InfoAut
Immagine di copertina per il post

Torino 2 settembre riesame per irruzione Turkish Airlines

Riceviamo e pubblichiamo.


Se pensavate di spaventarci avete sbagliato bersaglio!

Così abbiamo concluso lo scorso comunicato e da qui ripartiamo, per dare alcuni aggiornamenti e lanciare nuove iniziative. La vicenda che ci vede coinvolti, lo ricordiamo, è un’inchiesta per una irruzione negli uffici della turkish airlines, compiuta un anno fa in solidarietà al popolo curdo e per denunciare quel che accadeva in Turchia, argomento oggi di estrema attualità.
Per questo dieci compagni e compagne sparsi tra Cuneo, val Pellice, val Chisone, val Susa e Torino, hanno ricevuto dai giudici del capoluogo l’obbligo di firma due volte al giorno.

La maggior parte di noi non lo sta rispettando, scegliendo consapevolmente di andare incontro a delle conseguenze giuridiche. Lungi da noi il voler essere incarcerati a tutti i costi, ciò che ci spinge è invece continuare a tracciare un percorso già intrapreso da altre e da altri che, tra Torino e la val Susa hanno scelto di violare le misure cautelari imposte loro, per non permettere allo Stato di restringere ulteriormente gli spazi di agibilità, per non permettergli di imporre il silenzio con questo susseguirsi di misure alternative al carcere.
Misure definite minori, che i giudici torinesi distribuiscono in quantità, ma che, di fatto, mirano a fermare le lotte.
Tutte e tutti insieme abbiamo deciso non solo di non rispettare questi obblighi ma di continuare a contrastare la repressione con a fianco le tante persone solidali che comprendono la posta in gioco.

Per chi ha violato l’obbligo di firma è stato chiesto e concesso l’aggravamento della misura.
Il PM Rinaudo ci vorrebbe in manette, ci vorrebbe in silenzio proprio nel momento in cui più urgente sarebbe mobilitarsi di fronte a quello che sta accadendo in Turchia e in Medio Oriente: interventi militari da parte delle potenze occidentali protagoniste da sempre nel seminare morte e saccheggio delle risorse, massacri, sparizioni, soppressione dei residui margini di libertà.

Normalmente l’udienza del Tribunale del riesame avrebbe dovuto svolgersi entro dieci giorni dal 21 luglio, giorno della notifica delle misure, ma in questo caso la tempistica dell’operazione, a ridosso della chiusura estiva del Tribunale, l’ha fatto slittare fino al 2 di settembre, giorno in cui i giudici decideranno se toglierci le firme, ridimensionare la misura o confermarla.

Da parte nostra ribadiamo che non sottostiamo alle loro minacce ed invitiamo a partecipare all’incontro che si terrà il 26 agosto alle 21 nella sede di Radio Black Out (via cecchi 21 a Torino), per organizzarsi in vista del riesame.

Invitiamo inoltre chiunque voglia esprimere la propria solidarietà a farlo nella settimana che precede il 2 settembre .

Imputate, imputati e solidali

da: inventati.org/rete_evasioni

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Culturedi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Culture

Un’Anabasi post-sovietica. Storia del Gruppo Wagner

Gli uomini in mimetica camminano soli o a coppie dentro fitti banchi di nebbia, a malapena si intravedono i campi desolati attorno alla lingua di cemento.

Immagine di copertina per il post
Culture

Il primo vertice antiterrorismo internazionale – Roma 1898

Un evento spesso trascurato dalla storiografia italiana, anche da quella che si è occupata del movimento operaio e delle sue lotte, ma che obbliga a riflettere su una serie di nodi ancora tutti da sciogliere

Immagine di copertina per il post
Culture

Frankenstein, quel mostro nato dalle ombre oscure della guerra

Al mostro viene negato un nome e una individualità, esattamente come al proletariato

Immagine di copertina per il post
Culture

“No Comment”: i Kneecap tornano a colpire con Banksy

Dalla Belfast ribelle al cuore dell’establishment londinese, i Kneecap tornano a colpire.

Immagine di copertina per il post
Culture

Israele sull’orlo dell’abisso

Ilan Pappé, La fine di Israele. Il collasso del sionismo e la pace possibile in Palestina, Fazi Editore, Roma 2025, pp. 287

Immagine di copertina per il post
Culture

Se la Cina ha vinto

Se l’obiettivo di un titolo apodittico come “La Cina ha vinto” è convincere il lettore della validità della propria tesi, Alessandro Aresu vi riesce pienamente.

