InfoAut
Immagine di copertina per il post

Appello per la giornata del 25/5/2013 a Parma contro il carcere e il 41bis

L’art. 41 bis dell’ordinamento penitenziario è tortura perché stabilisce l’isolamento del prigioniero per la durata di 4 anni, prorogabile di due anni in due anni, con decisione centralizzata del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, in base alle relazioni della direzione carceraria.

L’art 41 bis significa:
–    22 ore al giorno rinchiuso in cella
–    I reparti a 41 bis sono carceri nelle carceri, con strutture separate, spesso interrate e sorvegliate dal Gom, che sostituisce le guardie penitenziarie.
Isolamento da tutti gli altri detenuti, cella individuale con impossibilità di cucinare
Un’ora al mese di colloquio, solo con parenti strettissimi e con vetro divisorio
Processo in videoconferenza
Due di aria al giorno, al massimo con altri tre detenuti decisi dalla direzione e senza possibilità di alcuno scambio (cibo, vestiti, libri…)
–    Corrispondenza limitata alle persone con cui si fanno i colloqui, sottoposta a censura che in regime di 41 bis è la normalità
Taglio drastico dei libri

Questa barbara condizione non riguarda solo chi si trova in queste sezioni speciali ma,nella pratica, tutti i prigionieri poichè, nelle carceri dove queste esistono, viene investita l’organizzazione della quotidianità di ogni detenuto, in ogni sezione, attraverso perquisizioni continue, personali e delle celle, limitazione nei rapporti tra prigionieri ….
In tutte le altre carceri la logica del 41 bis viene assunta in toto e rivolta ad ogni prigioniero che non si adegua alle regole imposte e per questo viene punito con l’isolamento del 14 bis.
Lo scopo è lo stesso: tentare di impedire metodicamente i rapporti tra i prigionieri e romperli. Questo per distruggere ogni solidarietà individuale, ma soprattutto collettiva e, così, prevenire ogni lotta e ribellione.
Il 41 bis incarna la logica della differenziazione e della divisione fondata sul ricatto premio/castigo, esso è la punizione estrema agitata a monito di tutti.
Esempio di questo è ciò che è avvenuto recentemente nel carcere di Tolmezzo, con una sezione a 41 bis. Qui, dopo uno sciopero del carrello in solidarietà con i prigionieri in isolamento ad Alessandria, contro le condizioni di vita interne e dopo una raccolta di un centinaio di firme dei detenuti, la risposta è stata ancora pestaggi, trasferimenti e ancora isolamento.
Questa gestione, creata ad arte, crea confusione nella costruzione delle mobilitazioni contro il carcere in generale e, in particolare, contro il 41 bis. Soprattutto perché gli oracoli responsabili di questa criminale gestione si ammantano di “democrazia” e di “sinistra”. Ne abbiamo un bell’esempio con l’eroe, propugnatore e difensore del 41 bis, Ingroia.
La realtà è l’esatto contrario, il 41 bis ha la finalità di isolare e annientare chi lotta e mantiene la sua identità anche dentro le carceri.
Rilanciamo oggi la mobilitazione contro il 41 bis e contro il carcere perché pensiamo sia parte della lotta più generale che, dentro alla situazione di crisi e guerra attuale, si manifesta e si intensifica come unica possibilità per non soccombere per milioni di uomini e donne, qui e in tutto il mondo. E anche  perché, non accettare il ricatto del castigo, denunciandone e combattendone l’uso, rafforza la possibilità di sviluppo della lotta sia dentro che fuori le galere.
“Crisi e guerra”, non è una questione ideologica, é la realtà che respiriamo. Ogni lotta contro questa realtà viene contrastata, criminalizzata e il carcere, tutti lo tocchiamo con mano, va a pieno ritmo (vedi ad es No tav, lavoratori in lotta, studenti, immigrati, lotta contro i Cie, Muos in Sicilia…).
Ecco perchè  proponiamo di tornare a Parma il 25 maggio 2013 con corteo in città presidio e corteo attorno al carcere, con volantinaggi ed interventi.
Invitiamo tutti/e a contribuire a costruire la giornata per essere tanti, coscienti e determinati.
Socializziamo il dibattito nelle situazioni di lotta, dai territori alla scuola/università, ai posti di lavoro.
Rompiamo il terrorismo del ricatto della paura che stato e padroni vorrebbero imporre con carcere, isolamento, 41 bis e differenziazione.

