InfoAut
Immagine di copertina per il post

Giovanni Pesce in Azione

||||
||||

Il 16 Gennaio, Giovanni Pesce si trova a Torino, 4 giorni prima il 12 Gennaio era in Via Gioberti. Fa freddo, il tempo trascorre lentamente. Tedeschi e fascisti mi passano vicino, potrebbero notarmi. Ma mi sento deciso, c’è in me la sicurezza di riuscire.

Ecco, finalmente, i due ufficiali tedeschi dello stato maggiore che devo colpire. Vengono lentamente verso di me. Il loro sguardo è cattivo e prepotente. Uno di essi ha sul petto la croce di ferro, ricompensa per i crimini commessi nelle diverse campagna militari. Con calma vado loro incontro.

Quando i due ufficiali mi sono di fronte punto le pistole e sparo 15 colpi. I due ufficiali cadono uno sull’altro. Grida di gente sotto i portici; gente che non si rende ancora bene conto di quello che è successo: la maggioranza si dà alla fuga.

Mentre sto per sparare l’ultimo colpo vedo uscire corredo da un caffè, altri due ufficiali tedeschi. Penso: fuggire significa essere colpito dalle loro pistole automatiche. Allora, il più rapidamente possibile, mi muovo correndo all’indietro con le pistole sempre puntate. Faccio 15 metri cosi fino all’angolo di Via Gioberti. Poi mi butto a terra, cambio il caricatore a una delle mie rivoltelle, mentre i due ufficiali, con le pistole spianate, credendo che io stia correndo lungo la via avanzano. Voltano l’angolo e io, ventre a terra, li accolgo sparando.

Il primo dei due cade subito, il secondo lascia cadere la Machine-Pistole e urla mentre si piega lentamente su se stesso, colpito a morte; all’improvviso, però, vuole tentare ancora di buttarsi contro di me, cerca la sua arma, brancola.

Gli sparò addosso l’ultimo colpo che mi rimane. Cade riverso. Tutto ciò naturalmente, avviene nello spazio di qualche minuto. Caduto anche il secondo tedesco mi rialzo e a tutta velocità percorro Via Gioberti, prendo a destra in Via Magenta e continuo a correre….

Ormai sono sono salvo, arrivo in corso Umberto, raggiungo Via Assietta, Mi dirigo verso casa.

Il 16 Giovanni Pesce incontra altri gappisti Dante Di Nanni, Bravin, Valentino stanno preparando un’azione al comando delle SS all’albergo Genova in Via Sacchi.

Da un loro racconto “alle 19 puntuali arrivano Mario, Bravin e Valentino. Li mando ad aspettare in Via Camerana, all’angolo di Via Assietta. Mentre i carabinieri passeggiano intorno alla casa, Riccardo, con un pretesto, va a parlare con loro. Io, intanto, colloco la bomba all’interno dell’ingresso principale del comando. Gli altri due gappisti si avvicinano alle finestre per collocare, come stabilito, le altre bombe. I due compagni rimasti, devono aiutare Riccardo a tenere a bada i carabinieri. Ciascuno agisce secondo i piani stabiliti; io riesco perfettamente a compiere la mia parte ma, mentre i due compagni si stanno avvicinando alle finestre, un carabiniere li vede e si fa loro incontro. Non pensa affatto che si tratti di gappisti, non ritiene possibile tanta audacia; chiede loro cosa stiano facendo. I gappisti rispondono: “Scappate subito, la casa è minata!”,

Il carabiniere spaventatissimo, dà l’allarme ai suoi tre colleghi e tutti se la squagliano velocemente. Questo favorisce la nostra ritirata; ci allontaniamo in bicicletta. Percorsi trecento metri sentiamo lo scoppio della prima bomba, seguito dalla seconda. E’ un fracasso infernale. Ora scoppiano le altre due bombe; i passanti si rifugiano nei portoni maledicendo gli aeroplani inglesi e i fascisti che non hanno dato l’allarme. Supponevano si trattasse di un bombardamento. Intanto, tutti i gappisti incolumi hanno ormai raggiunto le proprie basi. A caratteri cubitali, il mattino seguente, i giornali riportano il solito comunicato: Elementi terroristi hanno fatto esplodere diverse bombe uccidendo tre ufficiali tedeschi, ferendone altri. Un Milione è promesso a chi rintraccerà i colpevoli. Poi, le solite rappresaglie.

Guarda “Senza tregua – Intervista a Giovanni Pesce – 1“:

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Storia di Classedi redazioneTag correlati:

Accadeva Oggi

  1. 1918

    Immagine di copertina per il post

    La libera repubblica socialista di Germania

    Il 9 novembre del 1918 cadeva il Kaiser e veniva proclamata la repubblica.A Karl Liebknecht venne offerto di entrare a far parte del consiglio dei Commissari del popolo già il giorno dopo. Consapevole della crisi rivoluzionaria che stava scuotendo la Germania, non accettò. Infatti la rivoluzione di novembre era cominciata già a ottobre, quando la […]

  2. 1932

    Immagine di copertina per il post

    Ginevra 13 antifascisti uccisi

    9 novembre 1932 Il 9 novembre 1932, a Ginevra, l’esercito svizzero apriva il fuoco sulla folla, uccidendo tredici persone.Si tratta dell’ultima occasione in cui le autorità elvetiche hanno richiesto l’aiuto dei militari per assicurare l’ordine pubblico.Negli anni Trenta, Ginevra è segnata da un’aspra divisione a livello politico. In particolare, il partito fascista «Unione nazionale» (UN) […]

  3. 1974

    Immagine di copertina per il post

    – Muore Holger Meins

    Holger Meins – militante della RAF, morì il 9 novembre 1974 a Wittlich a seguito del nutrimento forzato nel corso di uno sciopero della fame contro le condizioni annientanti dei detenuti politici. Fu arrestato il 1 giugno 1972 assieme ad Andreas Baader e Jan-Carl Raspe. Questi tre detenuti, assieme a Gudrun Ensslin e Ulrike Meinhof, […]