InfoAut
Immagine di copertina per il post

Rivolta nel lager di Sobibor

||||
||||

ORGANIZZÒ L’UNICA RIVOLTA CHE EBBE SUCCESSO IN UN CAMPO DI CONCENTRAMENTO: LA STORIA DI ALEKSANDR PECERSKIJ, SOLDATO INTERNATO E PARTIGIANO.

Il piano originale che Aleksandr Aronovic Pecerskij aveva organizzato per tentare una fuga in massa dal campo di sterminio di Sobibór prevedeva che i rivoltosi avrebbero dovuto avvicinare – e uccidere – più ufficiali delle SS possibili, e solo dopo dare l’assalto all’armeria. Una volta impadronitisi di armi e munizioni, avrebbero dato il via all’insurrezione. Saša, come tutti lo chiamavano, era un ufficiale ucraino dell’Armata Rossa, catturato nell’ottobre del ‘41, dopo vari tentativi di evasione era stato spedito a Sobibór. Qui si era presto coordinato con Leon Feldhendler, già capo del Consiglio Ebraico della città polacca di Zolkiew, che stava preparando una fuga. Le capacità militari di Pecerskij e la solidarietà che i prigionieri sovietici avevano dimostrato verso gli internati ebrei convinsero tutti ad affidare a Saša la guida della rivolta.

Il 14 ottobre del 1943 iniziarono gli omicidi delle SS. Undici ufficiali vennero eliminati, poi uno dei corpi venne rinvenuto e partì l’allarme. A quel punto le guardie del campo iniziarono a massacrare i prigionieri, qualcuno reagì sparando con le poche armi sottratte ai graduati uccisi, altri, molto più numerosi, tentarono la fuga. Pecerskij diede l’ordine di rompere il filo spinato mentre dalle torrette i detenuti venivano crivellati o saltavano sulle mine poste tutte intorno al campo. I primi non ebbero scampo, ma il loro sacrificio permise a chi li seguiva di raggiungere il vicino bosco e quindi disperdersi nei dintorni. Dei 300 fuggitivi molti vennero catturati o uccisi, appena 50 o 60 riuscirono effettivamente a raggiungere la libertà. Tra loro c’era Saša, che si unì a un gruppo di partigiani locali e continuò la guerra contro i tedeschi fino a quando venne ferito gravemente ad una gamba.

La fuga che aveva organizzato a Sobibór fu un tale smacco per le autorità naziste che queste decisero, caso praticamente unico, di chiudere il campo ed eliminarne i resti.

Un eroe come Aleksandr avrebbe dovuto ricevere encomi e tributi di ogni genere una volta finito il conflitto. Invece ad attenderlo dopo la guerra al posto delle medaglie c’era l’NKVD, che lo arrestò e lo internò con l’accusa, particolarmente infamante e surreale nel suo caso, di essersi consegnato ai tedeschi. Aleksandr perse il lavoro – riuscì a trovare un impiego solo dopo la morte di Stalin – e rimase per breve tempo in carcere per essere poi liberato, infine, su pressione dell’opinione pubblica internazionale. La sua vita coraggiosa terminò nel gennaio del 1990.

Fonte : Cannibali e Re

Guarda “Resistencia y Coraje: El levantamiento de Sobibor“:

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Storia di Classedi redazioneTag correlati:

Accadeva Oggi

  1. 1974

    Immagine di copertina per il post

    Ultima lettera di Holger Meins

    Pubblico di seguito l’ultima lettera di Holger Meins (nomi di battaglia Starbuck), scritta dal carcere di Wittlich, dove Meins era detenuto dal 1 giugno 1972 con l’accusa di «terrorismo», la lettera fu scritta il 31 ottobre1974, 9 giorni prima di morire a causa del nutrimento forzato durante uno sciopero della fame contro le condizioni annientanti […]

  2. 1976

    Immagine di copertina per il post

    Mao a Shangai

    Alla fine degli anni ’50 il grande balzo in avanti si chiude con un mezzo insuccesso. L’enorme sforzo di mobilitazione ha sconfitto la miseria, la fame, le malattie, i pregiudizi che avevano reso disperata per secoli la condizione umana di un quarto della popolazione del pianeta. Le vecchie classi sono state distrutte, i vecchi rapporti […]

  3. 2005

    Immagine di copertina per il post

    Sul ponte del Seghino non passa il celerino

    Il 31 ottobre Ltf deve per la prima volta espropriare tre terreni in alcune località sopra Mompantero.. “Alle 6,30 il ritrovo lanciato dalla comunità montana è al cimitero di Mompantero, alla salita per Urbiano; i comitati, invece, che la domenica pomeriggio organizzano una “merenda sinoira” in centro al paese, invitano a presidiare lo svincolo sopra […]