentato terroristico per Luigi Spera, annullando l’ordinanza del Tribunale del riesame di Palermo, che aveva qualificato il reato attribuito a Luigi non come semplice incendio ma come attentato incendiario terroristico.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Lettera dalle detenute del carcere di Torino

Le detenute del carcere di Torino hanno iniziato uno sciopero della fame a staffetta. A comunicarlo è Nicoletta Dosio che ha ricevuto la lettera.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Carcere: suicidi, sovraffollamento, abusi in divisa. C’è chi evade per non morire

Nuove evasioni dalle prigioni italiane. Un detenuto originario della Puglia, è evaso nella serata di domenica 9 settembre dal carcere di Avellino.