Mao – gli albori
Mao nacque in una cittadina (Shaoshan) di una regione della Cina centrale chiamata Hunan il 26 dicembre 1893.
I Mao abitavano da secoli nella valle, che a causa della sua particolare conformazione fisica e climatica, era rimasta sempre abbastanza isolata dal resto del mondo. Shaoshan era come un mondo a se’, dove il tempo si era fermato. Suo padre, figura di cui Mao non ebbe mai una grande stima (per usare un eufemismo), si chiamava Yichang, e aveva 23 anni quando nacque. I Mao erano tradizionalmente contadini, e anche Yichang all’inizio della propria vita lo era. In seguito poi si arruolò nell’esercito (per pagare i debiti di famiglia e le spese in generale, come tanti fra i contadini cinesi facevano), ebbe modo di girare abbastanza la Cina e non solo, non fu mai coinvolto in nessuna guerra e quando tornò dal servizio militare, siccome nel villaggio era uno dei pochi a saper leggere, scrivere e far di conto, elevò la propria condizione sociale divenendo uno dei maggiori allevatori e commercianti locali. Malgrado ciò per tutta la vita restò sempre estremamente parsimonioso: infatti i Mao vivevano in una casa col pavimento e le pareti di fango (ma avevano almeno le chiusure alle finestre, anche se non i vetri, allora un lusso). La madre di Mao invece fu una figura ben diversa. E’ stata una delle persone a cui Mao è stato più intimamente e genuinamente legato in assoluto nella vita, fu per lei che da bambino divenne buddista, officiava i riti e andava al tempo (era questa la fede della madre). Era la settima sorella della famiglia Wen, quindi era nota come Settima sorella Wen (secondo le tradizioni cinesi del tempo); aveva tre anni più del marito. I genitori di Mao si sposarono nel 1885.
Tse-tung fu il loro terzo figlio ma fu il primo a superare l’infanzia; gli altri fratelli più piccoli erano Tse-min e Tse-tan; secondo la tradizione di famiglia ogni generazione aveva la stessa radice: i nomi di quella generazione iniziavano con Tse e significavano rispettivamente Splendere sull’oriente, Splendere sul popolo e Splendere sullo Xiantang (il distretto). Fino agli otto anni Mao visse in modo spensierato con la famiglia di sua madre, gli Wen, nel loro villaggio, perché lei preferiva vivere con la propria famiglia di origine. Sua nonna, i suoi zii, gli volevano davvero molto bene, lo trattavano come un figlio, e Mao giocava spesso con i tanti cugini. Imparò a leggere mentre badava agli animali o andava ad esplorare i dintorni del villaggio.
La lettura fu una passione che Mao si portò dietro per tutta la vita, e divenne un’ossessione vera e propria: solitamente i contadini spegnevano la luce delle lampade presto per risparmiare sul combustibile, il piccolo Mao invece leggeva fino a notte fonda con una lampada a petrolio. Mao era uno studente insofferente alle regole scolastiche; iniziò a frequentare la scuola con vari istitutori una volta tornato a Shaoshan nel 1902. Mao detestò sempre i lavori manuali, la matematica e i numeri in generale (in campo economico fu sempre sostanzialmente incapace), spesso litigava con i suoi maestri (infatti ne cambiò vari, con grande ira del padre che l’avrebbe voluto più “stabile” e soprattutto sistemato come contabile, professione che teneva in gran conto in quanto avrebbe potuto reggere in futuro le sorti dell’azienda di famiglia, cosa che Mao si rifiutò sempre di fare). Che un ragazzo cinese si rifiutasse di sottostare alla volontà paterna e non volesse seguirne le orme era a dir poco scandaloso allora (ma un po’ anche oggi). Mao era un ragazzo sostanzialmente pigro; amava moltissimo leggere, andare in giro, ma non sottostare alle regole e alle imposizioni paterne. Yichang detestava la pigrizia del figlio maggiore, lo picchiava ogni volta che non lo assecondava e da Mao era ricambiato con un odio tenace e anche con la sua “vittoria” in molte discussioni. Soltanto col denaro Yichang potè tenere il figlio ancorato a se’: nel 1907 di fatto lo ricattò rifiutandosi di pagare le sue lezioni private col maestro per cui Mao a tredici anni dovette iniziare a svolgere l’attività di contadino (per quanto la odiasse).
Ben presto però Mao trovò il modo di liberarsi delle incombenze agricole: Yichang voleva che il figlio si sposasse, essendo ormai arrivata l’ora per lui (aveva tredici anni anche lui quando aveva sposato la madre di Mao). Le nozze ebbero luogo nel 1908, quando Mao aveva quattordici anni e la sposa, una ragazza della famiglia Luo nota semplicemente come “Donna Luo”, venti.
I due ragazzi a detta di Mao non vissero mai insieme, e lui non conservò mai un gran ricordo di lei (che morì circa un anno dopo le nozze). Le sue nozze precoci, fecero diventare Mao un feroce oppositore dei matrimoni precoci, un’usanza largamente praticata in Cina.
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