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Il lago che combatte: il rap di Assalti frontali & il Muro del Canto

Il 14 agosto scade il termine dell’esproprio per realizzare il parco desiderato. Ora il sindaco di Roma Marino deve decidere cosa fare: dare il lago alla città, facendo vincere la Roma viva, naturale e meticcia, la Roma del futuro o ucciderlo per fare posto a 4 grattacieli come vuole il costruttore proprietario della zona.

E’ una storia bellissima di resistenza e nuovo ecosistema. Questo lago dobbiamo aiutarlo a vincere perché vogliono rubarcelo, e abbiamo poco tempo.

Venerdì 25 luglio Assalti Frontali e Il Muro del Canto saranno in concerto al Parco delle Energie all’Ex Snia Viscosa per un concerto al festival Eclettica e lì “Il lago che combatte” sarà cantata per la prima volta dal vivo.

 

Il lago che combatte – Testo

 

Palazzinaro amaro sei un palazzinaro baro

per tutto il male fatto a Roma adesso paghi caro

al funerale del tuo centro commerciale

è bellissimo vedere il nostro lago naturale

 

scava scava scava scava nella notte brava

hai trovato l’acqua bulicante e 10.000 piante

l’acqua con le bollicine che non ha mai fine

scorre sotto le colline come queste rime

 

scava scava scava scava e non se l’aspettava

un lago na-tu-ra-le d’acqua mi-ne-ra-le

un miracolo… nella metropoli meravigliosa

lì c’era una fabbrica di finta seta, la Viscosa

 

c’era il capitalismo, un’area gigantesca

ci lavoravano le madri, i padri e a ogni scolaresca

ognuno che pensava: “Morte tua vita mia!”

poi ha fallito, hanno tramato ed è arrivato il lago della Snia

 

e a me viene da piangere per tutte le magagne

per questo lago che non ha intorno le montagne

non è il Turano o il lago di Bolsena

ha intorno centomila macchine e ognuna dentro ha il suo problema

 

In mezzo ai mostri de cemento st’acqua mò riflette er cielo

È la natura che combatte, e sto quartiere è meno nero

In mezzo ai mostri de cemento il lago è ‘n sogno che s’avvera

È la natura che resiste, stanotte Roma è meno nera

 

bella toripgna, bella tor-pigna-ttara

borgata dove il razzista ha la sua bara

amiamo anche prenestino labicano

se sei con noi adesso alza la tua mano

 

qui l’aria è più dolce da quando è nato il lago

è non è spuntato dal cappello di un mago

è il nostro lago, uscito da sottoterra

e s’è alzata una guerra nella zona della Marannella

 

dietro il cancello chiuso c’era un abuso

avervano cambiato la destinazione d’uso

scava scava scava nella notte calda

prendono la falda e in alto la mia banda!

 

Tutto il quartiere va al cancello per aprire un varco:

“Basta con il cancro! Noi vogliamo il parco!”

“Aprite quest’ingresso sta nascendo un lago!”

Ma il costruttore zitto, lui faceva il vago

 

succhiava con l’idrovora, succhiava l’acqua

e la buttava nelle fogne andasse tutto in vacca

poi è arrivato un acquazzone e non è un segreto

s’è rotto il collettore e s’è riempito di merda il pigneto

 

da allora il lago ha vinto, si è stabilizzato

ed è il lago è di tutti, non è un lago privato

ha invaso il cemento armato e ci ha chiesto aiuto

noi lo abbiamo immaginato, amato e conosciuto

 

In mezzo ai mostri de cemento st’acqua mò riflette er cielo

È la natura che combatte, e sto quartiere è meno nero

In mezzo ai mostri de cemento il lago è ‘n sogno che s’avvera

È la natura che resiste, stanotte Roma è meno nera

 

E da tutte le finestre di largo preneste

hanno visto questa scena sotto il cielo celeste

l’acqua che esce e rigenera l’umanità

e il sindaco che fa? qui c’è la felicità!

 

di superficie: 10.000 metri quadri

ma attenti! sono tornati i ladri! gli stessi dei padri

dei nonni, quelli che cambiano i panni

e vogliono rubarci il lago da più di dieci anni

 

“Esproprio! Esproprio!” per il nostro polmone

E qui ci siamo tutti “Daje casalbertone!”

noi abbiamo questo passo, lottiamo dal basso

e quale bando? qui ognuno da la vita senza niente in cambio

 

tutti alla riva dell’acqua sorgiva

che sale in superficie e fa Roma più bella e viva

l’underground ci da buoni amici

la natura si ribella e a noi ci fa felici

 

c’è il cormorano con noi, c’è il martin pescatore

sta proprio dietro la stazione e porta maggiore

e piano, piano è nato già un nuovo ecosistema

c’è un bambino che nell’acqua va in canoa e rema

 

In mezzo ai mostri de cemento st’acqua mò riflette er cielo

È la natura che combatte, e sto quartiere è meno nero

In mezzo ai mostri de cemento il lago è ‘n sogno che s’avvera

È la natura che resiste, stanotte Roma è meno nera

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pubblicato il in Culturedi redazioneTag correlati:

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