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Liberato Alfòn, l’ultimo detenuto del 14N spagnolo ancora in carcere

Alfòn era stato fermato nel quartiere di Vallekas la mattina del 14N assieme ad altre 15 persone ma era l’unico a trovarsi ancora in carcere; le accuse con cui la polizia lo aveva posto in stato di fermo erano quelle di detenzione di esplosivi, rivelatesi da subito del tutto infondate già a partire dalla perquisizione nell’abitazione di Alfòn.

Nonostante l’assurdità della vicenda e l’inesistenza delle accuse a suo carico, ancora un paio di settimane fa il Tribunale aveva confermato la scelta di trattenerlo in carcere, dov’era tra l’altro sottoposto al regime ‘FIES’, che prevede restrizioni molto pesanti e viene applicato ai detenuti considerati più pericolosi e a rischio di evasione.

Due giorni fa Alfòn ha potuto finalmente abbandonare la sua cella di Soto del Real; alla notizia della sua imminente liberazione decine di persone hanno deciso di raggiungere il carcere, dove il giovane di Vallekas, uscito intorno alle ore 18, ha trovato ad attenderlo una folla di solidali.

Già a partire dal giorno successivo all’arresto, l’eco del caso di Alfòn aveva portato moltissime persone a dar vita a mobilitazioni e progetti volti a portargli solidarietà ed appoggio e a chiederne l’immediata liberazione, mentre sabato prossimo ci sarà un’intera giornata di iniziative con l’obiettivo di raccogliere fondi per le spese legali che Alfòn dovrà affrontare.

A breve, infatti, si aprirà il processo a suo carico, sebbene il giovane non sappia ancora quali siano i reati di cui è accusato, a dimostrazione, una volta di più, di quanto questa vicenda sia espressione di un accanimento giudiziario infondato e dovuto alle forme di repressione preventiva messe in campo dalla polizia spagnola nella giornata del 14N.

(Per una ricostruzione della vicenda di Alfòn leggi qui)

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