Assemblea di lotta “Uniti contro la repressione”
2/2/2013

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Culturedi redazioneTag correlati:

alta sicurezzaappellocarcereisolamentomanifestazioneno 41 bisparma

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Culture

Dario Paccino: dall’imbroglio ecologico.. alla crisi climatica

Recensione di Louis Perez, pubblicato su La Bottega Del Barbieri

«Oggi diciamo che “l’ecologia senza lotta di classe è giardinaggio” ma se questo è possibile lo si deve anche al lavoro di chi – come Dario Paccino – e come il gruppo che diede vita alla rivista Rosso Vivo aveva già letto presente e futuro».

Immagine di copertina per il post
Culture

Sostieni Radio Blackout 105.250 fm – Torino

Ultimi giorni della campagna di autofinanziamento per Radio Blackout: sosteniamo le esperienze di controinformazione, sosteniamo l’informazione libera.

Immagine di copertina per il post
Culture

Aldo dice 8×5. L’innovazione non porta nuovi diritti

“Rage against the machine? Automazione, lavoro, resistenze”, il numero 65 di «Zapruder» è in distribuzione da qualche giorno.

Immagine di copertina per il post
Culture

Abolire il turismo

Indipendentemente da dove arriveremo, non è possibile che sia più facile immaginare la fine del capitalismo che la fine del turismo. Il presente testo è la traduzione di un articolo di Miguel Gómez Garrido, Javier Correa Román e María Llinare Galustian (Escuela de las Periferias, La Villana de Vallekas) su El Salto il 21/11/2024 Spain […]

Immagine di copertina per il post
Culture

György Lukács, un’eresia ortodossa / 2 — Affinità elettive

Se decliniamo, infatti, il tema della alienazione dentro l’ambito coloniale avremo la netta sensazione di come le argomentazioni lukácsiane abbiano ben poco di datato, e ancor meno di erudito, ma colgano esattamente la questione essenziale di un’epoca. di Emilio Quadrelli, da Carmilla Qui la prima parte Ciò apre qualcosa di più che un semplice ponte tra Lukács e […]

Immagine di copertina per il post
Culture

György Lukács, un’eresia ortodossa / 1 — L’attualità dell’inattuale

[Inizia oggi la pubblicazione di un lungo saggio di Emilio Quadrelli che il medesimo avrebbe volentieri visto pubblicato su Carmilla. Un modo per ricordare e valorizzare lo strenuo lavoro di rielaborazione teorica condotta da un militante instancabile, ricercatore appassionato e grande collaboratore e amico della nostra testata – Sandro Moiso] di Emilio Quadrelli, da Carmilla […]

Immagine di copertina per il post
Culture

Difendiamo Franco Costabile e la sua poetica dallo sciacallaggio politico!

Caroselli, feste, litigate e sciacallaggi. Sono quest’ultime le condizioni in cui la città di Lamezia si è trovata ad “onorare” il centenario della nascita del grande poeta sambiasino Franco Costabile.

Immagine di copertina per il post
Culture

Lo Stato razziale e l’autonomia dei movimenti decoloniali

Riproponiamo questa intervista pubblicata originariamente su Machina in vista dell’incontro di presentazione del libro “Maranza di tutto il mondo unitevi. Per un’alleanza dei barbari nelle periferie” di Houria Bouteldja, tradotto in italiano da DeriveApprodi, che si terrà presso l’Università di Torino.

Immagine di copertina per il post
Culture

La bianca scienza. Spunti per affrontare l’eredità coloniale della scienza

E’ uscito da qualche mese La bianca scienza. Spunti per affrontare l’eredità coloniale della scienza, di Marco Boscolo (Eris Edizioni). Ne proponiamo un estratto da Le Parole e le Cose.

