Guerra e razzismo da mandare in crisi
Da qualche giorno è in piedi la polemica (?) sui 200 milioni di euro destinati all’acquisto dei 131 caccia F-35 per l’esercito italiano, un non senso di spesa che ha costretto lo stesso ministro Di Paola a riflettere sull’operazione… Burlesco il ‘pacifismo dell’ultim’ora’ di Partito Democratico, Italia dei Valori e Sinistra e Libertà… più che un’indignazione, una scelta evidentemente di comodo e propagandistica, se pensiamo al consenso che questi stessi partiti hanno finora sempre dato alle politiche guerrafondaie italiane. Lo sa bene chi invece da anni porta avanti battaglie reali e dal basso contro le spese militari, come il movimento No F35 di Novara da tempo fa contro la locale fabbrica di guerra.
Ma anche un altro salasso incombe sulle settimane a venire: a fine gennaio entrerà infatti in vigore un aumento per il rilascio dei permessi di soggiorno, con spese che andranno da 80 a 200 euro, così come previsto dal decreto dell’ex ministro Maroni approvato nell’ottobre scorso. Il governo Monti promette una vaga ‘revisione’ del decreto, mentre la Lega minaccia battaglia perché venga mantenuto ma c’è da scommettere che, anche senza le pressioni del Carroccio, le manovre di austerity del governo non mancheranno di andare a battere ancora più forte sulle vite dei e delle migranti. Agli applausi entusiastici di chi ancora si illude ed elogia il senso di responsabilità e la presunta volontà di cambiamento portata da questo governo non possiamo che opporre la realtà dei fatti, che ci mettono di fronte ad una chiara continuità con le politiche guerrafondaie e razziste già conosciute con il governo Berlusconi.
La crisi colpisce sempre ben lontano dai privilegi della casta e delle spese militari, così come da ogni entità del governo e del potere; il tiro è da sistemare, capovolgere.
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