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Parco eolico nel mare di Petrosino: subito le prime proteste

Oggi, alla capitaneria di porto di Mazara, si è svolta la terza conferenza dei servizi tra rappresentanze comunali, regionali e demaniali, per valutare il rilascio delle autorizzazioni alla ditta.

In contemporanea però, una cinquantina di presidianti, tra comitati, associazioni e cittadini hanno stazionato dalle ore 09:30 davanti la capitaneria, per dimostrare che non staranno a guardare mentre una splendida zona di mare, enorme risorsa turistica e ittica viene perforata dai piloni del parco eolico che inoltre distruggerebbe fondali di rara bellezza. I sindaci di Mazara e Petrosino hanno espresso la loro contrarietà (nonostante le riserve di qualche settimana fa se le pale fossero situate a 5 miglia, anziché due, dalla costa); anche il demanio marittimo e la capitaneria di porto hanno espresso il proprio parere negativo; solo l’amministrazione regionale, nelle delegazioni dell’assessorato Ambiente e Territorio e della Soprintendenza ai Beni Culturali, ha permesso che la questione non si chiudesse qua, precisando l’impossibilità di valutare il progetto in quanto campo di non competenza della regione. Tradotto: inizia il valzer delle consulenze milionarie e la decisione verrà probabilmente rimandata al governo nazionale. Staremo a vedere, di certo l’amministrazione Crocetta ha in questi ultimi mesi, palesemente o come in questo caso con squallida astuzia, autorizzato a ditte locali e multinazionali golose di appalti, svariati progetti che potrebbero distruggere e compromettere irreparabilmente questa splendida isola: alle celeberrime autorizzazioni per i lavori del muos, vanno aggiunte infatti quelle per la discarica di Stallaini a 300 metri dalla riserva naturale di Cava Grande, oltre quelle relative alla stazione di trasferimento rifiuti a Terrasini.

Per fortuna c’è sempre qualcuno che si oppone, e che crede che chi vive e si sostenta di quei territori abbia più di ogni altro il diritto di deciderne cosa si può o non si può fare; tanto più se non esistono vantaggi economici per gli abitanti (nessun progetto lavorativo o di “sgravo” e/o sviluppo energetico favorirà gli abitanti e i pescatori della zona); e il presidio di stamane ci racconta proprio questo.

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