Guerriglia Comunista – “Comunicato eroina“
«Venerdì sera un nostro nucleo di guerriglia ha attaccato con il compito di ledere 2 spacciatori di eroina, Maurizio D. G. detto ‘il negro’ e C. C. detta ‘Cinziona’.
Come già trattato nel precedente comunicato, l’eroina è considerata dalla nostra organizzazione come uno dei punti più importanti di attacco del padronato contro il proletariato. Il maggior veleno oggi usato contro i proletari per sottrarli al loro naturale ingresso nell’esercito comunista rivoluzionario. Perché, dopo gli spacciatori in doppio petto, questi? Essi rappresentano l’altra faccia, forse quella più pericolosa sotto il punto di vista dell’infiltrazione nei settori proletari: C. C., ex militante di organizzazioni comuniste, e quindi traditrice cosciente del movimento rivoluzionario, si è fatta portatrice di uno dei mezzi che lo Stato usa per uccidere i potenziali rivoluzionari sfruttando la possibilità di muoversi liberamente nell’ambito dei comunisti. In questo ultimo periodo è riuscita a crearsi intorno un traffico tale che le ha fruttato parecchi milioni, approfittando anche del fatto che, quando la Giustizia Proletaria ha colpito Giampiero Cacioni*, ha risparmiato le decine di milioni di cui era debitrice. Maurizio D. G., il quale lavora nel giro dell’ero da parecchi anni, prima indossando le vesti dell’agnello vendendo dosi (per pagarsi le sue) come tossico-dipendente, panni che però gli andavano stretti ed è passato rapidamente al giro grosso, smettendo di bucarsi, e indossando le vesti del commerciante a livelli di oltre 2 kg di ero all’anno e diretto finanziatore di viaggi.
Il fatto che sono sfuggiti alla loro punizione, in particolare Cinziona che si è fatta scudo con il Donati**, non vuol dire che l’esecuzione è rimandata a domani, tutto dipenderà dal loro comportamento nel futuro come nemici del movimento di resistenza.
Tutto questo non significa che è nostra intenzione porci come partito dell’antieroina, giacché il nostro programma è assai più vasto, come ben conoscono i proletari attraverso la stampa rivoluzionaria e clandestina, né tantomeno aiutare gli organi di polizia dello Stato nel loro lavoro che con notevole humor viene definito di lotta contro il crimine, mentre più seriamente si potrebbe chiamare di ‘rappresaglia controrivoluzionaria’.
Per quanto riguarda il Donati, il fatto che sia morto (non era nostra intenzione colpirlo) non ci deve far dimenticare che nonostante il suo ruolo di secondo piano egli non era estraneo a un certo giro (aveva fatto spesso l’appoggio al Cacioni e al D. G;) e comunque la sua morte deve servire di monito a tutti i giovani per non frequentare, assolutamente, nemmeno a parole, personaggi come quelli (ma anzi evitarli come la peste). È finita dunque a Roma l’epoca del libero spaccio dei derivati dell’oppio. Da oggi in avanti le sostanze oppio – eroina – metadone ed altri derivati naturali o sintetici sono considerati mezzi di tentato sterminio capitalistico ai danni del proletariato.
Il comando di guerriglia comunista stabilisce che nella fascia compresa fra i quartieri proletari di Roma è vietato qualunque tipo di spaccio delle sostanze sopraindicate.
Chiunque specula sulla pelle dei proletari con questi mezzi per arricchirsi verrà punito in base al danno che avrà arrecato al movimento di resistenza!
N.B. La mancata pubblicazione del testo del comunicato a mezzo stampa verrà considerato attacco aperto contro la nostra organizzazione e punito con la rappresaglia».
* Per Giampiero Cacioni vedi p. 404 di: Progetto memoria, La mappa perduta, Roma 1994, Sensibili alle foglie.
**Per Enrico Donati vedi p. 413 di: Progetto memoria, La mappa perduta, Roma 1994, Sensibili alle foglie.
Guarda “Free Derry: The IRA Drug War“:
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