Immagine di copertina per il post
Culture

Hillbilly highway

J.D. Vance, Elegia americana, Garzanti, Milano 2024 (prima edizione italiana 2017). di Sandro Moiso, da Carmilla «Nonna, Dio ci ama?» Lei ha abbassato la testa, mi ha abbracciato e si è messa a piangere. (J.D. Vance – Elegia americana) Qualsiasi cosa si pensi del candidato vicepresidente repubblicano, è cosa certa che il suo testo qui recensito non potrebbe […]

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Brescia: imponente risposta antifascista contro le provocazioni fasciste.

Migliaia di persone presenti e corteo spontaneo di massa verso la stazione FS

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Luigi Spera sulla propria esperienza in carcere

La vicenda che ha coinvolto Luigi Spera e altr* 2 compagn* di Antudo è una storia che abbiamo seguito fin dall’inizio. E’ una storia come in Italia ce ne sono tante: persone che non sono disposte di voltarsi dall’altra parte di fronte alle ingiustizie, persone che si battono nel quotidiano, magistrature che costruiscono castelli pur di criminalizzare chi lotta con l’auspicio di seppellirl* sotto diversi anni di carcere.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Dopo 8 mesi di alta sicurezza il tribunale del riesame dispone immediata scarcerazione: Luigi Spera è libero!

Torna in libertà Luigi Spera, vigile del fuoco, sindacalista e compagno del centro sociale Ex-Karcere di Palermo che da otto mesi era detenuto in regime di alta sicurezza nel carcere di Alessandria.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Rivolta nel carcere di Cuneo

Da Radio Blackout: Nel pomeriggio di lunedì 11 novembre la quiete penitenziaria della Casa Circondariale Cerialdo di Cuneo è stata scossa da una rivolta improvvisa messa in atto, a quanto ci è dato sapere, dagli “ospiti” della sezione Nuovi Giunti del carcere del capoluogo. Data la odierna difficoltà di avere notizie sicure da dentro, quello […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Lettera di Anan Yaeesh dal carcere di Terni

Lettera di Anan dal carcere di Terni. E’ stata scritta il 24 settembre. Il 10 novembre si terrà un presidio sotto il carcere di Terni, dalle 14 alle 18

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La salute negata dell3 prigionier3 politich3 curd3 in Turchia

Lo scorso fine settimana abbiamo partecipato alla conferenza “Le condizioni di salute nelle carceri turche” organizzata dal Congresso Democratico dei Popoli (HDK), accogliendo con calore e gioia il loro invito ad Istanbul, insieme ad altre realtà sociosanitarie autonome provenienti dall’Europa, per lo più da Germania e Grecia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Oltre la repressione: più di 15mila in piazza per la Palestina

Comunicato sulla piazza nazionale del 5 ottobre a Roma di Giovani Palestinesi d’Italia – GPI e Unione Democratica Arabo Palestinese – UDAP.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Comunicato del cs Rivolta di Marghera sulla manifestazione di sabato 28 ottobre

Sabato 28 settembre una straordinaria ed imponente manifestazione ha attraversato le vie di Mestre per ricordare Jack e stringersi forte alla sua famiglia e a Sebastiano. Oltre 10000 persone, forse di più, si sono riprese le vie della città, una città che ha risposto nel migliore dei modi alle vergognose dichiarazioni di Brugnaro e dei suoi assessori. Comitati, associazioni, centri sociali, collettivi studenteschi con la rete “riprendiamoci la città” e una marea di cittadine e cittadini, hanno trasformato una parola d’ordine in una pratica collettiva.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Attenti al lupo!

Il governo Meloni, coerentemente con i suoi proclami, introduce un disegno di legge che ha lasciato carta bianca alle fantasie dei Ministri Piantedosi, Nordio e Crosetto che prevede nuovi reati e pene più pesanti per chi, come la levata di scudi conclude, “protesta”. E viene immediatamente da chiedersi, sì, ma chi protesta?

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Per Jack, per noi, per tutt*. Riprendiamoci la città, sabato la manifestazione a Mestre.

Mestre (VE). “Per Jack. Per noi. Per tutt*”. Manifestazione in ricordo di Giacomo, compagno 26enne del centro sociale Rivolta ucciso venerdì a Mestre mentre – con un altro compagno poi rimasto ferito – cercava di difendere una donna da una rapina. Il 38enne aggressore si trova in carcere.