Woody Guthrie
Woodrow Wilson Guthrie, detto “Woody”, nasce il 14 luglio 1912 ad Okemah in Oklahoma, una piccola città cresciuta nel periodo del boom petrolifero. Molti hanno fatto fortuna con il petrolio e il padre di Woody è fra questi, ma ben presto i giacimenti esauriscono gettando sul lastrico intere famiglie, Guthrie compresi.
L’infanzia di Woody è segnata da un susseguirsi di disgrazie; la disavventura finanziaria del padre, la casa che va a fuoco, la sorella che muore in un incidente domestico per l’esplosione di una stufa a petrolio, la madre che viene ricoverata per una grave malattia e infine il padre che rimane bruciato in circostanze non chiarite.
Woody rimane ben presto solo, se ne va da Okemah e inizia a vagabondare per tutti gli Stati Uniti, imparando a sopravvivere facendo qualsiasi genere di lavoro.
Impara a suonare l’armonica, la chitarra e il mandolino. Per un breve periodo suona in una “country band” in Texas perfezionando il suo personalissimo modo di suonare la chitarra, inizia a scrivere canzoni che parlano della vita della gente, dei lavoratori, delle loro lotte, degli scioperi e della fatica quotidiana per la sopravvivenza.
Lui stesso dice: “Scrivo le cose che vedo, le cose che ho visto, le cose che spero di vedere, da qualche parte, in un posto lontano.”
Arriva a New York alla fine degli anni ’30 e incontra un gruppo di intellettuali che stanno riscoprendo la musica popolare. Fra loro ci sono Pete Seger, Alan Lomax e altri, che trovano in Woody il rappresentante di quella genuina arte popolare che cercavano. Woody scrive moltissime canzoni e diventa ben presto un punto di riferimento della musica folk americana.
Entra a far parte del gruppo “Almanac Singers” con i quali si esibisce per un certo periodo, poi prosegue da solo e collaborando con altri musicisti folk come Pete Seeger, Cisco Huston e blues come Leadbelly e Sonny Terry.
All’entrata in guerra degli USA con gli alleati nella II guerra mondiale Woody è imbarcato nella marina mercantile. Viene silurato e affondato 2 volte, in una delle quali approda come naufrago in Sicilia insieme all’inseparabile Cisco Huston.
Alla fine della guerra riprende a suonare e incidere canzoni, ma la sua collocazione nella sinistra americana e nel sindacato gli procurano un posto nelle liste nere della “caccia alle streghe” rendendogli la vita ancora più difficile.
Nel ’56 le sue condizioni di salute peggiorano, colpito di una grave malattia ereditaria; la “corea di Huntington”, la stessa che aveva ucciso la madre, entra in ospedale e non ne uscirà quasi più fino alla morte il 3 ottobre 1967.
Questa fase della sua vita è accennata nel film “Alice’s Restaurant” dove il figlio Arlo e l’amico Pete Seger interpretano se stessi al capezzale di Woody.
Oltre alle moltissime canzoni Woody lascia un’autobiografia “Bound for Glory” (Trad. in italiano: “Questa terra è la mia terra”) da cui viene in seguito tratto l’omonimo film e “Born to Win” (“Nato per vincere”), una raccolta di poesie, disegni e sritti vari, “Woody Sez” raccolta di articoli scritti per la rivista “People’s world” e il romanzo “Seeds of man”.
Fra gli autori che hanno seguito le orme di Woody vale la pena ricordare Bob Dylan e Bruce Springsteen. Hanno inciso sue canzoni anche: Joan Baez, Pete Seeger, Cisco Houston, The Kingston Trio, The Weavers, Peter Paul and Mary, Tom Paxton, Country Joe McDonald, Judy Collins, Harry Belafonte, Ramblin’ Jack Elliott, U2, John Mellencamp, Odetta, Richie Havens, Ani DiFranco, Billy Bragg, James Talley e il figlio Arlo Guthrie.
In Italia hanno interpretato alcune sue canzoni gli Stormy Six, Edoardo Bennato e Luca Barbarossa.
Fonte: antiwarsongs.org
Una canzone sul terribile massacro di Calumet, nel Michigan, dove, il 24 dicembre del 1913, dei poliziotti e delle guardie private al soldo della locale compagnia mineraria del rame irruppero ad una festa natalizia (!) organizzata dai minatori in sciopero facendo fuoco ed uccidendo otto persone. Nel panico che ne seguì, 73 bambini vennero poi calpestati a morte.
Take a trip with me in nineteen thirteen
To Calumet, Michigan, in the copper country
I’ll take you to a place called Italian Hall
Where the miners are having their big Christmas ball
I’ll take you through a door, and up a high stairs
Singing and dancing is heard everywhere
I will let you shake hands with the people you see
And watch the kids dance round that big Christmas tree
You ask about work and you ask about pay
They’ll tell you that they make less than a dollar a day
Working the copper claims, risking their lives
So it’s fun to spend Christmas with children and wives
There’s talking and laughing and songs in the air
And the spirit of Christmas is there everywhere
Before you know it, you’re friends with us all
And you’re dancing around and around in the hall
Well, a little girl sits down by the Christmas tree lights
To play the piano, so you gotta keep quiet
To hear all this fun you would not realize
That the copper-boss thug-men are milling outside
The copper-boss thugs stuck their heads in the door
One of them yelled and he screamed, “There’s a fire!”
A lady, she hollered, “There’s no such a thing!
Keep on with your party, there’s no such a thing”
A few people rushed, and it was only a few
“It’s only the thugs and the scabs fooling you”
A man grabbed his daughter and carried her down
But the thugs held the door and he could not get out
And then others followed, a hundred or more
But most everybody remained on the floor
The gun-thugs they laughed at their murderous joke
While the children were smothered on the stair by the door
Such a terrible sight I never did see
We carried our children back up to their tree
The scabs outside still laughed at their spree
And the children that died there were seventy-three
The piano played a slow funeral tune
And the town was lit up by a cold Christmas moon
The parents they cried and the miners they moaned
“See what your greed for money has done”
Guarda “1913 Massacre” su YouTube
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