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Nella città vetrina noi veniamo prima! Presidio sotto il tribunale di Torino

Questa vergognosa udienza è un riesame ottenuto grazie ad un ricorso del pm Padalino, il pubblico ministero ha richiesto per alcuni di noi delle misure cautelari che vanno dagli arresti domiciliari all’obbligo di firma quotidiana, misure rifiutate dal gip del procedimento nel luglio scorso.

Non ci viene difficile immaginare come mai queste misure fossero state rigettate: la contestazione all’ex sindaco svoltasi nel mese di febbraio in occasione del decennale dei giochi olimpici invernali era stata tranquilla: si era letto un volantino e si erano pretese delle risposte da chi questa città la governava da tempo e da chi in continuità con i sindaci passati, si era fatto portatore delle politiche dello sfarzo e della città vetrina, a scapito di investimenti in ammortizzatori sociali, in case popolari, in sanità e scuola pubblica.

Fassino non aveva voluto/saputo rispondere alle tante domande della gente senza casa, che con dignità aveva deciso di interrompere un momento di festa superfluo; da una parte vi era il ricordo delle olimpiadi del 2006: il trampolino di lancio della città vetrina; dall’altra le famiglie impoverite da questo tipo di manovre.

Caro Padalino la tua spocchia repressiva ci ha stufato: noi continueremo a metterci in gioco come sempre resistendo agli sfratti (dopo gli accessi dell’iter esecutivo non vengono mai fornite soluzioni dignitose da comune e servizi sociali), scendendo nelle strade, riempendo le aule di tribunale, interrompendo e varcando la soglia dei palazzi del potere, gridando forte nelle sale in cui il potere viene celebrato.

Nella città vetrina noi veniamo prima, l’abbiamo gridato allora e continueremo a gridarlo fino a quando non ci sarà una distribuzione differente delle risorse di cui dobbiamo poter usufruire! Abbiamo diritto ad una casa per tutti, dobbiamo poter sognare e aspirare a delle condizioni di vita più dignitose!

Non si possono misurare i passi di chi continua a camminare con tenacia, di chi porta avanti queste istanze!

Le famiglie dello Spazio Popolare Neruda

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