Muore Giangiacomo Feltrinelli
Nel 1979, al processo contro ex membri dei Gap (confluiti nelle Brigate Rosse), gli imputati emisero un comunicato che dichiarava: “Osvaldo non è una vittima ma un rivoluzionario caduto combattendo” e confermava la tesi dell’incidente durante l’esecuzione dell’attentato. Feltrinelli (nome di battaglia Osvaldo), era giunto a Segrate, con due compagni, C.F. e Gunther (pseudonimo), su un furgone. Le Brigate Rosse fecero una propria inchiesta; personaggio chiave per capire la dinamica dell’evento in cui è morto l’editore è proprio Gunther, membro dei Gap, di cui non si è mai saputo il vero nome.
Il 14 marzo 1972 muore a Segrate, nei pressi di Milano, Gian Giacomo Feltrinelli, militante dei Gruppi d’Azione Partigiana. Il corpo venne trovato il giorno dopo sotto uno dei tralicci dell’AEM, dilaniato da un’esplosione. Dalla carta d’identità risultò chiamarsi Vincenzo Maggioni, solo ventiquattr’ore dopo il rinvenimento gli inquirenti riuscirono a stabilirne la vera identità. Da subito si scatenò un grande dibattito sulla morte dell’editore. La tesi dell’omicidio fu sostenuta a caldo da un manifesto firmato da Camilla Cederna ed Eugenio Scalfari.
Nel 1979, al processo contro ex membri dei Gap (confluiti nelle Brigate Rosse), gli imputati emisero un comunicato che dichiarava: “Osvaldo non è una vittima ma un rivoluzionario caduto combattendo” e confermava la tesi dell’incidente durante l’esecuzione dell’attentato. Feltrinelli (nome di battaglia Osvaldo), era giunto a Segrate, con due compagni, C.F. e Gunther (pseudonimo), su un furgone. Le Brigate Rosse fecero una propria inchiesta; personaggio chiave per capire la dinamica dell’evento in cui è morto l’editore è proprio Gunther, membro dei Gap, di cui non si è mai saputo il vero nome.
L’1 settembre 1974, in un appartamento delle Brigate Rosse a Robbiano del Mediglia venne ritrovata la registrazione su un nastro in cui Gunther aveva raccontato esattamente l’accaduto. La trascrizione racconta tutto il viaggio dei tre gappisti, a partire dal ritrovo a Milano e dalla partenza con il pulmino verso Segrate. Gunther descrive poi con precisione la preparazione dell’attentato. L’esplosione viene collocata da Gunther verso le 9 meno 10, 9 meno 5 circa, causata dallo scoppio di un candelotto che Feltrinelli teneva sotto la gamba sinistra.
Così Giangiacomo Feltrinelli viene ricordato sulle Pagine di Potere Operaio (26 marzo 1972)
Guarda “14 marzo 1972 | LA MORTE DI FELTRINELLI“:
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