Immagine di copertina per il post
Culture

Mala tempora currunt

Don’t let this shakes go on,It’s time we have a break from itIt’s time we had some leaveWe’ve been livin’ in the flames,We’ve been eatin’ out our brainsOh, please, don’t let these shakes go on(Veteran of the Psychic Wars, 1981 –Testo: Michael Moorcock. Musica: Blue Oyster Cult) di Sandro Moiso, da Carmilla Che per l’Occidente […]

Immagine di copertina per il post
Culture

Bolivia in fiamme: dentro un ecocidio latinoamericano

Bolivia Burning: Inside a Latin American Ecocide è un documentario di 52 minuti di The Gecko Project che porta gli spettatori all’interno di una delle crisi ambientali più sottovalutate al mondo: la rapida distruzione delle foreste in Bolivia.

Immagine di copertina per il post
Culture

Scolpire il tempo, seminare il vento, creare antagonismo

Siamo la natura che si ribella!, ammonisce con efficace sintesi uno striscione no-tav esprimendo un radicale antagonismo nei confronti del mortifero sfruttamento capitalista patito dall’essere umano e dalla natura, di cui è parte.

Immagine di copertina per il post
Culture

Al mio popolo

Lo scorso 25 settembre è deceduta a Cuba Assata Shakur, importante membro delle Pantere Nere prima, della Black Liberation Army poi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Armi e appalti: l’Italia mantiene aperto il canale con l’industria militare israeliana

Nonostante la campagna di sterminio contro la popolazione palestinese della Striscia di Gaza, Arma dei Carabinieri e Polizia di Stato continuano ad equipaggiare i propri reparti di pronto intervento rifornendosi presso le più importanti aziende israeliane.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Morte di Ramy Elgaml: altri due indagati per falso tra i carabinieri premiati con l’Ambrogino d’Oro

Altri due carabinieri sono stati iscritti nel registro degli indagati con le accuse di aver fornito false informazioni al pubblico ministero e di falso ideologico in atti pubblici nell’ambito dell’indagine sulla morte di Ramy Elgaml

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Genova: corteo operaio sotto la Prefettura. Sfondate le reti della polizia, lacrimogeni sulle tute blu

La rabbia operaia continua a riempire le strade della città ligure contro il (non) piano del governo Meloni sul destino di migliaia di operai ex-Ilva e sul futuro del comparto siderurgico in Italia.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Presidio permanente di San Giuliano: dove abbattono case, noi costruiamo resistenza!

Martedì 2 dicembre, durante l’assemblea popolare, i/le giovani No Tav, hanno fatto un importante annuncio: casa Zuccotti, dopo essere stata espropriata da Telt, torna a nuova vita.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Torino: riflessioni attorno “all’assalto squadrista alla sede della Stampa” e alla libertà di informazione

Il centro sociale Askatasuna di Torino è tornato al centro del dibattito politico nazionale dopo l’azione alla redazione de La Stampa del 28 novembre durante la manifestazione nel giorno dello sciopero generale

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Appello di docenti, ricercatori e ricercatrici universitarie per la liberazione di Mohamed Shahin

Riportiamo l’appello di docenti, ricercatori e ricercatrici per la liberazione di Mohamed Shahin, per firmare a questo link.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Investimenti israeliani sui progetti delle grandi rinnovabili in Italia

Diamo il via all’inchiesta collettiva sugli investimenti israeliani sui progetti delle grandi rinnovabili che abbiamo deciso di iniziare durante la “Due giorni a difesa dell’Appennino” a Villore, di cui qui si può leggere un resoconto e le indicazioni per collaborare a questo lavoro.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Un primo resoconto dell’appuntamento “Due giorni a difesa dell’Appennino”: come continuare a rendere vivi i nostri presidi di resistenza dal basso

Iniziamo a restituire parte della ricchezza della due giorni a difesa dell’Appennino, svoltasi in una cornice incantevole a Villore, piccolo paese inerpicato tra boschi di marronete e corsi d’acqua, alle porte del parco nazionale delle Foreste Casentinesi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bambini sfruttati e affumicati nei campi della California

Molto lontano dai campi di Entre Ríos o Santa Fe, i bambini contadini della California lavorano dagli 11 ai 12 anni, sfruttati, mal pagati, in terreni affumicati con pesticidi e con il terrore di essere deportati insieme alle loro famiglie di migranti.