Primo numero di Lotta Continua
Il primo numero di “Lotta Continua” esce a Milano il 1° novembre 1969; 12 pagine a rotocalco, molte foto, fumetti di Giancarlo Buonfino; tiratura: 65.000 copie diffuse con la “vendita militante”. Direttore responsabile è Piergiorgio Bellocchio.
“L’idea di questo giornale – è scritto nella presentazione – è quella di trovare i nessi per saldare le lotte operaie con quelle degli studenti, dei tecnici, dei proletari più in generale, in una prospettiva rivoluzionaria”. Il punto di riferimento è la lotta autonoma della Fiat, l’obiettivo è quello di creare “uno strumento di intervento generale nella lotta di classe, che rappresenti un elemento di continuità nell’alternarsi delle varie fasi della lotta”, attraverso “l’unificazione di tutti i gruppi che oggi in Italia fanno lavoro di base”. Non si nascondono gli ostacoli che il progetto ha incontrato, ma si afferma che è necessario “combattere le idee sbagliate” in seno al proletariato, con la convinzione che l’ultima parola sta nella “verifica e nella critica delle masse e della lotta di classe”.
Il tessuto organizzativo che sta dietro al giornale copre un’area ristretta al Centro-Nord: Torino, Milano e Pavia, Trento, Venezia e Porto Marghera, le città del litorale toscano, qualche gruppo a Genova e Bologna; un nucleo a Latina dove alcuni compagni del movimento studentesco romano hanno aperto un intervento di fabbrica. Nel Sud c’è solo un piccolo gruppo a Bagnoli (Napoli) dove Cesare Moreno ha iniziato a organizzare l’intervento all’Italsider.
Il giornale nazionale funzionerà, tuttavia, da elemento di attrazione per molti gruppi studenteschi e operai che tenderanno a vedere in Lotta Continua la prosecuzione del discorso radicale avviato nel 68, unito alla disponibilità più ampia senza preclusioni ideologiche, verso il movimento.
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